ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01273

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 55 del 03/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: CORDA EMANUELA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DEIANA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 03/10/2018
MARINO BERNARDO MOVIMENTO 5 STELLE 03/10/2018
MANCA ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 03/10/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 03/10/2018
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 04/06/2021
Stato iter:
04/06/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/06/2021
CINGOLANI ROBERTO MINISTRO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 18/11/2019

SOLLECITO IL 10/01/2020

SOLLECITO IL 11/02/2020

SOLLECITO IL 21/10/2020

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 04/06/2021

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/06/2021

CONCLUSO IL 04/06/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01273
presentato da
CORDA Emanuela
testo di
Mercoledì 3 ottobre 2018, seduta n. 55

   CORDA, DEIANA, MARINO e ALBERTO MANCA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nella notte un violento incendio è scoppiato nella raffineria Saras di Sarroch in provincia di Cagliari. A scatenare le fiamme è stato un violento nubifragio che si è abbattuto nel territorio;

   l'incendio, molto probabilmente, è stato innescato dai fulmini che si sono abbattuti sulla raffineria, in particolare, come afferma la stessa azienda, sulle vasche contenenti un accumulo di acque e idrocarburi;

   tali acque, anche a causa delle violenti piogge che hanno provocato l'allagamento della raffineria, si sono riversate sul tratto di mare antistante provocando un danno ambientale non indifferente con il mare che è diventato un'immensa distesa di oli;

   si sono registrati forti disagi anche per la popolazione con abitazioni e cantine allagate, muri crollati e diverse centinaia di famiglia, anche nei comuni limitrofi, senza corrente elettrica per diverse ore –:

   se il Governo intenda intervenire prontamente, per quanto di competenza, per accertare le cause e gli eventuali danni ambientali provocati dallo sversamento in mare delle acque provenienti dalla raffineria, dal fumo e dalle polveri generate dalle fiamme, così come promuovere una verifica immediata sulle condizioni di salute dei lavoratori e sulla sicurezza dell'impianto.
(4-01273)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 4 giugno 2021
nell'allegato B della seduta n. 518
4-01273
presentata da
CORDA Emanuela

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Nella notte tra il 18 ed il 19 settembre 2018, a causa delle improvvise e avverse condizioni meteo che hanno interessato l'area dello stabilimento Sarlux S.r.l., si è sviluppato un incendio nella zona API-TAS e API-TAZ, inclusa nel sito di interesse nazionale del Sulcis, Iglesiente e Guspinese S.I.N. Sulcis, nella quale è in corso la bonifica e la Messa in sicurezza operativa (MISO) dei suoli e della falda.
  Per quanto attiene agli aspetti derivanti dal fumo e dalle polveri generate dalle fiamme, la regione Sardegna — che ha fornito una dettagliata relazione sull'evento — fa presente che non è stato possibile acquisire i dati relativi ai parametri inquinanti registrati dalle stazioni della «Rete di misura per la valutazione della qualità dell'aria» gestite dall'ARPAS, denominate CENSA2 e CENSA3, ubicate nel comune di Sarroch, posizionate a protezione del centro abitato in quanto, nella notte tra il 18 e 19 settembre 2018, il
black out che ha coinvolto l'area di Sarroch ha determinato il blocco degli strumenti di misura presenti all'interno delle stazioni di monitoraggio. Al ripristino della funzionalità, gli strumenti non hanno evidenziato valori fuori norma dei parametri inquinanti monitorati.
  In relazione agli aspetti inerenti all'inquinamento atmosferico, non risultano agli atti stime quali-quantitative effettuate dall'organo di controllo su eventuali inquinanti gassosi immessi in atmosfera. Nel merito, la società Sarlux S.r.l. con nota prot. n. 435 del 18 ottobre 2018, ha comunicato testualmente che: «Non si sono registrate, per quanto al momento accertato, conseguenze per l'ambiente e la salute umana a seguito di quanto occorso [...]».
  L'installazione della Sarlux S.r.l. è soggetta, altresì, alla normativa «Seveso», di cui al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105, recante: Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose. L'incidente in argomento è stato, pertanto, diffusamente esaminato in sede di comitato tecnico regionale (CTR), facente capo al Ministero dell'interno.
  Nello specifico, il CTR ha trasmesso agli Enti interessati, ivi compresi il Ministero dell'ambiente, oggi della transizione ecologica, il Ministero dell'interno e l'ISPRA, la nota dell'8 novembre 2018, avente per oggetto: «Attività a rischio di incidente rilevante: soc. Sarlux — Raffineria di Sarroch (CA) — Evento incidentale del 19.9.2018 — Trasmissione determinazioni del Comitato Tecnico Regionale della Sardegna di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 26 giugno 2015 n. 105», nella quale sono riportate, tra l'altro, le risultanze del sopralluogo effettuato in data 20 settembre 2018.
  Occorre precisare che, per quanto riguarda gli altri aspetti riguardanti l'incendio, il 19 settembre 2018, la Sarlux ha informato dell'accaduto questo Ministero, titolare del procedimento di bonifica e gli altri enti competenti.
  Nel mese di marzo 2019 la stessa Azienda ha trasmesso una relazione integrativa nella quale sono state illustrate le azioni condotte per arginare l'incendio, i danni causati, nonché le operazioni messa in sicurezza d'emergenza (MISE) adottate sulla falda e sul suolo insaturo, potenzialmente coinvolti nello sversamento, suddivise in quattro fasi:
  

    verifica della presenza di surnatante in falda e recupero dello stesso;
    

    attivazione dell'emungimento dell'acqua dai punti di captazione in falda presenti (pozzi e piezometri);
    

    monitoraggio idrochimico della falda;
    

    campionamento e caratterizzazione dei suoli insaturi nell'area.

    
    Al termine della caratterizzazione dei campioni prelevati, qualora fosse stata accertata la contaminazione, era prevista l'inclusione dell'area tra quelle oggetto del progetto di MISO e bonifica suoli reso approvabile dalla conferenza di servizi del 26 dicembre 2016, valutando se procedere allo scavo e al successivo trattamento di
landfarming o alla copertura/impermeabilizzazione, qualora la prima opzione non fosse possibile per ragioni operative.
    Il Ministero, prendendo atto di quanto comunicato dall'azienda, ha prescritto che, al fine di accertare l'esaustività degli interventi di MISE adottati, il piano di esecuzione delle attività di collaudo delle pareti e del fondo dello scavo doveva essere concordato con l'ARPA Sardegna, così da consentire le attività di controllo dei campionamenti e delle analisi, tra cui l'esecuzione delle controanalisi di verifica per la validazione dei dati da parte dell'agenzia.
    Nella stessa nota si evidenziava, altresì, che, qualora nelle operazioni programmate si fossero rilevate variazioni degli obiettivi e/o individuati ulteriori e imprevisti volumi di rifiuti o di materiali da trattare rispetto a quelli previsti nel progetto, tali da comportare una variazione delle dimensioni e delle condizioni di esercizio degli impianti asserviti alla bonifica, sarebbe stato necessario presentare un'istanza di variante.
    Con nota del 13 giugno 2019 la città metropolitana di Cagliari, in riferimento alle aree della MISE sulle vasche API, comunicava l'impossibilità di stabilire l'eventuale stato di potenziale contaminazione dei suoli in seguito all'incidente, a causa della mancata disponibilità delle risultanze della caratterizzazione.
    Con successiva nota del 9 luglio 2019 la Sarlux S.r.l. ha trasmesso un'ulteriore relazione tecnica relativa alla caratterizzazione preliminare dei suoli proponendo, alla luce di tali risultati, l'inclusione delle aree risultate contaminate nel progetto di bonifica dei suoli che, nel frattempo, era stato definitivamente approvato con decreto n. 108 del 29 aprile 2019.
    Pertanto, essendo impossibile la rimozione del materiale contaminato a causa della presenza di impianti, tali aree sarebbero state ricomprese nella MISO dei suoli mediante impermeabilizzazione delle superfici e interruzione dei percorsi di migrazione degli inquinanti.
    Il 22 luglio 2019, nel corso di un tavolo tecnico con gli enti locali, sono state discusse le attività di MISE in atto nell'area delle vasche API.
    Nell'ottobre dello stesso anno il Ministero ha chiesto alla Sarlux S.r.l. di presentare una relazione dettagliata sull'efficacia degli interventi che l'azienda vorrebbe includere nel progetto di bonifica dei suoli, anche al fine di valutare se le modifiche proposte rappresentino una variante sostanziale al progetto di MISO approvato.
    Dopo aver comunicato, con nota del 3 dicembre 2019, il raggiungimento delle CSC nei campioni di acque sotterranee prelevati dai pozzi SR003 e W39 inclusi nel protocollo di campionamento e monitoraggio, nonché il ripristino dell'originaria barriera idraulica in questi punti, la Sarlux S.r.l., con successiva nota del 7 dicembre 2020, ha trasmesso la relazione richiesta da questo Ministero su applicabilità ed efficacia degli interventi di MISO previsti nel Progetto approvato con il richiamato decreto n. 108 del 2019.
    L'azienda ha precisato che le azioni di MISE e, quindi, anche le attività di verifica degli effetti dell'incidente occorso, sono state sviluppate in modo diverso per due sottozone.
    Per la sottozona A l'azienda ritiene di aver fornito tutte le informazioni richieste per poter valutare l'efficacia delle azioni di MISO proposte e la loro coerenza con le azioni di MISO già approvate con il progetto di bonifica dei suoli.
    Per la sottozona B, essendo stata riscontrata la presenza di una sola sorgente di contaminazione posizionata all'interno di un'area circoscritta da pareti, strutture e cordoli, l'Azienda ritiene necessarie altre attività di indagine per valutare l'estensione delle azioni di MISO già approvate.
    Per la sottozona A si propone di considerare la MISO proposta come una variante non sostanziale al progetto approvato mentre, una volta svolte le indagini nella sottozona B, si intende proporre uno specifico documento con gli esiti delle indagini ambientali svolte e con la proposta progettuale di MISO.
    Con nota del 23 dicembre 2020 il Ministero ha comunicato che le azioni di MISO proposte dalla Sarlux S.r.l. per la sottozona A non comportano una modifica sostanziale del progetto. Al fine di consentire agli enti competenti le verifiche di cui all'articolo 248, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è stato chiesto all'azienda di trasmettere un aggiornamento della cartografia contenente tutte le aree interessate dal progetto di MISO dei suoli, comprensivo della sottozona A e l'aggiornamento del cronoprogramma dei lavori. In merito alla sottozona B, ai fini delle valutazioni di competenza, il Ministero ha chiesto di trasmettere, nei minimi tempi tecnici, i risultati delle indagini integrative con la comunicazione delle azioni che l'azienda intende intraprendere sull'area.
    Da ultimo, con nota del 18 febbraio 2021, la Sarlux S.r.l. ha trasmesso un aggiornamento sulla MISE delle Vasche API coinvolte nell'incidente del settembre 2018.
    In particolare, sullo stato della qualità delle acque di falda si evidenzia «il ristabilimento delle situazione analitica antecedente l'evento citato».
    

Il Ministro della transizione ecologica: Roberto Cingolani.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento

degradazione dell'ambiente

incendio