ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01788

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 94 del 05/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/12/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/12/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01788
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Mercoledì 5 dicembre 2018, seduta n. 94

   CIPRINI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   sempre più spesso in Italia emergono criticità in relazione a casi di aziende che porrebbero in essere prassi integranti ipotesi di mobbing;

   secondo quanto si apprende dalla stampa online www.umbriajournal.com del 21 novembre 2018, «Mobbing, vessazioni e trasferimenti forzati, terrore di perdere il lavoro, è il dramma di operatori e operatrici di un call center (tecnicamente operatore outbound) che opera nell'immediata periferia di Perugia, per l'esattezza a Ponte San Giovanni. “Senza preavviso, se non di due minuti – dice una di loro (che si è sentita male in azienda) – ci hanno comunicato che la pausa pranzo, anziché in azienda, la dovevamo fare fuori”. Cinque, tra quelle operatrici, vengono di fatto fatte uscire dal luogo di lavoro. Sotto la pioggia e al freddo, panini in mano, si infilano, per proteggersi dal maltempo dentro l'auto di una di loro. Non basta, tolta la possibilità di mangiare in azienda per l'ora di pausa pranzo – a quanto raccontano – viene proibita anche la merenda del pomeriggio. Questo sconvolgimento di abitudini, per altro e come già scritto, ha mandato in tilt l'equilibrio — già precario della nostra interlocutrice. Soffre di anoressia e di attacchi di panico, quindi, in un incontro, che a breve vi racconteremo, si è, per l ’appunto, sentita male ed è finita in ospedale. La sua narrazione, infatti, fa riferimento fino al giorno in cui si è sentita mancare in azienda ed è stato chiamato il 118»;

   tuttavia, non si tratterebbe di casi isolati: la stampa riferisce di molti dipendenti che sono andati via perché hanno trovato un lavoro migliore e di lavoratrici con famiglia che senza una motivazione apparente ovvero «per sopravvenute nuove esigenze organizzative» sono state trasferite in altri sedi dell'azienda, lontanissime dalla propria residenza;

   una lavoratrice addirittura è stata trasferita a Cosenza, altre in sedi distanti centinaia di chilometri: Aosta, Genova e altre città;

   secondo quanto riporta la stampa: «Il quadro che emerge è terrificante. E oggi davanti la sede dell'azienda, a Ponte San Giovanni, pare sia arrivata la Digos della Questura di Perugia, oltre ai colleghi giornalisti del Corriere dell'Umbria. Che c'è dietro tutto questo? Di sicuro volersi liberare di “vecchie” dipendenti che lavorano lì da un po’ di anni. Il guaio, però, è che nel mentre si trasferiscono forzosamente delle dipendenti e dei dipendenti, a centinaia e centinaia di chilometri di distanza, pare che nella filiale ponteggiana siano arrivate una decina di nuove unità lavorative. Giovani ingaggi, forse» –:

   se il Ministro sia a conoscenza di quanto esposto e se non ritenga opportuno intervenire, per quanto di competenza, anche promuovendo iniziative ispettive da parte degli organi preposti sul territorio, al fine di porre in essere le più opportune verifiche;

   quali iniziative di competenza, anche normative, intenda adottare affinché la posizione dei lavoratori venga adeguatamente tutelata da forme di vessazione e mobbing che possono pregiudicarne l'integrità psico-fisica o la carriera lavorativa.
(4-01788)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

automobile

luogo di lavoro

stampa