ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01435

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 68 del 22/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: BALDELLI SIMONE
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 22/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SOZZANI DIEGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/10/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 22/10/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01435
presentato da
BALDELLI Simone
testo di
Lunedì 22 ottobre 2018, seduta n. 68

   BALDELLI e SOZZANI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il 15 ottobre 2018 la polizia tedesca ha perquisito gli uffici delle sedi della società automobilistica Opel di Kaiserslautern e di Russelsheim;

   l'indagine in corso aperta dalla procura dell'Assia ha per oggetto il presunto reato di frode che la società avrebbe perpetrato ricorrendo a un software in grado di manipolare le emissioni di gas nocivi dei motori a diesel;

   in particolare sarebbero tre i modelli interessati dalla frode: Insignia, Cascada e Zafira. Si tratterebbe di mezzi manipolati negli anni 2012, 2014 e 2017. Secondo una nota del Ministero dei trasporti tedesco la motorizzazione civile tedesca avrebbe già richiamato 100 mila auto per le verifiche mentre la stessa casa automobilistica ha annunciato che in Germania le auto interessate sarebbero poco più di 31mila;

   Opel, azienda controllata fino a pochi mesi fa da General Motors e attualmente di proprietà della Peugeot-Citroën (Psa), è l'ultima realtà automobilistica interessata dallo scandalo emerso nel 2016 più comunemente noto come «diesel gate»;

   secondo le notizie, proprio come accaduto in passato con Volkswagen, sarebbe stato usato il cosiddetto «defeat device» per gestire in maniera non conforme l'uscita dei gas di scarico, e permettere alla casa automobilistica di immettere sul mercato auto diesel non rispettose delle normative;

   tra le giornate del 15 e del 16 ottobre 2018 l'azienda ha confermato ufficialmente l'esistenza di un'investigazione sulle emissioni, ma ha anche respinto ogni accusa;

   vale la pena ricordare che con riferimento alla indagine aperta sul dieselgate Volkswagen proprio nei medesimi giorni Audi ha comunicato la volontà di pagare 800 milioni di euro di multa, come sancito dalla procura di Monaco;

   negli Stati Uniti, a seguito dell'azione legale promossa dal dipartimento di giustizia, Volkswagen ha patteggiato 4,3 miliardi di dollari e altri 17,5 miliardi di dollari per far fronte alle cause civili. Tali risorse sono finalizzate a riparare o acquistare le auto interessate dalla frode. Nello stesso Paese anche Bosch, produttore delle centraline manipolate, ha concordato risarcimenti in favore dei proprietari delle auto interessate per una somma complessiva superiore a 327 milioni di dollari –:

   se il Governo sia a conoscenza del numero complessivo di veicoli coinvolti nel nostro Paese e se abbia già valutato sia il possibile danno ambientale conseguente all'immissione sul mercato nazionale di automobili manipolate, sia il danno recato ai proprietari dei veicoli interessati.
(4-01435)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

automobile

industria automobilistica

inquinamento atmosferico