ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01725

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 91 del 27/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: MOLLICONE FEDERICO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 27/11/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 27/11/2018
Stato iter:
04/04/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/04/2019
MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/04/2019

CONCLUSO IL 04/04/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01725
presentato da
MOLLICONE Federico
testo di
Martedì 27 novembre 2018, seduta n. 91

   MOLLICONE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la rete consolare italiana all'estero registra da tempo gravi carenze di organico dovute principalmente alle misure di contenimento della spesa pubblica e al blocco del turn over, al punto che nel corso degli anni sono state soppresse numerose sedi periferiche;

   in questo contesto, è infatti possibile rilevare una consistente diminuzione di personale, che ha determinato nell'arco di dieci anni, segnatamente dal 2006 al 2016, il passaggio da 3.996 unità a 2.711, con una incidenza percentuale superiore al 30 per cento; carenze che sono inoltre destinate ad aggravarsi ulteriormente, in ragione del pensionamento al 2020 di circa 400 unità;

   in occasione dell'assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero, tenutasi a Roma dal 4 al 6 luglio 2018, cui ha partecipato il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperatone internazionale, senatore Ricardo Antonio Merlo, il direttore generale per gli italiani all'estero, dottor Luigi Maria Vignali, ha comunicato l'avvenuta predisposizione di una bozza di convenzione tra il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e i patronati;

   la predetta convenzione avrebbe la finalità di porre rimedio alle criticità connesse all'erogazione dei servizi in favore degli italiani residenti all'estero mediante il ricorso a patronati, ovvero enti gestori privati, sebbene i servizi in questione rispondano a specifiche finalità pubbliche, tali da richiedere personale preposto in forza di un rapporto di impiego con lo Stato italiano;

   l'eventuale ricorso ai patronati per la gestione dei servizi in ambito consolare rischia, inoltre, di pregiudicare la riservatezza e la segretezza delle informazioni trattate, se non addirittura di attribuire a soggetti privati l'espletamento di prerogative tipicamente pubbliche, con l'effetto di compromettere le finalità istituzionali cui i consolati sono preordinati;

   alcune organizzazioni sindacali hanno avuto modo di manifestare la loro ferma contrarietà alla stipula di tale convenzione in quanto lesiva delle funzioni pubbliche proprie del servizio in questione, sollecitando l'adozione di misure volte a potenziare il personale preposto ai consolati;

   a fronte della complessiva situazione emergente, la scelta di ricorrere a enti gestori privati si pone ad avviso dell'interrogante in palese contrasto con il ruolo, le funzioni e gli obiettivi cui la rete consolare è preposta e rischia di pregiudicarne i compiti assegnati in ambito internazionale –:

   se e quando il Governo abbia maturato la volontà di addivenire alla stipula di una convenzione con i patronati per la gestione e l'erogazione di servizi nell'ambito della rete consolare italiana e quali valutazioni siano state svolte con particolare riferimento alla legittimità di detta convenzione rispetto alle funzioni che i consolati sono istituzionalmente chiamati a soddisfare;

   se non ravvisi l'opportunità di adottare le iniziative di competenza per sospendere ogni forma di convenzione con tali enti gestori, avviando conseguentemente adeguate procedure selettive volte al potenziamento del personale in servizio presso i consolati, al fine di coprire il fabbisogno e assicurare la corretta erogazione dei servizi;

   se non intenda fornire un quadro complessivo della dotazione di personale anche in relazione alle attuali carenze, nonché chiarire quali programmi siano stati predisposti al fine di assicurare il corretto svolgimento delle funzioni pubbliche e la loro continuità, nel rispetto delle funzioni cui i consolati sono istituzionalmente preposti.
(4-01725)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 aprile 2019
nell'allegato B della seduta n. 156
4-01725
presentata da
MOLLICONE Federico

  Risposta. – Sulla questione della dotazione complessiva di risorse umane del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, si conferma preliminarmente quanto rilevato dall'interrogante sulla drastica riduzione, pari a circa il 30 per cento del personale di ruolo della Farnesina, causata dal blocco del turnover negli anni recenti. Anche a causa del conseguente innalzamento dell'età media del personale a 56 anni, tale circostanza ha comportato una crescente difficoltà ad assicurare un livello di servizi adeguato alle esigenze dei cittadini e delle imprese all'estero (ad esempio cittadinanza, visti, passaporti, sicurezza).
  Al contempo la Farnesina, oltre ad assicurare la riattivazione dell'Ambasciata a Tripoli (e, prossimamente, del Consolato generale a Bengasi), negli ultimi anni è stata chiamata a realizzare un limitato (ma pur sempre impegnativo, date le scarse risorse a disposizione) piano di aperture di nuovi uffici in Paesi emergenti o di forte interesse strategico per l'Italia (Niamey, Conakry, Ulaanbaatar, Erbil, Chongqing, Ho-Chi-Minh City e Ouagadougou) cui si è fatto fronte con un'ulteriore redistribuzione delle risorse.
  La carenza di personale indispensabile per il corretto funzionamento delle nostre strutture all'estero, sia sotto il profilo consolare che amministrativo-contabile, presenta quindi degli aspetti che non mancano di destare preoccupazione. Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha reagito a queste sfide in maniera dinamica, agendo su più fronti per preservare la rete all'estero e la sua operatività.
  Nell'immediato, per attenuare gli effetti dell'emorragia di personale, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha deciso di puntare sulla qualità delle proprie risorse umane. Dopo l'introduzione del sistema di valutazione del personale delle aree funzionali, che incentiva il merito e premia il raggiungimento del risultato, nel corso del biennio appena trascorso sono state realizzate tre significative riforme strettamente interconnesse, concepite per creare degli strumenti necessari ad inviare sulla rete personale di livello adeguato, in grado di sopperire con la qualità alla sostanziale contrazione numerica: l'adozione del profilo unico (che consente di impiegare il personale di ruolo in servizio all'estero con maggiore flessibilità a parità di area funzionale di appartenenza), una nuova circolare sui trasferimenti e le iniziative di formazione e riqualificazione «permanente» del personale, anche con corsi
on line. Queste misure rendono più flessibile l'impiego di personale qualificato negli uffici all'estero e, anche nelle decisioni relative alle assegnazioni delle risorse umane sulla rete, premiano il rendimento e la professionalità.
  Il rafforzamento della rete estera (e a maggior ragione l'istituzione di nuovi uffici) sarà possibile solo a fronte della disponibilità di nuove risorse umane e finanziarie. Dopo un iniziale miglioramento – con l'avvio nel 2018 delle procedure per l'assunzione di 177 funzionari amministrativi, contabili e consolari nonché di 44 funzionari dell'area della promozione culturale – è però solo con la legge di bilancio 2019 (legge 30 dicembre 2018, n. 145) che si registra una prima inversione di tendenza: il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale è stato infatti autorizzato ad assumere ulteriori 100 funzionari da inquadrare nella III Area e fino a 200 unità da inserire nei ruoli di II Area, oltre a 50 unità di personale a contratto. Quest'ultimo, benché per la natura delle mansioni svolte non possa essere considerato alternativo al personale di ruolo, contribuirà ad intervenire con rapidità sulle situazioni più critiche in essere nella rete diplomatico-consolare, tra cui sicuramente quella degli uffici consolari.
  Il personale che entrerà a far parte dei ruoli del Ministero degli affari esteri con le procedure selettive in corso e con quelle che saranno bandite nei prossimi mesi sarà tuttavia appena sufficiente per sostituire quello che cesserà nel prossimo biennio per raggiunti limiti di età. Pertanto, nonostante il risultato ottenuto con l'ultima legge di bilancio sia un primo importante contributo alla funzionalità della rete diplomatico-consolare in tutti i settori di attività, è solo attraverso un costante rafforzamento degli organici, fortemente impoveriti nell'ultimo decennio, che sarà possibile fornire un servizio all'altezza delle aspettative dei connazionali all'estero e delle nostre imprese attive nel mondo.
  In questo momento dunque la priorità assoluta per la Farnesina, a seguito delle citate autorizzazioni al reclutamento di nuove unità di ruolo, è quella di poter assumere personale giovane, motivato, aggiornato in campo informatico e disposto a servire in tutte le aree del globo. Anche tenuto conto del numero atteso di pensionamenti che si registreranno nei prossimi anni (oltre 600 nel prossimo quinquennio), il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ritiene indispensabile assumere, nel periodo 2019-2021, ulteriori 500 unità di personale delle aree funzionali e auspica l'inserimento delle ulteriori necessarie autorizzazioni nelle prossime leggi di bilancio.
  Per quanto riguarda l'osservazione dell'interrogante in materia di rapporti tra il ministero e i patronati, si ricorda innanzitutto che il ruolo da questi ultimi svolto per le nostre collettività all'estero – in termini di informazione, assistenza e tutela nel settore delle prestazioni in materia di sicurezza sociale ed emigrazione – è espressamente stabilito dalla vigente normativa (vedasi in particolare la legge 30 marzo 2001, n. 152).
  Le linee di nuovi possibili sviluppi della collaborazione sono attualmente solo in corso di esame, sulla base di un progetto sottoposto dai patronati stessi ormai oltre un anno fa: nessuna convenzione è stata dunque conclusa nel frattempo. Si desidera infine precisare che la Farnesina ha ben a mente gli obiettivi della necessaria salvaguardia delle funzioni istituzionali proprie degli uffici consolari (si veda in particolare il decreto legislativo n. 71 del 2011), del rispetto degli strumenti convenzionali internazionali, nonché dei principi sulla protezione di dati e informazioni.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

consolato

prestazione di servizi

servizio