ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01882

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 102 del 18/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: TRAVERSI ROBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/12/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 17/12/2018
Stato iter:
11/09/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/09/2019
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/09/2019

CONCLUSO IL 11/09/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01882
presentato da
TRAVERSI Roberto
testo di
Martedì 18 dicembre 2018, seduta n. 102

   TRAVERSI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   nel bacino imbrifero dell'Entella, il secondo più grande della Liguria, nella sua parte terminale, alla sinistra orografica sita nel comune di Lavagna si trova tutt'oggi una piana golenale dove dovrebbe insistere la così chiamata «Diga Perfigli» intervento denominato dal decreto ministeriale DEC/DT/2002/0282 del 4 dicembre 2002 «Interventi di mitigazione del noto di criticità idraulica del tratto terminale del Fiume Entella»;

   con delibera n. 123 del 18 novembre 2013 il commissario della provincia di Genova ha dato via alle procedure di esproprio dei terreni interessati, primo atto di un progetto che dispone di uno stanziamento di 10.100.000 euro per la messa in sicurezza;

   il presupposto della messa in sicurezza si basa sulla costruzione di muraglioni lungo la piana agricola dell'Entella ed attuale zona golenale. Muraglioni che hanno un impatto ambientale devastante, larghezza alla base 12-15 metri, altezza massimo 4,30 metri;

   l'obiettivo dichiarato sarebbe la messa in sicurezza di Lavagna, anche se all'interrogante sembra ridicolo parlare di messa in sicurezza di un'area golonela che, per sua natura, è un'area di sfogo delle piene del fiume;

   attualmente lungo il corso dell'Entella – fiume più corto d'Italia, appena 6 chilometri – esistono difese arginali solo nell'ultimo chilometro, dal ponte della Maddalena alla foce. In sponda sinistra – nel comune di Lavagna – vi è un argine in terra costruito nel 1790-1800, distante tra i 70 e i 110 metri dall'alveo attivo; in sponda destra – nel comune di Chiavari – l'argine in terra costruito nel 1820-1830 a simile distanza dell'alveo attivo, è stato sostituito in tempi più recenti dai rilevati stradali di viale Kasman e viale Marconi, posti pochi metri più vicino all'alveo attivo;

   su tutto il resto del tracciato del fiume, dal ponte della Maddalena in su, non vi sono difese arginali;

   l'opera progettata prevede di realizzare muraglioni in cemento armato alla foce del fiume Entella sull'ultimo chilometro del fiume;

   l'alluvione del 2014 non ha visto danni da esondazione alla foce, ma ha invece visto esondare l'Entella a Monte del ponte della Maddalena e proseguire la sua opera aggirando alle spalle il rilevato stradale di Viale Kasman fino ad allagare Chiavari;

   la stessa protezione civile nella pubblicazione del novembre 2007 «le buone pratiche per gestire e ridurre il rischio idrogeologico» fornisce pareri opposti sugli interventi necessari per la riduzione del rischio idrogeologico rispetto a quanto progettato;

   il Comitato «Giù le mani dall'Entella» nel 2015 ha presentato ricorso al tribunale superiore delle acque pubbliche coinvolgendo oltre 300 cittadini nella firma dello stesso ed è ancora in attesa di risposta;

   il progetto esecutivo è già stato approvato e tre anni fa sono state avviate le procedure d'esproprio dei terreni, con un provvedimento d'occupazione che però, oltre ad essere attualmente impugnato presso il Tribunale superiore delle acque pubbliche, era valido fino al 28 giugno 2018, e non si hanno notizie che sia stato prorogato;

   la regione Liguria ha attualmente trasferito le competenze alla città metropolitana di Genova, ma, come dichiarato dall'assessore all'ambiente Giampedrone nel consiglio regionale del 4 dicembre 2018, il progetto essendo ormai passati anni dalla sua prima approvazione andrà rivisto prima dell'affidamento in gara e la stessa regione Liguria ha stanziato ulteriori 720.000 euro per la sua rivisitazione;

   per la realizzazione della «Diga Perfigli» è previsto un finanziamento statale –:

   se siano a conoscenza della problematica sopra esposta;

   se la cementificazione alla foce dell'Entella prevista dal progetto, senza altri interventi a monte, risulti compatibile con la riduzione del rischio idrogeologico;

   se il Governo, anche alla luce del finanziamento statale, non ritenga di adottare ogni iniziativa di competenza per evitare che si proceda a una revisione del progetto prima di conoscere gli esiti del ricorso presentato dal Comitato «Giù le mani dell'Entella» al Tribunale superiore delle acque pubbliche.
(4-01882)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 11 settembre 2019
nell'allegato B della seduta n. 223
4-01882
presentata da
TRAVERSI Roberto

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti si rappresenta quanto segue.
  Con il D.M. DEC/DT/2002/0282 del 04.12.2002 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare aveva finanziato l'intervento denominato «interventi di mitigazione del nodo di criticità idraulica del tratto terminale del fiume Entella secondo le indicazioni progettuali derivanti dallo studio di approfondimento al già adottato piano di bacino (1° lotto)», in comuni di Chiavari (GE) e Lavagna (GE), per un importo pari a euro 8.000.000,00 di cui era beneficiaria la provincia di Genova.
  Su tale intervento, stante il ritardo di attuazione, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in attuazione a quanto disposto dall'articolo 7, comma 3, del decreto-legge 12 settembre 2014 n. 133, convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 2014, n. 164 («Sblocca Italia»), nell'ottobre 2014 aveva avviato il procedimento di revoca del finanziamento degli interventi di difesa del suolo in ritardo di attuazione.
  Tale norma prescrive che per la revocabilità dell'intervento sia acquisito il parere favorevole dell'autorità di bacino distrettuale, territorialmente competente. Essendo stato rilasciato parere contrario alla revoca, il procedimento di revoca era da intendersi concluso e, pertanto, l'intervento in oggetto ancora da realizzarsi.
  In seguito il ministero ha ricevuto dal comune di Lavagna (GE) una mozione, approvata dal consiglio comunale il 18 dicembre 2015, avente ad oggetto «proposta di adesione del consiglio comunale a mozione contraria alla costruzione delle difese spondali di cui alla delibera della ex provincia di Genova n. 123 del 18.12.2013».
  Successivamente, è pervenuta alla stessa amministrazione, copia dell'istanza del comitato «giù le mani dal fiume Entella», avverso le opere relative all'intervento «mitigazione del rischio idraulico del bacino del fiume Entella relativamente al tratto terminale 1° lotto dalla foce al ponte della Maddalena — 1° stralcio funzionale».
  Il ministero, tenendo in considerazione quanto evidenziato dalla mozione ricevuta dal comune di Lavagna, nell'aprile 2016, ha richiesto ulteriori informazioni relative alla problematica del fiume Entella sia alla regione Liguria e sia alla città metropolitana di Genova, ricevendone riscontro dalla regione Liguria nel gennaio 2017, dalla città metropolitana di Genova nell'agosto 2018.
  In particolare nell'occasione è emerso che nella seduta del 28.02.2013, la regione Liguria ha rilasciato parere favorevole al progetto «interventi di mitigazione del rischio idraulico del bacino del fiume Entella relativamente al tratto terminale 1° lotto dalla foce al ponte della Maddalena 1° stralcio funzionale».
  Sempre in merito allo progetto in esame la stessa regione ha espresso con decreto n. 1517 del 28 maggio 2014 parere positivo di valutazione di incidenza e con Decreto Giunta Regionale n. 155 del 20/02/2015 pronuncia positiva di compatibilità ambientale.
  Con determinazione dirigenziale del 30.06.2015 la città metropolitana di Genova ha approvato il progetto esecutivo in esame e la relativa copertura finanziaria.
  A seguito dell'emanazione della legge regionale n. 15 del 10 aprile 2015 il progetto è passato di competenza alla regione Liguria che, non avendo ricevuto il finanziamento entro il 31 dicembre 2017, ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale n. 29/2017, ha ritrasferito la competenza alla città metropolitana di Genova.
  In data 23 maggio 2018 si è svolta l'udienza presso il tribunale superiore delle acque pubbliche in merito ai ricorsi presentati sul procedimento di approvazione del progetto di mitigazione del rischio idraulico del fiume Entella. Ad oggi il tribunale non ha ancora emesso la sentenza.
  In data 28 maggio 2018 è stata convocata la conferenza dei servizi, a cui hanno partecipato gli stessi enti coinvolti nella Conferenza di servizi del 2013 per verificare se permanessero, allo stato, le condizioni di validità e quindi la conferma degli atti rilasciati dagli enti stessi.
  La città metropolitana di Genova con determina dirigenziale n. 1296/2018 secondo i termini di legge (2 anni) ha provveduto a prorogare le procedure di esproprio relative alle aree interessate, già attivate nel 2013 con lo stesso provvedimento finale di conclusione della conferenza dei servizi e di approvazione del progetto.
  Tutto ciò premesso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha richiesto nel maggio scorso ulteriori informazioni relative alla problematica del fiume Entella sia alla regione Liguria che alla città metropolitana di Genova.
  La regione Liguria lo scorso giugno ha confermato che l'intervento ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale 29/2017 rimane in capo alla città metropolitana di Genova e che il contributo regionale di euro 720.000 era già ricompreso nel quadro economico del progetto iniziale.
  Si evidenzia infine che, relativamente alle opere previste nel progetto ed alla loro compatibilità con la riduzione del rischio idrogeologico, spetta all'autorità di bacino distrettuale dell'Appennino settentrionale, territorialmente competente per il suddetto fiume, il compito di esprimersi sulla coerenza degli interventi con gli obiettivi della pianificazione di bacino.
  Tanto premesso il Ministero assicura che continuerà a tenere alta l'attenzione sugli esiti della questione.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

corso d'acqua

idrologia

espropriazione