ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01675

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 88 del 21/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: ZAN ALESSANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/11/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 21/11/2018
Stato iter:
07/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/02/2019
DEL RE EMANUELA CLAUDIA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/02/2019

CONCLUSO IL 07/02/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01675
presentato da
ZAN Alessandro
testo di
Mercoledì 21 novembre 2018, seduta n. 88

   ZAN. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la Repubblica Unita di Tanzania prevede nella propria legislazione penale il reato di omosessualità, punibile fino a 25 anni di carcere;

   a tale norma, fa seguito una vera e propria campagna di discriminazione e di persecuzione da parte delle autorità istituzionali della Tanzania contro i cittadini appartenenti alla comunità lgbt;

   in tempi recenti il presidente John Magufuli ha decretato la chiusura di 40 strutture sanitarie impegnate nella cura del virus dell'Hiv, con l'accusa di promuovere relazioni omosessuali e ha minacciato l'espulsione di qualsiasi cittadino straniero impegnato nella tutela dei diritti lgbt nel Paese, limitando di fatto le attività delle numerose associazioni umanitarie operanti nel territorio tanzaniano;

   il 29 ottobre 2018 Paul Makonda, governatore della ragione di Dar es Salaam e strettamente legato politicamente al presidente Magufuli, ha dichiarato in una conferenza stampa di voler iniziare una campagna di arresti per tutti coloro che sono sospettati di omosessualità, minacciando di torturare i sospettati per la verifica del loro orientamento sessuale, tramite test anali;

   è comprovato da svariate fonti (organizzazioni non governative e associazioni per la tutela dei diritti umani) che in Tanzania sistematicamente vengono arrestate in modo arbitrario persone ritenute omosessuali;

   queste vere e proprie persecuzioni fanno seguito a numerosi provvedimenti che hanno di fatto azzerato la libertà di pensiero e di espressione in Tanzania delle persone lgbt;

   tuttavia, tali persecuzioni avvengono nonostante la Tanzania abbia sottoscritto e ratificato la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, che dovrebbe impegnare lo Stato a tutelare ogni cittadina e ogni cittadino;

   la ministra del Regno di Danimarca per la cooperazione allo sviluppo Ulla Pedersen Tørnæs ha già annunciato il 15 novembre 2018 di sospendere tutti gli aiuti previsti per la Tanzania, per protesta a quanto sta accadendo nel Paese africano contro le persone lgbt;

   l'alta rappresentante Federica Mogherini ha dichiarato, in nome dell'Unione europea, che «L'UE è seriamente preoccupata del deteriorarsi della situazione delle persone LGBTI. In questo contesto le autorità tanzaniane hanno considerevolmente aumentato le pressioni sull'ambasciatore dell'UE, provocandone alla fine la partenza forzata e il richiamo a Bruxelles per consultazioni. Questo atteggiamento senza precedenti non è in linea con la tradizione consolidata di dialogo bilaterale e di consultazione tra le due parti, una situazione per cui l'UE esprime profondo rammarico. L'UE invita le autorità tanzaniane ad astenersi dall'esercitare limitazioni e pressioni indebite sulle missioni diplomatiche».

   a parere dell'interrogante, è dovere del Governo applicare il comma 3 dell'articolo 10 della Costituzione italiana e garantire dunque immediato asilo alle persone attualmente perseguitate in Tanzania –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza intenda porre in essere per far cessare le violazioni dei diritti umani sopra descritte e per concedere immediato asilo e protezione alle persone attualmente perseguitate in Tanzania.
(4-01675)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 febbraio 2019
nell'allegato B della seduta n. 122
4-01675
presentata da
ZAN Alessandro

  Risposta. — In Tanzania il codice penale del 1998 prevede all'articolo 154 che «ogni persona che (...) permetta ad un uomo di avere contatti carnali con lui o lei contro natura, commette un crimine, ed è punibile con l'ergastolo e in ogni caso con una pena non inferiore a trent'anni.»; l'articolo 155 punisce anche il tentativo di commettere «atti contro natura», con una pena non inferiore a 20 anni; l'articolo 157 punisce gli uomini che, in pubblico o privato, commettono atti osceni, con una pena di almeno 5 anni di prigionia.
  
A Zanzibar, che ha un codice penale separato dal resto del Paese, emendato nel 2004, sono previste pene inferiori, con un massimo di 14 anni per «atti contro natura», 7 anni al massimo per tentativi di commetterli e 5 anni per atti osceni.
  Mentre il codice penale tanzano parla unicamente degli uomini, quello zanzibarino prevede il carcere per 5 anni anche per atti di lesbismo.
  Legalmente reato criminale non è la condizione di omosessualità bensì l'atto in sé, in pubblico o privato.
  Storicamente la Tanzania ha recepito le leggi contro gli omosessuali dei colonizzatori tedeschi e britannici. Il diffondersi di dottrine radicali, sia dell'islam sia del cristianesimo, ha rafforzato i pregiudizi contro il mondo LGBTL
  Il 20 novembre 2018 il rappresentante delle comunità islamiche della Tanzania ha lanciato una durissima condanna dell'omosessualità nel corso delle celebrazioni per il compleanno del profeta Maometto.
  
La Tanzania resta fondamentalmente un paese laico, con una politica ufficiale a sostegno della parità di genere e della promozione dei diritti femminili. Eppure, nel corso dei tre anni della presidenza Magufuli si è registrata una stretta sui diritti politici e sociali ove questi configgano con i valori prevalenti, con dure prese di posizione sulla pianificazione familiare, sui diritti delle ragazze madri e sulle donne.
  Nel corso del 2016 si è sviluppata, in particolare, una vera e propria campagna antigay sotto la guida del Regional commissioner di Dar es Salaam, Paul Makonda, e dell'allora Vice Ministro della salute, oggi Ministro del turismo, Hamisi Kigwangalla. In tale periodo si sono registrati arresti di omosessuali ed attivisti a Zanzibar. Con le dichiarazioni del 29 ottobre 2018, il Regional commissioner Makonda ha rilanciato una nuova campagna antigay, giungendo a creare un'unità speciale
ad hoc.
  La durissima reazione interna e quella internazionale hanno tuttavia costretto il Governo tanzano a disconoscere la campagna di Makonda attraverso un comunicato ufficiale del Ministero degli esteri del 4 novembre 2018, che definisce quest'ultima una «opinione personale» e conferma che la Tanzania continuerà a rispettare le convenzioni internazionali sui diritti umani dalla stessa sottoscritte.
  L'impegno in parola è stato ribadito dal Presidente Magufuli al Vice Presidente della Banca mondiale Ghanem, nel corso della sua visita in Tanzania nel novembre 2018, nell'ambito del quale si è anche discusso di diritti umani. Va ricordato infatti che la Tanzania già nell'ottobre 2018 aveva accettato l’«Economic and Social Framework» della Banca mondiale, piano che mira a rafforzare l'impegno a favore dell'inclusione sociale dei gruppi vulnerabili e svantaggiati e a scoraggiare la discriminazione basata sull'orientamento sessuale.
  L'Unione europea e i suoi Stati membri, compresa l'Italia, hanno mantenuto alta la pressione sul Governo tanzano per evitare il ripetersi di atteggiamenti omofobici. L'alto rappresentante vicepresidente Mogherini il 15 novembre 2018 ha espresso «profonda preoccupazione dell'Unione europea per il peggioramento della situazione delle persone LGBTI» e ha annunciato una revisione complessiva della politica nei confronti della Tanzania.
  Rispetto ai quesiti posti dall'interrogante, si precisa che il Governo italiano è pienamente cosciente della situazione presente in Tanzania. In linea con il suo forte impegno a favore della tutela e della promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali nel mondo, il nostro Governo mira, di concerto con gli altri Stati membri della Ue, sia a livello nazionale che nei fora internazionali, a prevenire e combattere ogni forma di discriminazione e violenza in Tanzania, compresa quella contro le persone LGBTI. Segnali positivi farebbero auspicare che il Governo tanzano abbia compreso la gravità della situazione e che nei prossimi mesi si possa verificare un'inversione di tendenza con riguardo alle persecuzioni ai danni delle persone LGBTI. Non vi sono indicazioni al momento che nel Paese africano possano esserci cambiamenti normativi a breve.
  Quanto al riconoscimento della protezione internazionale, ogni decisione in materia viene adottata sulla base di un esame individuale a seguito di presentazione di domanda di asilo da parte dell'interessato. Nel corso dell'esame per accertare la presenza delle condizioni per il riconoscimento della protezione internazionale, si verifica la sussistenza dei presupposti previsti dal decreto legislativo del 19 novembre 2007 n. 51, tra i quali si richiama la persecuzione per gravi molti connessi all'appartenenza del richiedente ad un «particolare gruppo sociale», che può essere individuato in base alle caratteristiche proprie di tale gruppo, compreso l'orientamento sessuale.
  Con particolare riferimento alla situazione della Tanzania, al momento non sono segnalate richieste di asilo e protezione ma, ove si manifestassero, esse verranno valutate, come di norma, con la massima attenzione.
  Si precisa al riguardo che le commissioni territoriali per l'asilo in fase di prima audizione prestano particolare attenzione nell'esaminare se ricorrano condizioni di rischio o gravi discriminazioni per le persone LGBT richiedenti protezione internazionale.
  

La Viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale: Emanuela Claudia Del Re.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

politica sanitaria

ratifica di accordo