ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01878

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 102 del 18/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: CECCHETTI FABRIZIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 14/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 14/12/2018
BONIARDI FABIO MASSIMO LEGA - SALVINI PREMIER 14/12/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 14/12/2018
Stato iter:
19/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/07/2019
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/07/2019

CONCLUSO IL 19/07/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01878
presentato da
CECCHETTI Fabrizio
testo di
Martedì 18 dicembre 2018, seduta n. 102

   CECCHETTI, LUCCHINI e BONIARDI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   tra la fine degli anni ’80 e l'inizio degli anni ’90 la città di Milano si trova in (piena emergenza rifiuti e viene individuata la cava di Cerro Maggiore quale unico sito ove scaricare i rifiuti solidi urbani del capoluogo lombardo. Nasce così la discarica più grande d'Europa. A metà degli anni ’90, dopo le lotte e i presidi dei cittadini, la revisione della gestione del ciclo dei rifiuti e i cambiamenti politici avvenuti nel frattempo, sia locali che regionali, inizia il percorso virtuoso che nel 1999 vede approvare un accordo di programma tra regione Lombardia, comune di Cerro Maggiore, comune di Rescaldina, Asl territorialmente competente, Simec, Calcestruzzi Ceruti e Omnia Res per la chiusura della discarica nel quale sono descritte tutte le fasi attuative del progetto di recupero delle aree, le modalità di apertura del centro commerciale Auchan e la riqualificazione dell'area per un futuro utilizzo;

   non tutte le prescrizioni dell'accordo di programma sono state realizzate, ma nell'ottobre 2009 il collegio di vigilanza per l'accordo di programma dichiara esaurita l'attività dello stesso accordo di programma per mancanza dei fondi ministeriali di cui all'accordo quadro tra regione e Ministero;

   a seguito della decisione dell'ottobre 2009 viene sottoscritta una convenzione privatistica tra comune di Cerro Maggiore e Simec che prevede la conclusione dei lavori di riqualificazione ambientale del terzo lotto come da nuovo progetto approvato. Nel 2011 la convenzione viene sottoscritta e inizia il nuovo iter progettuale che prevede a carico di Simec l'onere di riqualificare l'ultimo lotto ancora aperto, reperendo soltanto terre e rocce di scavo. I costi del recupero sono previsti in convenzione e saranno coperti dal conferimento da parte di terzi del materiale;

   nel novembre 2017 Ecoceresc (società che ha sostituito Simec a seguito di una variazione societaria) presenta alla città metropolitana una richiesta per conoscere il fattore di pressione di Cerro Maggiore e dell'area di buffer per avere i dati che le consentano di presentare un nuovo progetto di riqualificazione ambientale della ex discarica utilizzando per il riempimento rifiuti speciali non pericolosi (R5) al posto delle rocce e terre di scavo previsti in precedenza, più facili da recuperare e sicuramente più remunerativi per l'operatore. Alla domanda la città metropolitana risponde mettendo a conoscenza Ecoceresc dei dati, che risultano essere oltre il limite consentito dall'attuale normativa regionale in materia di nuove concessioni di discariche sia per l'area di Cerro Maggiore, sia per l'intera area di buffer;

   il comune di Cerro Maggiore, a tutela dei cittadini e del territorio, predilige soluzioni per il completamento dell'ambientalizzazione della discarica che prevedono l'utilizzo di terre e rocce da scavo, qualificate come sottoprodotti, piuttosto che l'utilizzo di rifiuti –:

   se il Ministro interrogato intenda promuovere, per quanto di competenza e a tutela della popolazione e dell'ambiente, promuovendo la conclusione di un nuovo accordo di programma tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione, gli enti locali e gli altri soggetti interessati, allo scopo di individuare soluzioni appropriate per il completamento dell'ambientalizzazione della discarica di Cerro Maggiore.
(4-01878)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 19 luglio 2019
nell'allegato B della seduta n. 211
4-01878
presentata da
CECCHETTI Fabrizio

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Come noto, la storia della discarica di Cerro Maggiore inizia oltre 25 anni fa, in piena emergenza rifiuti della città di Milano. Nel corso degli anni sono stati stipulati diversi atti che impegnavano i vari soggetti competenti, ossia la regione Lombardia, i comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina, la Simec s.p.a. ed altri soggetti privati, per la realizzazione della riqualificazione ambientale del «Polo Baraggia», senza tuttavia giungere all'ultimazione delle opere di recupero né, come riferisce il comune di Cerro Maggiore, al collaudo di quelle già realizzate.
  Peraltro, l'ultimo progetto di riqualificazione presentato nel 2018 dalla Ecoceresc s.r.l. (ex Simec) non potrà avere esecuzione tenuto conto che il 14 gennaio 2019 il comune di Cerro Maggiore ha evidenziato alcune criticità sulla fattibilità di tale intervento ed il successivo 21 gennaio la città metropolitana di Milano ha comunicato preavviso di rigetto dell'istanza di Autorizzazione integrata ambientale per la realizzazione e gestione dell'impianto, in ragione del superamento del criterio localizzativo «fattore di pressione».
  Ad ogni modo, sia la regione Lombardia che il comune di Cerro Maggiore si sono detti pronti a trovare una soluzione alternativa che consenta la completa riqualificazione ambientale del «Polo Baraggia».
  Per quanto concerne l'accordo di programma quadro stipulato nel 2001 tra il Ministero dell'ambiente, il Ministero del tesoro e la Regione, occorre precisare che lo stesso consiste in un'intesa istituzionale di programma della Lombardia avente ad oggetto interventi di risanamento e salvaguardia ambientale del territorio lombardo.
  All'articolo 8, relativo alla bonifica e riqualificazione delle aree inquinate, è attribuita alla regione la pianificazione degli interventi, il finanziamento delle operazioni ed il coordinamento degli enti territoriali, nonché l'individuazione, nel piano regionale di bonifica, dei criteri e delle priorità di erogazione dei contributi.
  In tale contesto, la regione ha individuato i siti di Milano area Bovisa e Cerro al Lambro, nonché il sito di Sesto S. Giovanni, quali interventi di bonifica da poter inserire nel Programma nazionale.
  Non è previsto, viceversa, alcun finanziamento da parte del Ministero, in quanto il «Polo Baraggia» non rientra tra i siti di interesse nazionale per i quali il Ministero dell'ambiente gestisce le risorse finanziarie.
  Ad ogni modo, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, relativamente al ripristino ambientale di Cerro Maggiore, ai sensi dell'articolo 10 del predetto accordo di programma quadro, concorda con la regione Lombardia sulla necessità di approfondire lo studio delle tecnologie disponibili e, in tal senso, valuterà l'opportunità di avviare le necessarie procedure per attivare un tavolo tecnico al fine di pervenire ad una progettazione preliminare degli interventi.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rassicura, dunque, che il Ministero dell'ambiente, per quanto di competenza, continuerà a svolgere le proprie attività di monitoraggio e ad operare con il massimo impegno, senza ridurre in alcun modo il livello di attenzione sulla questione.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rifiuti

deposito dei rifiuti

discarica abusiva