ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01941

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 107 del 09/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: BRAGA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 08/01/2019
Stato iter:
24/06/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/06/2019
VACCA GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/06/2019

CONCLUSO IL 24/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01941
presentato da
BRAGA Chiara
testo di
Mercoledì 9 gennaio 2019, seduta n. 107

   BRAGA. — Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   dal quotidiano La Tribuna di Treviso del 7 gennaio 2019 si apprende che, anche per ragioni di squilibrio di bilancio, è intenzione di Fondazione Cassamarca, promuovere e rifinanziare un vasto progetto di sviluppo dell'area metropolitana dei comuni di Casier e Preganziol (TV), comprendente la villa, il parco «Albrizzi-Franchetti» e le aree ad esso adiacenti;

   si tratta di un megaprogetto di 543 mila metri cubi di edilizia a carattere residenziale e direzionale che ricalca un tentativo già promosso molti anni fa e poi naufragato;

   una precedente intesa sottoscritta tra il comune di Preganziol e la Fondazione Cassamarca, il 7 gennaio 2002, privilegiava un utilizzo dell'area per funzioni pubbliche, come un complesso universitario, rispetto a destinazioni industriali o ad edificazioni di tipo commerciale o residenziale;

   Villa Albrizzi-Franchetti è una villa veneta del XVII secolo di altissimo pregio, artistico e architettonico situata a San Trovaso nel comune di Preganziol: consta di un edificio centrale caratterizzato dalle forme tipiche dei palazzi signorili veneti, due barchesse arretrate rispetto al corpo centrale e un grandioso parco di 11 ettari;

   Villa Albrizzi-Franchetti è una villa sottoposta a vincolo conservativo, già ai sensi della legge n. 1089 del 1939, e risulta censita nell'elenco di salvaguardia dell'istituto regionale Ville Venete;

   la villa e l'annesso parco Albrizzi-Franchetti, pari a circa 411.000 metri quadrati, sono inseriti in un'area di alto pregio paesaggistico e agricolo, come l'asse delle ville venete tra Treviso e Venezia e il territorio, per entrambi i comuni coinvolti, compreso nel «Consorzio per la tutela del radicchio rosso di Treviso»;

   è opportuno ricordare che la Corte costituzionale, nella sentenza del 16 dicembre 2009, n. 340, dichiarò illegittima la prassi seguita dai comuni di cambiare destinazione d'uso agli edifici cittadini senza passare per la variante urbanistica;

   in merito all’«accordo di programma Villa Albrizzi-Franchetti» la regione del Veneto ha espresso in una nota della direzione urbanistica del 15 settembre 2009, prot. n. 503540, il seguente parere: «la Regione osserva che, mentre l'articolo 32 della legge regionale n. 35 del 2001 comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera, nonché l'urgenza dei lavori e la variazione degli strumenti urbanistici, l'Accordo di Programma prevede la sola variazione degli strumenti urbanistici. Sarebbe stato invece auspicabile una maggior definizione progettuale dell'intervento per risolvere la relazione tra i nuovi volumi e il rispetto dei corridoi ecologici, del contesto figurativo di villa e parco storico»;

   nella risposta all'interrogazione 4-06501 del 10 gennaio 2012 l'allora Ministro per i beni e le attività culturali Lorenzo Ornaghi, sentita la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, oltre a riportare un elenco puntuale di precise prescrizioni sia per l'edificio che per il relativo parco, affermava che: «L'autorizzazione all'alienazione è stata rilasciata tenuto conto della destinazione d'uso preposta a centro internazionale universitario e sede di corsi master, nel pieno rispetto degli edifici (villa e barchesse), del parco e dei suoi padiglioni. Successivamente è stata rilasciata, in data 7 febbraio 2007, con nota protocollo n. 1459 dal Soprintendente regionale pro tempore, l'autorizzazione per il cambio d'uso del compendio architettonico purché avente finalità culturali. [....] Si sottolinea che, per effetto del provvedimento di notifica del 14 giugno 1965, ogni intervento atto a modificare il bene o la sua destinazione dovrà essere sottoposto a preventiva autorizzazione della Soprintendenza territorialmente competente»;

   è in corso una civile protesta promossa da un numeroso comitato di cittadini per ottenere una radicale revisione del progetto volto a una riqualificazione architettonicamente compatibile e a uniche finalità scientifiche e di pubblica utilità –:

   quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda intraprendere il Governo per il tramite degli uffici territoriali competenti, al fine valutare l'impatto paesaggistico e architettonico del nuovo sopraccitato progetto di Fondazione Cassamarca in un'area così preziosa dal punto di vista paesaggistico e storico-artistico.
(4-01941)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 24 giugno 2019
nell'allegato B della seduta n. 195
4-01941
presentata da
BRAGA Chiara

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, con il quale l'interrogante ha chiesto di conoscere quali iniziative questo ministero intende intraprendere al fine di valutare l'impatto paesaggistico ed architettonico del progetto di Fondazione Cassamarca nell'area di sviluppo dei comuni di Casier e Preganziol (TV) comprendente la villa, il parco «Albrizzi-Franchetti» e le aree adiacenti.
  Sulla base delle precisazioni fornite dalla competente soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Treviso e Padova, si rappresenta quanto segue.
  La notizia di programmi edificatori riguardanti l'area retrostante il complesso di Villa Albrizzi-Franchetti è apparsa sul giornale locale
La Tribuna di Treviso del 7 gennaio 2019.
  Alla soprintendenza nulla è pervenuto da parte dei due comuni interessati (Preganziol e il comune confinante di Casier) o dalla Regione Veneto, né richiesta di pareri per specifici progetti e/o per eventuali varianti urbanistiche.
  Si precisa che il compendio monumentale di Villa Albrizzi-Franchetti è di proprietà della Provincia di Treviso e dato in concessione alla Fondazione Cassamarca.
  L'autorizzazione rilasciata in data 20 febbraio 2004 conteneva varie prescrizioni di conservazione ed il titolare della concessione non era individuato.
  Per tale motivo, la soprintendenza prescrisse di comunicare, nel termine di 30 giorni dalla stipulazione, l'avvenuto passaggio di proprietà.
  Passaggio che non risulta mai avvenuto.
  Agli atti della soprintendenza non vi sono atti di compravendita del bene in argomento e la Fondazione Cassamarca gestisce il complesso in «comodato».
  Per quanto concerne eventuali programmi edificatori sulle aree retrostanti e/o laterali al parco vincolato, la soprintendenza, non avendo ricevuto richieste in tal senso, ha chiesto informazioni presso gli uffici urbanistica dei Comuni di Casier e Preganziol dai quali è emerso quanto segue:

   la Fondazione Cassamarca nel 2008 ha presentato alla regione Veneto un'istanza, mediante un accordo di programma, per un progetto denominato «centro servizi universitari». Tale progetto venne archiviato dalla stessa regione nel 2014 in quanto la fondazione non presentò la documentazione richiesta;

   la Cassamarca, per tenere vivo l'interesse del progetto, chiese che lo stesso non venisse archiviato.

  Tuttavia risulta che alla regione non sia più stata presentata alcuna istanza in merito.
  Successivamente, in data 5 agosto 2015, ai comuni di Preganziol e Casier perviene da parte della Provincia di Treviso, una richiesta di parere di tipo urbanistico (cubature permesse, tipo di interventi, ecc.) relativamente alle aree agricole retrostanti il complesso monumentale, finalizzate alla preparazione di un progetto a carattere misto pubblico-privato.
  I sindaci dei comuni di Preganziol e Casier, non condividendo il progetto presentato dalla provincia, affidarono ad una società denominata «K CITY» l'incarico di redigere uno studio di fattibilità, finalizzato ad ottenere un piano di sostenibilità tecnico-economica al fine di valorizzare le risorse costituite dalla presenza del compendio di villa Franchetti.
  Detto studio, pervenuto ai comuni alla fine del 2016, suggeriva di costruire molto meno del previsto in quella zona e di fare delle permute con aree ed edifici esistenti, di non costruire a lato del parco storico e spostare tutto più in là vicino ad una caserma dismessa.
  Al momento, non si conosce l'esito di questa proposta.
  Va comunque evidenziato che l'area confinante con il complesso di Villa Albrizzi, ricadente in prevalenza nel territorio del comune di Casier, è soggetta a tutela soltanto in parte, poiché il vincolo paesaggistico relativo alla strada del Terraglio non copre tutta l'area agricola libera retrostante il parco della Villa.
  In ogni caso, qualunque progetto che dovesse riguardare il complesso monumentale vincolato con decreto ministeriale 14 giugno 1965 ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo n. 42 del 2004 dovrà ottenere l'autorizzazione della soprintendenza ai sensi dell'articolo 21 del suddetto decreto legislativo; inoltre, eventuali richieste di cambio di destinazione d'uso dell'area agricola in argomento che dovessero apportare cambiamenti agli strumenti urbanistici, dovrebbero seguire apposite procedure (mediante la regione) che prevedono l'acquisizione del parere della soprintendenza.
  Al momento nulla risulta pervenuto.
  Recentemente la soprintendenza ha effettuato uno specifico sopralluogo all'interno del complesso monumentale vincolato, comprendente villa, barchesse, manufatti vari e parco, riscontrando abbandono e degrado su parte del compendio e precisamente sulla zona perimetrale del parco, sulle barchesse e sui pregevoli manufatti inclusi in questa area del parco.
  Soltanto il corpo villa può definirsi ben conservato.
  L'ufficio ha eseguito anche un rilievo fotografico del complesso.
  A seguito di detto sopralluogo la soprintendenza ha inviato una lettera al nuovo presidente della Cassamarca e alla Provincia di Treviso richiamando gli obblighi di conservazione stabiliti dall'articolo 30 del decreto legislativo n. 42 del 2004 chiedendo di predisporre con urgenza un progetto per l'esecuzione di opere per la messa in sicurezza degli immobili degradati.
  Si è anche segnalata la possibilità di ottenere contributi per l'esecuzione di opere di restauro, offerta dal decreto del 24 ottobre 2018 del Ministero per i beni e le attività culturali di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze.
  Ovviamente il progetto dovrà ottenere l'autorizzazione della competente soprintendenza ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo n. 42 del 2004.

Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali: Gianluca Vacca.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impatto ambientale

parco nazionale