ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01237

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 52 del 28/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: VARCHI MARIA CAROLINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 28/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
FIDANZA CARLO FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 28/09/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 28/09/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01237
presentato da
VARCHI Maria Carolina
testo di
Venerdì 28 settembre 2018, seduta n. 52

   VARCHI, CIRIELLI, BELLUCCI, LUCASELLI, LUCA DE CARLO, RIZZETTO, BUCALO, OSNATO, DEIDDA, MASCHIO, FIDANZA, ROTELLI, BUTTI, FERRO, FRASSINETTI, MONTARULI, SILVESTRONI, RAMPELLI, TRANCASSINI, ZUCCONI, CIABURRO e GEMMATO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il 18 settembre 2018, presso l'istituto penitenziario «Rebibbia» di Roma, la detenuta Alice Sebesta ha ucciso i suoi due figli scaraventandoli dalle scale del nido della sezione femminile;

   tale tragedia è solo l'ultima di una lunga serie di azioni omicidiarie di genitori in danno di figli registratesi negli ultimi anni, ma si è verificata all'interno del nido di un istituto di pena e non all'interno di una qualsivoglia privata dimora;

   la Sebesta si trovava in regime di custodia cautelare in carcere e non in misura alternativa, come disposto dall'autorità giudiziaria e confermato dal Gip in sede di riesame per l'accertamento della sussistenza di gravi esigenze cautelari;

   secondo quanto si apprende dagli organi di stampa, nonostante la segnalazione come detenuta psichiatrica e, in ragione di ciò, la richiesta di accertamenti circa le condizioni psicofisiche, i due minori rimanevano in carcere con la madre;

   in Italia vige un'anacronistica norma che prevede la possibilità per i minori di anni sei di restare presso le strutture carcerarie unitamente alla madre, ove la stessa si trovi sottoposta a misura cautelare di custodia in carcere;

   in tema di esecuzione della pena, l'articolo 146 c.p. prevede che, a seguito di condanna definitiva, l'esecuzione della pena sia rinviata quando la donna condannata sia madre di infante minore di un anno ma tale norma non è estesa anche alle madri sottoposte a misura cautelare;

   secondo quanto riportato dagli organi di informazione, il Ministro interrogato avrebbe deciso per l'applicazione della sanzione della sospensione al direttore, al vicedirettore ed al comandante della polizia penitenziaria di fatto senza alcuna attività istruttoria al riguardo, con ciò, ad avviso degli interroganti, calpestando quell'elementare principio della presunzione di innocenza, peraltro costituzionalmente garantito, applicando sanzioni contestualmente all'invio degli ispettori senza, dunque, attendere l'esito dell'istruttoria;

   l'avveduta chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), la difficile e complessa apertura delle residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), il trasferimento ai Servizi sanitari regionali di tutte le funzioni sanitarie svolte dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento della Giustizia minorile del Ministero della Giustizia, unitamente al mancato trasferimento delle adeguate risorse economiche necessarie per il potenziamento del servizio sanitario nazionale e, in particolare, dei Dsm, hanno causato delle difficoltà oggettive a tutti gli operatori penitenziari ed alla gestione delle strutture non ancora attrezzate per la gestione di internati con problemi psichiatrici –:

   se non si intendano revocare i provvedimenti adottati dal capo del dipartimento su iniziative del Ministro della giustizia e consentire il reintegro immediato in servizio del direttore, del vicedirettore e del vice comandante di reparto della casa circondariale femminile di Rebibbia;

   se intenda adottare iniziative normative affinché, nei casi gravi di pericolosità e/o esigenze cautelari, la detenzione delle donne madri venga effettuata senza la collocazione del minore presso le strutture penitenziarie, garantendo l'affidamento provvisorio degli stessi presso altri componenti della famiglia, qualora sussistano, ovvero presso strutture protette per minori;

   se non ritenga necessario adottare iniziative idonee ad accertare le eventuali responsabilità, per quanto di competenza, delle amministrazioni coinvolte e «congelare» i provvedimenti di sospensione in attesa dell'esito delle indagini.
(4-01237)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sanzione penale

stabilimento penitenziario

esecuzione della pena