ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01681

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 89 del 22/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: LA MARCA FRANCESCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/11/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 22/11/2018
Stato iter:
24/06/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/06/2019
MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/06/2019

CONCLUSO IL 24/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01681
presentato da
LA MARCA Francesca
testo di
Giovedì 22 novembre 2018, seduta n. 89

   LA MARCA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il Governo canadese, negli ultimi tredici anni (2006-2018), ha concesso 3.371.318 permessi di residenza permanente nel Paese a stranieri che ne avevano fatto richiesta in base alle normative in vigore in questo settore;

   i permessi di residenza permanente riconosciuti ai cittadini italiani nello stesso periodo ammontano a 7.519, equivalenti allo 0,19 per cento del totale;

   un dato così esiguo contrasta con l'entità e la consistenza della comunità di origine italiana che, secondo i dati ufficiali di provenienza pubblica, attualmente supera il milione e mezzo di persone (1.587.960) e, oltre ad essere una delle più rilevanti sul piano numerico, ha raggiunto livelli di integrazione elevati e consolidati, dando un significativo apporto alla costante modernizzazione e allo sviluppo del Paese;

   l'interesse dei cittadini italiani per la destinazione canadese, per altro, è elevato e costante, sia per la notevole ripresa dei flussi in uscita dal Paese, sia per il richiamo che le relazioni familiari e di conoscenza con italo-canadesi esercitano in modo capillare in ampie aree sociali e zone territoriali dell'Italia;

   l'adozione, da parte del Governo canadese, del provvedimento «Express Entry», che prevede requisiti linguistici di partenza e complesse procedure amministrative, non sembra facilitare l'attenuazione e il superamento del gap che di fatto si manifesta nei confronti dei nostri connazionali;

   allo stato, inoltre, non è possibile intravedere un intento politico orientato a regolarizzare la posizione degli stranieri presenti in Canada senza documenti, tra i quali non sono pochi gli italiani, né una sanatoria nei loro confronti;

   lo stesso numero di visti per vacanze-lavoro concordato tra i due Paesi (1.000 all'anno) è insufficiente a soddisfare la domanda e, inoltre, essi non includono le categorie degli Young Professional e dell’International Co-Op, riconosciute invece a favore di altri Paesi –:

   se non intenda avviare iniziative bilaterali con le autorità canadesi, in virtù anche degli ottimi rapporti che intercorrono tra i due Paesi, al fine di valutare la possibilità di rafforzare il sistema dei visti vacanza/lavoro per i giovani che intendano usufruire di tale modalità di formazione e di ingresso nel mondo lavorativo, allargandolo anche alle altre categorie escluse, e di aumentare la concessione dei permessi di residenza permanente per gli italiani nel rispetto degli ordinamenti e delle leggi di entrambi i Paesi.
(4-01681)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 24 giugno 2019
nell'allegato B della seduta n. 195
4-01681
presentata da
LA MARCA Francesca

  Risposta. — Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale sostiene da tempo la definizione di nuovi accordi bilaterali riguardanti programmi di scambi per vacanze-lavoro, quale valido strumento di creazione di opportunità per i giovani italiani.
  In questa materia è in vigore con il Canada un
memorandum of understanding, firmato ad Ottawa il 18 ottobre del 2006, che ogni anno consente a 1.000 giovani tra i 18 e i 35 anni per ciascuno dei due Paesi di trascorrere fino a 12 mesi nel Paese partner, svolgendo un'attività temporanea di lavoro, regolarmente retribuito, per un periodo di sei mesi.
  La normativa italiana, tuttavia, impone che su sei mesi di attività lavorativa non più di tre possano essere trascorsi con il medesimo datore di lavoro (confronta articolo 27, comma 1, lettera
r), del testo unico n. 286 del 1998 e successive modifiche ed integrazioni e articolo 40, comma 20, del decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 1999 e successive modifiche ed integrazioni), al contrario del Canada che non pone tale limite.
  Il Governo canadese ha lamentato questa mancata corrispondenza, ritenendo in particolare che la divisione del semestre di lavoro in due diversi impieghi costituisse un disincentivo nella scelta dell'Italia come destinazione per il programma «vacanze-lavoro»; un disincentivo tale, nella visione canadese, da spiegare il perché il numero dei giovani canadesi che partecipano al programma sia stato finora costantemente di gran lunga inferiore a quello degli italiani.
  Da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale si è ritenuto quindi opportuno – acquisito il parere positivo dei competenti Ministeri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali – proporre alla controparte una revisione del testo dell'accordo con la previsione di un permesso di lavoro aperto per un intero anno. Tale estensione, implicando il superamento dei limiti temporali e procedurali imposti dalla normativa italiana, necessitava che il
Memorandum of understanding fosse elevato al rango di trattato internazionale e soggetto a ratifica parlamentare.
  Al fine di avviare i negoziati, nel dicembre 2015 una bozza di accordo è stata sottoposta all'attenzione delle competenti autorità canadesi. Finalizzate tutte le procedure interne per iniziare il negoziato, la controproposta canadese è giunta per le vie ufficiali nel settembre 2018.
  Il nuovo testo di accordo, sul quale si sta lavorando, oltre ad accogliere la proposta italiana di cui sopra, allarga la partecipazione ad altre due categorie di partecipanti:
Young Professionals, dedicato a coloro i quali, già in possesso di un titolo di studio post-secondario (equivalente a una nostra laurea triennale), intendano acquisire un'esperienza lavorativa professionale nel Paese ospite e international coop, rivolto a studenti che, al fine di completare il proprio corso di studi postsecondario, intendano effettuare un tirocinio curricolare su materie correlate al proprio percorso di studio presso un'azienda operante nel Paese ospite.
  L'inserimento di young professionals (YP) e international coop (IC) nell'ambito dell'accordo in negoziazione consentirebbe al nostro Paese di sfruttare tutte le opportunità offerte dal cosiddetto
International experience Canada, ampliando l'offerta per i giovani italiani che desiderino trascorrere limitati periodi in Canada acquisendo esperienza, senza rinunciare o diminuire le quote per le cosiddette vacanze lavoro.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro giovanile

sicurezza d'approvvigionamento

cittadino della Comunita'