ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01097

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 44 del 13/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/09/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 13/09/2018
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/02/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01097
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo di
Giovedì 13 settembre 2018, seduta n. 44

   GAGNARLI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   fino alla riforma attuata con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 171 del 2014 e relativi decreti ministeriali attuativi, la struttura del Ministero per i beni e le attività culturali era costituita da un segretario generale, da nove direzioni generali, da strutture di coordinamento regionale che, a seconda dell'Esecutivo in carica, erano Soprintendenze regionali, direzioni regionali, segretariati regionali. Inoltre vi erano strutture con competenze scientifiche e di indirizzo settoriale. Con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 171 del 2014, si è voluto riorganizzare il Ministero per i beni e le attività culturali, separando la fruizione e valorizzazione dalla tutela;

   secondo alcune voci critiche, la riforma sta portando nelle regioni alla costituzione di nuove strutture e ad accorpamenti senza criterio, con competenze totalmente diverse, che stanno minando la stessa funzionalità istituzionale;

   con il decreto ministeriale del gennaio 2016 sono state sciolte le Soprintendenze archeologiche e sono trasferite le competenze alle Soprintendenze belle arti e paesaggio, ma la riforma, in sostanza, sembra aver aumentato i costi, pur diminuendo il personale;

   in Toscana, con l'attuale riforma, la ex Soprintendenza ai beni storici artistici di Firenze è stata ripartita in tre strutture dirigenziali, di cui una guidata da un dirigente generale (Uffizi) e due da un dirigente non generale (Accademia e Bargello). Inoltre, è stato creato il Polo museale toscano, struttura dirigenziale non generale, a cui sono stati trasferiti i vari musei, laboratori di restauro e la quasi totalità delle aree archeologiche, con vari decreti ministeriali;

   alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, territorio dell'interrogante, è stata accorpata la ex Soprintendenza di Arezzo, ad avviso dell'interrogante sacrificata per mero interesse politico, benché ricchissima di patrimonio storico, artistico, architettonico ed archeologico;

   quest'ultima struttura è soggetta a un continuo assottigliamento d'organico: gli archeologi preposti al territorio provinciale aretino erano cinque/sei, con l'accorpamento c'è un solo archeologo per tutta la provincia. Gli architetti aretini prima erano quattro per tutta la provincia, oggi coprono anche parte delle competenze territoriali delle altre due provincie, Siena e Grosseto. Diversi dipendenti in organico ad Arezzo, per effetto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 171 del 2014, hanno aderito alla mobilità verso il Polo museale toscano (struttura «figlia» del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri), in quanto garantiva la permanenza lavorativa nel territorio. L'organico prima della riforma era di circa cinquanta unità, oggi è meno di venticinque, e non è da escludere, vista la soglia di età di diversi lavoratori, un ulteriore assottigliamento –:

   a quale livello di attuazione si può considerare oggi la riforma del Ministero per i beni e le attività culturali, avviata dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 171 del 2014 e quali siano i principali obiettivi ad oggi raggiunti e le principali criticità riscontrate in corso di attuazione della riforma.
(4-01097)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

museo

archeologia

Capo di governo