ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01134

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 46 del 18/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: DONZELLI GIOVANNI
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/09/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/09/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01134
presentato da
DONZELLI Giovanni
testo di
Martedì 18 settembre 2018, seduta n. 46

   DONZELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   nelle strutture penitenziarie sono ormai all'ordine del giorno gli episodi di violenza che si perpetrano a danno degli agenti di polizia penitenziaria, con effetti preoccupanti sia per la violenza con cui vengono commessi, sia per la graduale escalation con cui si verificano;

   è il caso dei gravi fatti di ordine e sicurezza che si sono registrati, nella serata del 16 settembre 2018, nella casa circondariale «A. Santoro» di Potenza e che hanno coinvolto tre detenuti extracomunitari, di cui uno «attenzionato» perché sembra che sia radicalizzato;

   è stato possibile arginare la violenza commessa solo grazie alla professionalità del personale di servizio e al supporto della centrale operativa regionale che ha collaborato con le altre forze di polizia, scongiurando i piani di evasione e la rivolta che si stava già innescando;

   purtroppo si tratta, il più delle volte, di detenuti con problematiche psichiatriche, più che soggetti con alto indice delinquenziale, a cui non si riesce a far fronte anche a causa della grave carenza di organico delle strutture penitenziarie;

   da tempo vengono denunciate le condizioni disumane in cui si lavora presso le strutture carcerarie della Basilicata e, in diverse occasioni, il provveditorato Puglia-Basilicata è stato messo al corrente della grave situazione emergenziale;

   nello spirito di contribuire a mettere in sicurezza il lavoro della polizia penitenziaria, l'Unione dei sindacati di polizia penitenziaria (Uspp) della Basilicata, ha proposto l'adozione del «taser» anche per la polizia penitenziaria, allo stato attuale solo in fase sperimentale, in attesa della riforma organica del settore, come da più parti sollecitata –:

   se non ritenga opportuno promuovere iniziative, anche di carattere normativo, tese a risollevare il sistema penitenziario nel suo complesso, garantendo una maggiore sicurezza per gli utenti e gli operatori che in esso operano e quali urgenti iniziative intenda attuare per impedire che i fatti descritti in premessa possano ripetersi.
(4-01134)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 92
4-01134
presentata da
DONZELLI Giovanni

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante, richiamato un recente episodio di violenza consumatosi lo scorso 16 settembre presso la casa circondariale di Potenza ad opera di tre detenuti extracomunitari quale caso emblematico delle condizioni, a suo dire «disumane», in cui si lavora presso le strutture carcerarie di Puglia e Basilicata, chiede di sapere se il Ministro non ritenga opportuno promuovere iniziative, anche di carattere normativo, tese a sollevare il sistema penitenziario nel suo complesso, garantendo una maggiore sicurezza per gli utenti e gli operatori che in esso operano e quali urgenti iniziative intenda attuare per impedire che i fatti descritti in premessa possano ripetersi.
  Va considerato in premessa, con riferimento all'episodio di aggressione richiamato nell'interrogazione, che i tre detenuti coinvolti erano stati assegnati alla casa circondariale di Potenza da soli tre giorni provenienti dalla libertà e ciò ha sicuramente comportato una non sufficiente conoscenza delle loro peculiari caratteristiche e dei conseguenti rischi per la sicurezza.
  Più nello specifico, i tre detenuti, nel corso della sera del 16 settembre 2018, presso il reparto di prima accoglienza dell'istituto penitenziario potentino, provocavano il danneggiamento della camera di pernottamento ove erano allocati, cercando di sfondare la parete divisoria del bagno con l'uso di un piede di porco onde accedere all'esterno della camera prospiciente al corridoio della sezione, per poi desistere dalla loro azione solo a seguito di una lunga opera di mediazione messa in atto dagli operatori di polizia penitenziaria prontamente intervenuti.
  Il giorno successivo, la competente direzione generale, disponeva l'allontanamento dei detenuti presso istituti penitenziari extra distretto dotati di sezioni protette.
  Con specifico riferimento alla dotazione organica, occorre preliminarmente osservare che la scopertura degli organici di polizia penitenziaria è un dato diffuso su tutto il territorio nazionale, ed allo stato si attesta su un tasso pari al 9,9 per cento che interessa principalmente le figure degli ispettori e dei sovrintendenti, mentre va segnalato il dato in controtendenza relativo al ruolo degli agenti/assistenti, per i quali risulta un esubero pari all'1,04 per cento.
  Ciò posto, va detto che il tasso di scopertura del personale di polizia penitenziaria rispetto alle strutture carcerarie lucane sembra allineato a quello della media nazionale, non evidenziando profili di particolare o di eccezionale criticità, risultando amministrate un totale di n. 2.299 unità, rispetto alle n. 2329 unità, stabilite dal decreto ministeriale 2 marzo 2013.
  Più specificatamente, presso la casa circondariale di Potenza risultano presenti un totale di n. 115 unità, rispetto ad una previsione organica di n. 122 unità.
  Anche la fisionomia delle scoperture, con specifico riguardo ai profili professionali, non si discosta dalla situazione complessiva del paese, atteso che le carenze maggiori interessano i ruoli dei sovrintendenti (-100 per cento) e degli ispettori (-30 per cento), a fronte di un esubero degli agenti pari al +9,4 per cento.
  Per arginare gli effetti della riduzione dell'organico, proprio con riferimento alle suddette figure professionali, sono intervenute misure correttive quali l'immissione in ruolo di 976 nuovi vice ispettori del corpo di polizia penitenziaria, nominati al termine del relativo corso di formazione in itinere (concorso interno per la nomina a 643 viceispettori del corpo di polizia penitenziaria elevato a 1232 posti), nonché l'attivazione delle procedure per il concorso interno a complessivi 2.851 posti per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo maschile e femminile.
  Va altresì menzionato l'investimento di 500 milioni di euro per il personale dell'intero, comparto sicurezza, tra cui rientra, evidentemente, anche la polizia penitenziaria.
  Ciò detto su scala nazionale, giova segnalare che l'organico del corpo presso l'istituto di pena del capoluogo lucano, tramite mobilità ordinaria dell'anno in corso, definita lo scorso mese di settembre, è stato oggetto di un incremento pari a 4 unità maschili del ruolo agenti/assistenti.
  Gli eventi critici, con specifico riguardo alle aggressioni al personale, sono oggetto di costante attenzione di questo Dicastero e del competente dipartimento che, lo scorso 12 giugno, ha diramato apposita lettera circolare con cui sono stati invitati i provveditori regionali, i direttori penitenziari e i comandanti di reparto a verificare, fornendo rassicurazioni in merito, l'effettiva dotazione delle misure precauzionali – già indicate con circolare del 2015 – atte a preservare, innanzitutto, l'incolumità del personale e consistenti:

   nell'istituzione, nell'ambito delle unità operative, di un servizio di controllo;

   nell'istituzione delle sezioni ex articolo 32 del regolamento di esecuzione;

   nella pronta risposta dell'amministrazione sia sul versante disciplinare, attraverso la tempestiva convocazione del consiglio di disciplina, sia sul versante penale, in presenza difatti integri gli estremi di reato. Con la medesima missiva è stato invitato l'ufficio per l'attività ispettiva e del controllo a continuare a svolgere il periodico monitoraggio della situazione relativa agli eventi critici.

  Sempre sul tema della sicurezza nelle carceri, occorre richiamare la lettera circolare, da ultimo emessa dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria il 9 ottobre 2018 con l'intento di valorizzare l'applicazione degli strumenti normativi, previsti sia dalla legge n. 354 del 1975 che dal decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000, da cui è disceso il trasferimento ad altri istituti di quei soggetti che si siano resi responsabili, fra l'altro, di aggressioni nei confronti degli operatori penitenziari e di altri detenuti.
  Con specifico riferimento alla dotazione del cosiddetto
taser, resta ferma, allo stato, la riserva da parte del Ministero della giustizia di valutarne, in prospettiva, eventuali futuri margini di impiego, anche in tale delicato contesto.
  Sul fronte normativo, va dato atto dell'approvazione definitiva del decreto legislativo, in corso di pubblicazione, (AG 39), con il quale si è inciso in senso migliorativo sulla vita detentiva attraverso la previsione di norme che, direttamente o indirettamente, possono avere delle ricadute benefiche sulle condizioni di sicurezza delle carceri, ossia quelle volte al rispetto della dignità umana mediante la responsabilizzazione dei detenuti e quelle volte a favorire l'integrazione delle persone detenute straniere (comma 85, lettera
o).
  Per altro, proprio con riferimento all'elevato numero di detenuti stranieri che rappresentano una percentuale significativa della popolazione carceraria incidendo in senso negativo sia sul sovraffollamento che sulle correlate problematiche di ordine e sicurezza negli istituti di pena, va detto che le coordinate operative di questo Ministero sono tese a favorire ed agevolare le condizioni perché l'espiazione della pena possa avvenire nelle carceri dei paesi di provenienza.
  Sono in atto, infatti, percorsi volti a sottoscrivere trattati e/o accordi bilaterali per agevolare e semplificare il trasferimento dei detenuti al fine dell'esecuzione penale nello Stato di provenienza; a tale scopo, diversi incontri sono stati già tenuti dal sottoscritto Ministro con gli omologhi ministri dell'Albania, della Romania e del Marocco.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza del lavoro

stabilimento penitenziario

migrante