Legislatura: 18Seduta di annuncio: 82 del 13/11/2018
Primo firmatario: BERTI FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/11/2018
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/11/2018
BERTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
la presenza dell'industria siderurgica nell'area piombinese ha comportato grandi trasformazioni della morfologia territoriale e un progressivo inquinamento dei suoli, della falda acquifera sottostante e dell'area marina antistante;
nel 2000 venne istituito il sito di interesse nazionale (Sin) di Piombino, ai sensi della legge n. 426 del 1988, il quale si estende su una superficie terrestre di circa 930 ettari, di cui 580 appartengono al demanio statale, 321 sono di proprietà privata e 29 di proprietà del comune di Piombino;
del Sin fanno parte anche i circa 2000 ettari dello specchio di mare antistante le industrie e il bacino portuale, anch'essi contaminati dalle attività industriali;
con l'istituzione del (Sin) si sarebbe dovuto procedere alla caratterizzazione delle sostanze inquinanti nel suolo, nella falda e nelle acque marine, alle valutazioni dei rischi ambientali e alla predisposizione di progetti organici di bonifica per consentire l'utilizzo di questo territorio in condizioni di sicurezza ambientale e sanitaria;
sebbene il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sullo «Stato delle procedure per la bonifica» abbia fornito alcuni dati eloquenti, a distanza di diciotto anni dall'istituzione del sito di interesse nazionale non è stata completata neppure la caratterizzazione dello stesso;
poiché non è stata completata neanche la caratterizzazione delle discariche industriali abusive dello stabilimento ex Lucchini, individuate dalla guardia di finanza e sequestrate dalla procedura della Repubblica di Livorno nel 2007, circa 500.000 metri cubi restano confinati da decenni sui terreni demaniali in prossimità del mare ad est della Chiusa di Pontedoro;
ad oggi ancora non si conoscono i costi di un'operazione di bonifica complessa, in quanto non sono stati presentati progetti per il recupero e il riuso delle aree costiere in questione e secondo i dati del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare le aree bonificate nel Sin sono pari a zero ettari –:
se il Ministro interrogato intenda promuovere un nuovo approccio in relazione alle esigenze di bonifica del Sin e dunque l'attuazione di un piano industriale per le zone in questione, aprendo a una strategia di interazione tra livelli di governo locali, regionali e nazionali;
se verranno predisposti progetti per la realizzazione di infrastrutture per rendere accessibili le zone del Sin, con un approccio coordinato tra bonifiche, infrastrutture e riusi per rendere disponibili territori risanati e utilizzabili per nuove attività.
(4-01631)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):governo
inquinamento marino
controllo sanitario