ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01667

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 86 del 19/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 19/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI 19/11/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/11/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01667
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Lunedì 19 novembre 2018, seduta n. 86

   PALAZZOTTO e MURONI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   da anni il mondo scientifico, stimando un raddoppio del numero di alluvioni entro il 2050 e perdite economiche di circa 24 miliardi di euro l'anno, chiede alla politica di intervenire per mitigare i rischi collegati al cambiamento climatico in Europa. Se il 2050 può apparire ancora lontano, di certo nell'ultimo anno le alluvioni in Italia sono raddoppiate;

   negli ultimi 30 giorni in Sicilia hanno perso la vita 13 persone, il patrimonio culturale ha subito danni irreversibili, sono stati spesi fondi pubblici per lavori urgenti per la messa in sicurezza di scuole e altri edifici di interesse collettivo, ma si continua ad aspettare la prossima tragedia per piangere ulteriori vittime;

   la scorsa settimana, ancora una volta in Sicilia, è toccato alla provincia di Trapani, dove il proprietario delle Terme di Montevago chiede aiuto allo Stato per evitare di chiudere e licenziare quindi 40 persone;

   se si allargasse questo bilancio a tutta Italia ci si renderebbe conto di quanti morti sono stati pianti e quanti se ne potrebbero piangere ancora quest'anno, delle tante aziende costrette a chiudere e di quanti ecosistemi naturali sono andati distrutti per sempre;

   nel 2017 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare aveva avviato la redazione del «piano nazionale di adattamenti ai cambiamenti climatici», strumento irrinunciabile e, oggi più che mai, urgente per il Paese;

   in un comunicato del 2 agosto 2017, ancora presente sul sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si legge che a partire da quella data il Ministero avrebbe chiamato a confronto cittadini e istituzioni su una prima stesura del piano che l'allora Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare definiva un «Documento strategico per un Paese che vive ogni giorno gli effetti dei mutamenti climatici»;

   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha chiamato sul suo sito cittadini e istituzioni, mondo della ricerca, associazioni e in generale tutti i portatori d'interesse a confrontarsi sul testo del piano, in vista dell'elaborazione della versione finale del documento;

   adattare per tempo il territorio non significa solo scongiurare costi umani e naturali molto pesanti, ma anche renderlo più resiliente e competitivo sotto il profilo economico, annunciava l'ex Ministro;

   il piano, nelle intenzioni del Ministero, si sarebbe dovuto integrare coerentemente con le altre strategie in campo: dalla Strategia energetica nazionale alla strategia per lo sviluppo sostenibile, da quella sull'economia circolare al piano clima-energia. Tutte insieme avrebbero indicato un vero e proprio orizzonte eco-industriale per il Paese;

   elaborato dal lavoro del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, il piano costituisce il quadro aggiornato delle tendenze climatiche in atto a livello nazionale e sugli scenari climatici futuri, individuando possibili azioni di adattamento e relativi strumenti di monitoraggio e valutazione dell'efficacia;

   il testo analizza gli impatti e le vulnerabilità territoriali, evidenziando quali aree e settori siano maggiormente a rischio. Attraverso un set di indicatori, definisce le macro-regioni climatiche e le cosiddette «aree climatiche omogenee»: le prime vivono e hanno vissuto condizioni climatiche simili, le seconde sono caratterizzate da uguale condizione climatica attuale e da una stessa proiezione climatica di anomalia futura;

   consultando il sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ci si rende facilmente conto di come tutto si sia fermato al 2017, tanto che campeggia ancora la seguente dicitura: «Il termine per partecipare alla consultazione è stato prolungato fino al 31 ottobre 2017». Da quel momento in poi sembra essersi fermato tutto –:

   se il Governo intenda fornire chiarimenti circa lo stato dei lavori per la redazione del «piano nazionale di adattamenti ai cambiamenti climatici» e se esso rientri nelle priorità del Ministro, essendo uno strumento irrinunciabile e urgente per il Paese.
(4-01667)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ambiente scolastico

cambiamento climatico

lotta contro l'inquinamento