ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01468

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 70 del 24/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: SILLI GIORGIO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 24/10/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 24/10/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01468
presentato da
SILLI Giorgio
testo di
Mercoledì 24 ottobre 2018, seduta n. 70

   SILLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   come riportato dai maggiori organi di stampa, dal 22 al 23 settembre 2018, si è svolta, per il quarto anno consecutivo, a Bruxelles, nel cuore dell'Unione europea, una fiera dedicata alle coppie che hanno intenzione di avere un figlio ricorrendo all'utero in affitto;

   coloro che si sono recati alla fiera, in un lussuoso hotel, hanno avuto la possibilità di sfogliare le offerte «soddisfatti o rimborsati» per procurarsi bambini su misura a prezzi variabili, a seconda della qualità da un minimo di 95 mila dollari ad un massimo di 160 mila;

   è stata offerta la possibilità di acquistare un pacchetto completo con specifici servizi, tra i quali l'accompagnamento psicologico, l'assistenza legale, la fornitura di ovuli e anche sperma (ove necessario), la madre surrogata nonché voli e hotel nei Paesi individuati dove far nascere il bambino;

   quanto appena riportato, ad avviso dell'interrogante, è da considerarsi una vera e propria, compravendita di bambini che alimenta un mercato nero sulla pelle delle donne e dei bambini «in barba» alle leggi e alle convenzioni europee;

   gli eventi come quello appena citato mettono in luce la caratteristica più aberrante della pratica dell'utero in affitto, poiché, in questo modo la possibilità di avere un bambino è legata esclusivamente alla disponibilità economica di una coppia;

   il 17 dicembre 2015, il Parlamento europeo ha discusso e approvato la risoluzione per la relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2014 e sulla politica dell'Unione europea in materia; al paragrafo 115 della risoluzione approvata, il Parlamento europeo condanna la pratica della surrogazione, che compromette la dignità umana della donna dal momento che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usati come una merce;

   dopo che il Parlamento europeo ha condannato la pratica della maternità surrogata, anche il Consiglio d'Europa (l'organismo di Strasburgo preposto alla tutela dei diritti dell'uomo nei 47 Paesi che ne fanno parte) l'11 ottobre 2016 ha bocciato il rapporto «Human rights and ethical issues related to surrogacy» o più comunemente chiamato «Rapporto de Sutter» che intendeva aprire il varco alla legalizzazione della maternità surrogata nei Paesi membri;

   in Italia la legge n. 40 del 2004 prevede espressamente il divieto di pratiche riconducibili al cosiddetto utero in affitto. Recita, infatti, l'articolo 12, comma 6, della citata legge: «Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro»;

   tale disposizione va letta in combinato disposto con il comma 8 della medesima legge ai sensi del quale «non sono punibili l'uomo e la donna cui sono applicate le tecniche di fecondazione assistita»: la legge italiana intende, dunque, impedire qualsiasi attività di lucro sulla capacità di una donna di dare la vita, e intorno all'essere che nasce –:

   quali orientamenti il Ministro interrogato intenda esprimere in riferimento a quanto esposto in premessa e, conseguentemente se intende assumere iniziative per quanto di competenza per avviare una campagna informativa circa la pericolosità della pratica dell'utero in affitto, considerato anche che in Italia questa è un reato penalmente perseguibile.
(4-01468)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

politica comunitaria

madre portatrice