ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01294

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 57 del 05/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: NOBILI LUCIANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/10/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/10/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01294
presentato da
NOBILI Luciano
testo di
Venerdì 5 ottobre 2018, seduta n. 57

   NOBILI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   la legge n. 183 del 1989 (Riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo) ha identificato nel «bacino idrografico» l'ambito territoriale di riferimento della difesa del suolo e suddiviso il territorio italiano in bacini idrografici nazionali, interregionali e regionali. La regione Lazio, in attuazione della legge 18 maggio 1989, n. 183, ha istituito, con deliberazione della giunta regionale n. 3734 del 18 maggio 1991, l'autorità dei bacini regionali disciplinata con la legge regionale n. 39 del 1996;

   già dal 21 settembre 2017 l'autorità di bacino ha indirizzato al Campidoglio una lettera di allerta circa le gravi condizioni dei corsi d'acqua, annunciando un «rischio alluvione per 250 mila romani a causa della scarsa e assente manutenzione del reticolo idrografico costituito dai principali tributari del Tevere e dell'Aniene»;

   difatti, su circa 500-70 chilometri di fossi all'interno del raccordo anulare da decenni non si operano lavori di manutenzione e molti di essi risultano pieni di rifiuti, bloccati ed in alcuni tratti intubati. Si tratta di un reticolo che alle prime piogge potrebbe esondare;

   il presidente dell'autorità Erasmo D'Angelis ha spiegato che se non si interviene in tempo, il rischio immediato con l'inverno è quello del moltiplicarsi di inondazioni con pericoli per abitanti e danni alle cose. Roma è la città europea più a rischio di allagamenti per 250 mila persone, dalla strozzatura di Ponte Milvio a Fiumicino e Ostia, per fossi ostruiti da vegetazione e cumuli di rifiuti e perfino piccoli ponticelli interamente bloccati. L'inverno è alle porte. Bisogna intervenire subito;

   per questo motivo, è stato presentato al Campidoglio un piano di intervento, che ora è in via di discussione. Inoltre, è stata consegnata al comune e alla regione una mappa con i cento chilometri di canali più pericolosi;

   l'ingegnere Carlo Ferranti, dirigente dell'ufficio piani e programmi dell'autorità di bacino ha spiegato che «ci sono almeno tredici corridoi ambientali principali di corsi d'acqua, la Rio Galeria e quello di Tor Sapienza, al fosso Vallerano, della Magliana, di Malafede, dell'Orsa, di San Vittorino. (...) Ogni anno per mancanza di manutenzione dei fossi si allagano spesso le zone di Ostia, Vallerano, Tor Sapienza, Infernetto. Noi abbiamo aperto molti tavoli con la Regione spingendo sempre perché si affidi la manutenzione dentro il Raccordo al Comune»;

   invero, ai sensi della legge regionale del 1998, la competenza dei canali e nei fossi fuori dal raccordo è affidata al Consorzio bonifica Tevere agro romano, che pulisce tutti i corsi d'acqua della provincia. La medesima legge stabilisce che la competenza per i circa 1500 fossi e canali all'interno del grande raccordo anulare spetterebbe ai «frontisti», ovvero ai proprietari dei terreni che confinano con il fosso. Tuttavia l'intervento dei frontisti è diventano impossibile, essendo questi migliaia ed essendo le proprietà molto frammezzate –:

   se il Ministro interrogato intenda promuovere, per quanto di competenza, un'istruttoria circa le gravi condizioni in cui versa il bacino idrico romano, onde evitare danni a persone e cose nel venturo inverno.
(4-01294)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

idrologia

rifiuti

inondazione