ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01138

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 46 del 18/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 18/09/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/09/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01138
presentato da
BIGNAMI Galeazzo
testo di
Martedì 18 settembre 2018, seduta n. 46

   BIGNAMI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nel comune di Conselice, in provincia di Ravenna, esiste una via intitolata a Silvio Pasi, noto partigiano che operò in Romagna al termine della seconda guerra mondiale. La via in questione si trova nella frazione di Lavezzola e l'intitolazione risale al 1980;

   come testimoniato da diverse fonti storiche, Pasi fu accusato insieme ad altri dodici ex partigiani, delle uccisioni nella tenuta della famiglia Manzoni-Ansidei a Lugo, nella notte tra il 7 e l'8 luglio 1945. Per quegli omicidi Pasi fu condannato, nel 1953, insieme agli altri dodici, all'ergastolo per omicidio aggravato e a cinque anni di reclusione per soppressione di cadavere;

   l'eccidio dei conti Manzoni è solo una tra le tante terribili vicende passate sotto silenzio e oscurate all'indomani della seconda guerra mondiale, periodo nel quale terribili e sanguinose furono le vigliacche rappresaglie operate dai partigiani, a guerra finita, e che avevano come obiettivo anche persone innocenti, colpevoli di essere solo simpatizzanti o di essere parenti di persone simpatizzanti della Repubblica sociale italiana;

   i conti Manzoni-Ansidei furono prelevati dalle loro abitazioni alla fine della seconda guerra mondiale da un gruppo di partigiani che sequestrarono la contessa Beatrice Manzoni, i tre figli (Giacomo, Luigi e Reginaldo), la domestica della casa, Francesca Anconelli, e il cane di famiglia. I corpi martoriati furono ritrovati nel 1948 quando uno degli indagati confessò il delitto;

   una vicenda mai del tutto chiarita e sulla quale mai è intervenuta nemmeno una impronta di umana pietas volta a una necessaria e doverosa riappacificazione storica. Nel 2008, infatti, la maggioranza di sinistra del consiglio comunale di Lugo rifiutò di intitolare una strada alla contessa Beatrice Manzoni, donna fortemente inserita nel tessuto sociale del territorio e che fu presidentessa internazionale della conferenza femminile di San Vincenzo de’ Paoli;

   appare all'interrogante quantomeno inopportuno, per non dire vergognoso, che ancora oggi un comune perseveri nel mantenere l'intitolazione di una strada a un pluriomicida comunista –:

   di quali elementi disponga il Ministro interrogato circa le motivazioni e i presupposti in base ai quali è stata autorizzata l'intitolazione della via di cui in premessa e quali siano, per quanto di competenza, i suoi orientamenti al riguardo.
(4-01138)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 92
4-01138
presentata da
BIGNAMI Galeazzo

  Risposta. — L'intitolazione a Silvio Pasi di una via nel comune di Conselice — cui si fa riferimento nell'interrogazione — fu deliberata dal Consiglio comunale nella seduta del 22 luglio 1982 con la seguente motivazione: «fin da giovane si impegnò in un'opera assidua di organizzazione della Resistenza clandestina al regime fascista [...] contribuendo in modo sostanziale a dare corpo a quella rete organizzativa che dopo l'8 settembre 1943 avrebbe permesso di intraprendere la lotta armata contro il nazi-fascismo ed in questa egli fu valoroso comandante partigiano».
  La denominazione fu successivamente autorizzata con provvedimento della prefettura dell'8 marzo 1983, acquisito il parere della deputazione di storia per le provincie di Romagna.
  Le amministrazioni comunali precedenti a quella in carica hanno ricevuto in passato diverse richieste di revisione di tale intitolazione, che non sono mai state accolte.
  Da ultimo, anche la mozione di revoca presentata quest'anno è stata rigettata dal consiglio comunale, sulla base del parere dell'istituto storico della resistenza e dell'età contemporanea in Ravenna e provincia.
  Per quanto riguarda, più in generale, la disciplina vigente in materia di toponomastica stradale, si ricorda che la materia è disciplinata dal regio decreto-legge n. 1158 del 1923 convertito con legge n. 473 del 1925, recante «Norme per il mutamento del nome delle vecchie strade e piazze comunali», nonché dalla legge n. 1188 del 1927, recante «Toponomastica stradale e monumenti a personaggi contemporanei».
  Con riferimento al cambio di denominazione dei toponimi esistenti, la citata legge n. 473 del 1925 prevede che i comuni, qualora intendano mutare il nome di vecchie strade o piazze comunali, debbano «ottenere preventivamente l'approvazione del Ministero dell'istruzione Pubblica per il tramite delle Soprintendenze ai Monumenti».
  La legge n. 1188 del 1927 attribuisce ai prefetti la competenza ad autorizzare le intitolazioni di nuove strade e piazze pubbliche, oltre che di monumenti e altri ricordi permanenti, sentito il parere della regia deputazione di storia patria o della società storica del luogo.
  Il procedimento amministrativo di intitolazione di una nuova strada ovvero di mutamento di un toponimo esistente è avviato mediante una deliberazione della giunta comunale (articolo 48, comma 2 del decreto legislativo n. 267 del 2000), contenente la relativa proposta che dovrà essere inviata alle Amministrazioni competenti, alla luce del quadro normativo sopra esposto.
  Ciò premesso, si precisa che il Ministero dell'interno ha dato indicazione di procedere al mutamento dei toponimi esistenti solo in base a effettive necessità, considerati i disagi che tali iniziative possono arrecare ai cittadini per l'aggiornamento dei documenti e il conseguente aggravio di lavoro a carico degli uffici competenti.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo Sibilia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

comunismo

omicidio

seconda guerra mondiale