ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01835

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 98 del 10/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: SILVESTRI FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/12/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/12/2018
Stato iter:
01/08/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/08/2019
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 01/08/2019

CONCLUSO IL 01/08/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01835
presentato da
SILVESTRI Francesco
testo di
Lunedì 10 dicembre 2018, seduta n. 98

   FRANCESCO SILVESTRI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   il 18 luglio 2011, il comando carabinieri per la tutela dell'ambiente invia una nota n. 24/7-4 al comune di Magliano Romano, alla regione e all'Arpa Lazio per evidenziare che l'elenco dei rifiuti individuati con codice Cer, per i quali veniva concessa dal comune di Magliano Romano, nell'aprile del 2007, la facoltà di gestione, di un impianto di rifiuti gestito dalla Idea4 srl, appariva esorbitante rispetto alle norme vigenti all'epoca e nonostante ciò l'amministrazione comunale ha emanato un nuovo provvedimento che appare essere non in linea con il contenuto dell'intervenuta delibera di giunta regionale 239/2008 e con quanto stabilito nel novero delle competenze dei comuni;

   l'amministrazione comunale di Magliano Romano, pur competente a emettere provvedimenti amministrativi di autorizzazione all'esercizio di discariche per inerti, è di fatto incorsa in quella che appare all'interrogante un'incompetenza assoluta di legge, in quanto la materia è di competenza regionale, secondo la tipologia d'impianto, come il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale (Aia) ovvero il rilascio dell'autorizzazione alla realizzazione e messa in esercizio degli impianti di gestione dei rifiuti riportati, ossia discariche per rifiuti speciali pericolosi e non, ad esclusione delle discariche per rifiuti inerti lapidei provenienti da attività di demolizione e costruzione ex tab. 1 del decreto ministeriale 3 agosto 2005. La nota del comando carabinieri recita: «Pertanto le autorizzazioni rilasciate dal comune di Magliano Romano in data 13 dicembre 2007 e 10 novembre 2009 potrebbero essere ritenute nulle»;

   nel luglio 2011 il comune di Magliano Romano, richiede alla regione Lazio, (prot. N. 1375), di esprimersi in merito all'autorizzazione rilasciata con atto del 10 novembre 2009. Nel settembre 2011 la direzione regionale attività produttive e rifiuti (prot. 173125/DB/0413), risponde e richiama le note 182828/D2/2W/01 del 22 settembre 2009 ed aggiunge: «L'allora posizione dell'Amministrazione in merito alla competenza delegata ai comuni, a parere della Scrivente Direzione, doveva presumibilmente (come si evince dall'ultima frase della medesima nota, ndr) considerarsi del tutto eccezionale e volta ad evitare situazioni conflittuali che avrebbero potuto esporre l'amministrazione comunale ad eventuali ricorsi da parte degli interessati e comunque sembrava fornire utili elementi per un'autonoma e compiuta valutazione dell'autorizzazione rilasciata» e chiede che il comune si conformi alla delibera della giunta regionale 239/08 ed alla legge regionale n. 27 del 1998 e riveda «in via di autotutela, il succitato atto autorizzativo»;

   la regione Lazio non approva la variante e nell'ottobre 2011 il comune, revoca in sede di autotutela l'autorizzazione rilasciata e autorizza Idea4 S.r.l. alle sole 12 tipologie di rifiuti inerti di cui alla tabella 1 del decreto ministeriale 27 settembre 2010. Il 2 luglio 2013 viene depositata la sentenza (TAR del Lazio) di cui al RG 175/2012 sul ricorso promosso da Idea4 S.r.l. per l'annullamento del provvedimento prot. 1919 del 27 ottobre 2011 del comune di Magliano Romano. Il 29 luglio 2014, la Idea4 S.r.l. deposita il progetto di riclassificazione della discarica esistente da inerti, a discarica per rifiuti speciali non pericolosi e il 13 settembre 2014, il consiglio comunale di Magliano Romano, con delibera n. 26, approva un documento di dissenso e contrarietà verso il progetto elaborato dalla Idea4 S.r.l. Il 18 settembre 2014 si riunisce la conferenza dei sindaci della Tiberina – Flaminia – Cassia presso il comune di Fiano Romano (RM) e all'unanimità i 17 sindaci richiedono altro tempo per valutare la questione della riclassificazione, nominando un proprio tecnico, e richiedono alla regione Lazio una proroga di 20 giorni per la presentazione delle osservazioni alla valutazione di impatto ambientale del progetto di riclassificazione, che viene concessa in data 27 settembre 2014;

   l'8 ottobre 2014, la conferenza dei sindaci della Tiberina – Flaminia – Cassia, riunita a Castelnuovo di Porto, dopo aver valutato la documentazione tecnico-legale, esprime all'unanimità la propria contrarietà al progetto di riclassificazione della discarica di Magliano Romano. La questione della discarica approda alla Commissione bicamerale di inchiesta sui rifiuti per l'audizione di alcuni cittadini sulle attività illecite correlate all'impianto. Il 22 luglio 2015, la regione Lazio concedeva alla Idea4 srl, la possibilità di ricevere altri 21 codici Cer di rifiuti –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

   di quali elementi disponga circa le iniziative adottate dal commissario ad acta, individuato nel direttore della direzione generale per i rifiuti e l'inquinamento del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e quali siano ad oggi le risultanze alle quali lo stesso è addivenuto in ordine alla salubrità dell'area intorno alla discarica in questione;

   quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di evitare possibili danni irreversibili all'ambiente e alla salute dei cittadini delle aree interessate dalla discarica e limitrofe alla località Monte della Grandine presso il comune di Magliano Romano, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie.
(4-01835)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 agosto 2019
nell'allegato B della seduta n. 220
4-01835
presentata da
SILVESTRI Francesco

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  In primo luogo si evidenzia che, fatta eccezione per gli impianti di interesse nazionale, la competenza in merito al rilascio di autorizzazioni alla gestione di rifiuti è ripartita tra regioni, province e comuni, per effetto delle norme statali e regionali di riferimento. Le conseguenti attività procedimentali di autorizzazione e di controllo sono demandate ai citati enti locali.
  Per quanto concerne la discarica di rifiuti inerti sita nel comune di Magliano Romano, la competenza autorizzativa è incardinata tra le responsabilità dirette della regione Lazio.
  La regione Lazio fa presente che Idea 4 srl gestisce un impianto di discarica per rifiuti inerti sita in località Monte della Grandine presso il comune di Magliano Romano.
  Con apposita determinazione A07329 del 18 settembre 2013, prodromica all'inizio dell'attività di gestione della predetta discarica, la regione ha preso atto, ai sensi della delibera di giunta regionale n. 239 del 2008, del certificato di collaudo del primo sub-lotto funzionale della predetta discarica e delle relative garanzie finanziarie.
  Con determinazione G04580 del 10 aprile 2014 la regione ha anche preso atto, per scadenza dei termini previsti e l'intervenuto silenzio-assenso, della modifica non sostanziale per l'accesso in discarica dei codici CER 17 05 06 «fanghi di dragaggio», diversi da quelli di cui alla voce 17 05 e 19 13 04 «fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni», diversi da quelli di cui alla voce 19 13 03.
  Nello stesso mese di aprile del 2014, la società ha presentato alla regione istanza di modifica non sostanziale, completa di relazione tecnica delle modifiche non sostanziali e di attestazione di versamento degli oneri istruttori di cui alla delibera di giunta regionale n. 956 del 2009 per l'accesso in discarica di 21 codici CER.
  Nel successivo mese di maggio 2014, la regione ha respinto l'istanza per la valutazione negativa della medesima richiesta formulata in un precedente procedimento. Nel giugno successivo la società ha presentato istanza di riesame del diniego con allegata relazione tecnica integrativa del 24 giugno 2014. La regione ha quindi convocato un tavolo tecnico per l'esame dell'istanza e ha inviato tutta la documentazione integrativa presentata dalla società ad Arpa Lazio e richiesto il parere tecnico di competenza.
  Nell'aprile 2015 l'Arpa Lazio ha espresso parere favorevole con prescrizioni sulla predetta istanza. Nello stesso mese di aprile la regione ha trasmesso il parere sopra citato alla società, richiedendo l'ottemperanza di quanto espresso da Arpa Lazio ed in particolare la redazione e presentazione di un apposito protocollo di accettazione dei nuovi codici CER in discarica.
  Nel maggio 2015 la stessa società ha presentato il documento denominato «Protocollo speciale di accettazione nuovi codici CER» datato aprile 2015 alla regione che ha provveduto nel maggio successivo a trasmetterlo all'Arpa per le valutazioni di merito.
  Nel luglio 2015 l'Arpa Lazio ha espresso parere favorevole sulle modalità di accettazione dei nuovi CER in discarica con condizioni.
  Con determinazione G09137 del 22 luglio 2015 è stata approvata la modifica non sostanziale della determinazione A06398 del 6 agosto 2013 con l'inserimento nell'elenco dei codici CER in ingresso di ulteriori codici di cui all'istanza del 23 aprile 2014, e modificata, di conseguenza, la determinazione A06398 del 6 agosto 2013.

  Sono stati presentati due diversi ricorsi, in accoglimento di uno dei quali, il TAR Lazio, con sentenza n. 05274 del 2016, ha disposto che «l'annullamento della determinazione ed il procedimento di assenso, avviatosi su iniziativa di Idea4 deve poter riprendere il suo corso, a partire da una rielaborazione appropriata, dettagliata e soddisfacente del protocollo di parte, onde renderlo idoneo rispetto alle finalità di garanzia e rassicurazione segnalate dall'Arpa».
  In accoglimento di altro ricorso, presentato dal comune di Magliano Romano, il TAR con sentenza n. 05275 del 2016, ha disposto l'annullamento della determinazione G09137 del 22 luglio 2015 in quanto nel momento in cui è stata adottata la determinazione impugnata (22 luglio 2015) il decreto ministeriale 27 settembre 2010 risultava modificato dal decreto ministeriale 24 giugno 2015, il quale, oltre ad aver apportato modifiche riguardanti la definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, ha aggiunto un nuovo allegato relativo al campionamento ed alle analisi dei rifiuti da smaltire in discarica.
  La Regione, riferisce inoltre quanto segnalato dalla stessa Arpa Lazio nel luglio 2016, ovvero, che con riferimento al protocollo proposto dalla società, le modalità di accettazione proposte risultano in linea con la vigente normativa e appaiono uno strumento idoneo per la verifica delle suddette condizioni. In particolare è fornito il modello di caratterizzazione di base che contiene informazioni dettagliate comprensive dell'attività che ha generato il rifiuto ed è descritta la verifica di conformità che prevede la verifica delle informazioni fornite dal produttore nonché l'individuazione di parametri critici, il campionamento e l'analisi del rifiuto.
  La stessa Arpa ritiene pertanto che, in fase di esercizio, la descrizione dell'attività che ha generato il rifiuto debba essere di maggior dettaglio possibile e che le eventuali analisi aggiuntive da eseguire debbano essere frutto di valutazioni specifiche da effettuarsi in fase di caratterizzazione di base e verifica di conformità, tenuto conto delle informazioni di dettaglio acquisite sul rifiuto.
  La certificazione prodotta dovrà riportare l'esplicita dichiarazione della sussistenza delle caratteristiche di cui alla definizione di inerte (articolo 2 comma 1 lettera
e) del decreto legislativo n. 36 del 2003), da parte di tecnico abilitato che firma le analisi.
  Il Ministero dell'ambiente rileva che, a seguito della sentenza n. 5274 del 2016 del TAR Lazio, con determinazione n. G12156 del 20 ottobre 2016, la regione Lazio aveva disposto la modifica non sostanziale della determinazione A63398 del 6 agosto 2013, autorizzando l'inserimento di ulteriori 21 codici CER in ingresso all'impianto di discarica, con la contestuale approvazione dell'allegato tecnico denominato «Protocollo di accettazione dei rifiuti».
  La suddetta determinazione regionale è stata oggetto di un nuovo ricorso innanzi al giudice amministrativo, al fine di adottare tutti i provvedimenti necessari a dare piena ed integrale esecuzione alla sentenza n. 5274 del 2016 ivi compresa la determinazione conclusiva del procedimento.
  In particolare, lo stesso Ministero, evidenzia che con sentenza n. 9428 del 2017, il TAR Lazio, nell'accogliere il ricorso R.G. n. 135 del 2017 proposto da «Gruppi Ricerca Ecologica Lazio» e «Comitato No Discarica di Magliano Romano», ha dichiarato la nullità del provvedimento regionale n. G12156 del 20 ottobre 2016, per violazione del giudicato di cui alla sentenza n. 5274 del 2016 ed ha nominato un direttore generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, commissario
ad acta in luogo della regione Lazio.
  In ossequio alla espressa previsione del dispositivo della sentenza citata, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si è avvalso della facoltà di delega, designando in data 19 ottobre 2017, giusta autorizzazione del collegio del TAR Lazio con ordinanza n. 10431 del 18 ottobre 2017, un gruppo di esperti tra il personale interno al Dicastero e all'ISPRA.
  La commissione
ad acta ha pertanto concluso i lavori istruttori disposti dal giudice amministrativo ed ha trasmesso al TAR nel luglio 2018, il provvedimento di conclusione del procedimento. Il suddetto provvedimento, che ha limitato l'accoglimento dell'istanza del gestore a soli 6 codici CER rispetto ai 21 richiesti, previo rispetto dello specifico protocollo di accettazione rivisitato, è stato altresì trasmesso alla regione Lazio per il seguito di competenza.
  La regione ha fatto propria tale conclusione della commissione
ad acta con determinazione G G13321 22 ottobre 2018 e pertanto, ad oggi, i codici CER in ingresso sono stati autorizzati dalla commissione ad acta del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
  Si rassicura comunque che lo stesso Ministero continuerà a tenere alto il livello di attenzione sulle iniziative che verranno attuate dai soggetti competenti ai fini della salvaguardia della qualità dell'aria nell'area adiacente la discarica.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

discarica abusiva

deposito dei rifiuti

rifiuti