ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01975

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 108 del 15/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: VARCHI MARIA CAROLINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 14/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 14/01/2019
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 14/01/2019
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 14/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 14/01/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01975
presentato da
VARCHI Maria Carolina
testo di
Martedì 15 gennaio 2019, seduta n. 108

   VARCHI, CIABURRO, LUCA DE CARLO e DEIDDA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   sempre maggiore è anche in Italia, l'espansione della cosiddetta gig economy, letteralmente «l'economia dei lavoretti», cui corrispondono nuove forme di organizzazione dell'economia digitale e del lavoro, certamente anche a causa dell'incedere della crisi che costringe sempre più persone a scegliere lavori tendenzialmente precari e con garanzie pressoché inesistenti;

   larghissima diffusione, infatti, ha avuto in Italia il ricorso a un lavoro sempre maggiormente parcellizzato, affidato a freelance ma gestito da piattaforme digitali con strutture organizzative che in realtà ricalcano quelle del lavoro subordinato come, ad esempio, nel campo delle imprese che offrono la consegna di cibo a domicilio, avvalendosi di fattorini che si muovono su biciclette o motocicli e perciò comunemente definiti «ciclofattorini»;

   i fattorini che adoperano esclusivamente le biciclette o i motocicli, oltre ai rischi derivanti dalla continua permanenza sulle strade, devono inevitabilmente affrontare anche l'aggravarsi di tali rischi in coincidenza con il peggioramento delle condizioni climatiche;

   in questo settore, purtroppo, la legittima ambizione delle imprese ivi operanti di massimizzare i profitti diminuendo i costi scontra con i diritti dei lavoratori che, a fronte di condizioni oggettivamente difficili, non ricevono adeguate e proporzionate garanzie;

   i lavoratori in questione, noti come ciclofattorini, spesso sono costretti a sfidare il pericolo innegabilmente connaturato alla continua percorrenza delle strade per rispettare i tempi di consegna e, purtroppo, cominciano a contarsi moltissimi incidenti, molti dei quali gravi, alcuni perfino mortali;

   il Ministro interrogato, poche settimane dopo l'insediamento presso il proprio dicastero, ebbe a definire i ciclofattorini «il simbolo di una generazione abbandonata» dallo Stato impegnandosi a porre in essere tutti gli interventi normativi necessari per garantire loro adeguata tutela e costituendo, altresì, un tavolo tecnico;

   secondo quanto riportato dalle note diffuse anche sul sito del Ministero, nonostante le articolate proposte avanzate dai vari rappresentanti presenti al tavolo, non vi è ancora alcuna traccia di un intervento normativo e, in sede di stesura del decreto-legge n. 87 del 2018 poi convertito dalla legge n. 96 del 2018 (cosiddetto «decreto dignità») una prima, embrionale, forma di tutela per i ciclofattorini che era stata introdotta, è poi stata espunta;

   sul portale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in data 7 novembre 2018, è stato pubblicato un comunicato nel quale il Ministro interrogato si impegnava a formulare una proposta di sintesi tra quelle avanzate dai vari portatori di interessi convocati al tavolo tecnico;

   con la sentenza n. 26 del 2019 del 10 gennaio 2019, la sezione lavoro della corte di appello di Torino, accogliendo l'impugnazione di alcuni ciclofattorini ne ha riconosciuto il diritto, ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 81 del 2015, a vedersi corrispondere quanto maturato in relazione all'attività lavorativa effettivamente prestata in favore della piattaforma «Foodora», da loro citata in giudizio, sulla base della retribuzione, diretta, indiretta e differita, stabilita per i dipendenti del V livello del contratto collettivo nazionale di lavoro «logistica trasporto merci», sancendo, così, il diritto alla retribuzione da lavoratori dipendenti pur senza l'attribuzione di tale qualità;

   con la sopracitata pronuncia di merito, la giurisprudenza cristallizza alcuni profili di incompletezza dell'ordinamento giuslavoristico italiano rispetto a nuove forme organizzative dell'attività di impresa e, conseguentemente, del lavoro –:

   se il Ministro interrogato, anche alla luce del recente arresto giurisprudenziale citato in premessa, onde evitare legittime azioni giudiziarie di massa che, esponendo la parte datoriale a esborsi non previsti e riconoscendo i diritti propri di tali lavoratori, potrebbero arrecare danni irreversibili alle aziende che fanno ricorso ai ciclofattorini per l'esercizio della propria attività d'impresa, intenda adottare immediate iniziative normative volte a disciplinare gli aspetti relativi al rapporto di lavoro tra le aziende che gestiscono le piattaforme digitali per la consegna di cibo a domicilio e i ciclofattorini/lavoratori.
(4-01975)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto del lavoro

retribuzione del lavoro

contrattazione collettiva