ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 41 del 04/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: PEZZOPANE STEFANIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/09/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/09/2018
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/09/2018
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/09/2018
Stato iter:
05/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/03/2019
GRILLO GIULIA MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/03/2019

CONCLUSO IL 05/03/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01001
presentato da
PEZZOPANE Stefania
testo di
Martedì 4 settembre 2018, seduta n. 41

   PEZZOPANE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   tra gli indicatori del benessere equo e sostenibile dei territori, recentemente rilasciato, Istat ha inserito anche alcune tavole dedicate alle cause di morte, fornendo alcuni numeri interessanti su scala provinciale che «Infondata» ha deciso di utilizzarli per realizzare delle vere e proprie mappe della mortalità in Italia, pubblicate per Il Sole 24 Ore;

   partendo dalla mortalità infantile, la provincia dell'Aquila è poco sopra la media nazionale, ultima tra le province abruzzesi: nel 2014 – sono gli ultimi dati disponibili – si sono registrati tre decessi ogni mille nati vivi; la media nazionale si attesta a 2.8, col tasso che è fortunatamente sceso sensibilmente rispetto al 2004, allorquando era fermo a 3.8. Stando alle altre province abruzzesi: Teramo è a 1.6, Chieti a 1.7 e Pescara a 2.6. Le situazioni peggiori a Benevento e Cosenza, dove nel 2014 si è arrivati a 5,8 decessi ogni mille nati vivi;

   la mortalità per incidenti stradali: su una media nazionale che si attesta a 0.7 morti tra i 15 e i 34 anni ogni 10 mila abitanti, la provincia dell'Aquila è a 0.4, con Pescara a 0.3, Chieti a 0.8 e Teramo a 0.6. È difficile identificare una zona d'Italia in cui l'incidenza sia decisamente maggiore rispetto al resto del Paese; si segnala la provincia di Vercelli che con 2.6 decessi ogni diecimila abitanti è decisamente quella con il più alto tasso di morti per incidenti stradali. In questo caso, i dati fanno riferimento al 2016;

   per la mortalità relativa ai tumori per la provincia dell'Aquila ha un tasso di 10.3 morti tra i 20 e i 64 anni ogni 10 mila abitanti, sopra la media nazionale che si attesta a 9, e delle altre province abruzzesi: Teramo. Pescara e Chieti hanno fatto registrare un tasso di 8.5;

   la provincia dell'Aquila ha livelli di poco inferiori alla così detta «Terra dei Fuochi», l'area a cavallo tra le province di Napoli e Caserta laddove si registra il più alto tasso di patologie oncologiche a livello nazionale: ben 11.4 ogni 10 mila abitanti tra i 20 ed i 64 anni nel napoletano, 11 nel casertano. Dati preoccupanti che si riscontrano anche in Sardegna, in quella che un tempo era la provincia di Carbonia-Iglesias, ora confluita nel sud Sardegna;

   per ciò che attiene alla mortalità per demenza e altre malattie del sistema nervoso, la provincia dell'Aquila è al di sotto della media nazionale con 23.80 morti tra gli over 65 ogni 10 mila abitanti; nel Paese se ne sono registrati 27.9. Le altre province abruzzesi sono sopra la media nazionale: Teramo ha un tasso pari a 30, Pescara è addirittura a 34.5, con Chieti che si attesta, invece, a 28.8. Dalla elaborazione di Infodata, si può notare come nel Nord si concentrino i territori con un'incidenza di decessi legati a queste patologie superiori a quella nazionale. Mentre nel centro e soprattutto nel Sud Italia, con l'eccezione della Sardegna, il tasso è inferiore che nel resto del Paese. Certo, non mancano i casi in controtendenza. Con appena 18,4 decessi ogni 10 mila residenti, è Pordenone la provincia italiana con l'incidenza minore. Dopo aver toccato il picco nel 2012, i decessi legati a queste patologie hanno iniziato a scendere;

   la politica ha il dovere di garantire il diritto alla salute dei cittadini attraverso l'attuazione di pratiche virtuose e adeguate –:

   quali siano gli orientamenti del Governo in riferimento a quanto esposto in premessa e, conseguentemente, quali iniziative intenda intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze.
(4-01001)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 5 marzo 2019
nell'allegato B della seduta n. 136
4-01001
presentata da
PEZZOPANE Stefania

  Risposta. — Si risponde all'interrogazione parlamentare in esame, a seguito di delega della Presidenza del Consiglio dei ministri.
  Preliminarmente, l'istituto superiore di sanità ha inteso precisare che i dati di mortalità indicati nella stessa interrogazione si riferiscono ad un «
set» di indicatori molto più ampio, che racchiudono le 12 dimensioni del «BES»: benessere, inteso come aspetti rilevanti della qualità della vita dei cittadini; equo, che pone l'attenzione alla distribuzione tra soggetti e gruppi sociali; sostenibile, che tiene conto delle condizioni per assicurare il benessere anche alle generazioni future.
  A livello internazionale, è diventata fondamentale l'esigenza di trovare delle misure di sviluppo e di comparazione tra Paesi, che vadano al di là del prodotto interno lordo (pil), ossia che esprimano, con un approccio multidimensionale, lo sviluppo in termini di accrescimento del benessere delle persone.
  Ciò premesso, lo stesso Istituto sottolinea che i dati di mortalità citati riguardano solo alcuni aspetti della salute e non possono essere utilizzati come valutazione d'insieme dei profili di salute delle popolazioni che risiedono nelle varie province italiane.
  Le stesse cause di decesso analizzate vengono riportate in particolari fasce di età [mortalità per incidenti stradali (15-34 anni); mortalità per tumore (20-64 anni)] peculiari dell'impostazione complessiva del modello Bes.
  L'Istituto segnala che la mortalità è certamente un solido indicatore epidemiologico dello stato di salute delle popolazioni, ma non è il più appropriato per valutare l'impatto di specifiche patologie, gravi, invalidanti ma non ad alta letalità, quali le demenze.
  Rispetto ai confronti riportati nella premessa, l'istituto ha segnalato, inoltre, alcune criticità dal punto di vista della metodologia statistico-epidemiologica:

   confrontare differenze in termini di mortalità senza fare riferimento alla significatività statistica associata, può dar luogo a conclusioni non corrette;

   confrontare valori relativi a province che si trovano in regioni che hanno situazioni epidemiologiche differenti tra loro, può dare luogo a conclusioni non corrette.

  Tanto premesso, l'istituto ha rivolto particolare attenzione alle province della Regione Abruzzo, di cui di seguito si riporta un sintetico profilo di salute in termini di mortalità.

  Analisi della mortalità delle province della regione Abruzzo.

  Sono stati analizzati i dati relativi alla mortalità per grandi gruppi di cause e alla mortalità infantile delle singole province abruzzesi e della regione Abruzzo nel suo complesso, confrontati con il livello nazionale nell'anno 2015 (il più recente disponibile).
  L'indicatore utilizzato è il tasso standardizzato di mortalità con popolazione di riferimento Italia al censimento 2011; questo indicatore è depurato dell'effetto delle diverse strutture per età delle popolazioni in studio e le rende quindi confrontabili.
  Inoltre ciascun tasso viene accompagnato dall'intervallo di confidenza calcolato al 95 per cento, il quale fornisce un'indicazione della precisione della stima riportata e della significatività delle differenze.
  La mortalità generale delle province della regione Abruzzo risulta inferiore ai valori della media nazionale, mentre per quanto riguarda la mortalità infantile, le province di L'Aquila e Teramo, pur presentando valori più alti della media nazionale, non se ne discostano in modo statisticamente significativo.
  Analizzando tutti i tumori, le province mostrano dei valori sempre significativamente al di sotto della media nazionale: per le malattie endocrine, per i disturbi psichici, per le malattie del sistema respiratorio e dell'apparato urinario, i valori sono assimilabili alla media o al di sotto di essa.
  Valori significativamente più alti si registrano nella mortalità per malattie del sistema nervoso nelle province di Teramo e Pescara, ed in tutte le province per le malattie del sistema circolatorio e dell'apparato digerente.
  Per quanto riguarda le cause violente di decesso (che comprendono al loro interno gli incidenti stradali) le province di Chieti e l'Aquila presentano valori significativamente più alti della media nazionale.
  Trattandosi di patologie che vedono una pluralità di fattori di rischio, sia individuali/comportamentali che ambientali, i risultati non si prestano a fornire indicazioni dirette e specifiche di misure di prevenzione da adottare.

  Fattori di rischio e stili di vita in Abruzzo.

  È ben riconosciuto in letteratura scientifica che i comportamenti e gli stili di vita (ad esempio alimentazione, sedentarietà, fumo, alcol) rappresentano elementi importanti nella prevenzione di diverse patologie e sono rilevanti anche nella loro progressione.
  L'Istituto superiore di sanità (Iss) da diversi anni coordina alcuni sistemi di sorveglianza, che raccolgono informazioni sugli stili di vita nella popolazione e forniscono stime sulla loro prevalenza: «OKkio alla SALUTE» nei bambini, «Passi» negli adulti e «Passi d'Argento» per gli
over 65 anni.
  Per quanto riguarda i bambini dell'Abruzzo il quadro generale sulle abitudini alimentari, l'attività fisica e la sedentarietà non si discosta di molto da quello nazionale (ad esempio il 20 per cento non consuma quotidianamente frutta e/o verdura, valore identico a quello nazionale).
  Dati dettagliati sono disponibili al seguente link:
http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/ReportRegionali2016.asp.
  Anche i dati sugli adulti, raccolti con il sistema di sorveglianza «PASSI», non presentano forti variazioni dalla media nazionale.
  Ad esempio, se per l'attività fisica svolta e il consumo di alcol, l'Abruzzo presenta valori migliori rispetto a quelli nazionali, minore è il consumo quotidiano di 5 porzioni frutta e leggermente maggiore la percentuale di fumatori (28.8 per cento rispetto al 26.0 per cento).
  Per un maggior dettaglio sui dati si rimanda al sito:
http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/temi.asp.
  Il sistema di sorveglianza «PASSI» raccoglie anche dati sugli «
screening» elemento importante per la diagnosi precoce dei tumori.
  In questo ambito, gli abitanti della regione Abruzzo presentano coperture peggiori rispetto ai valori nazionali.
  Dai dati 2014-2017 risulta, infatti, che in Italia il 79,3 per cento delle donne fra i 25 e i 64 anni, si sottopone a scopo preventivo allo «
screening» della cervice uterina (Pap-test o Hpv test) all'interno di programmi organizzati o per iniziativa personale rispetto al 73,6 per cento in Abruzzo.
  Peggiore è la situazione per lo «
screening» mammografico a scopo preventivo fra le donne di 50 e i 69 anni, all'interno di programmi organizzati o per iniziativa personale (64,5 per cento in Abruzzo rispetto a 73,5 per cento in Italia) e per la copertura dello «screening» colorettale (35,3 per cento in Abruzzo rispetto a 45,3 per cento in Italia).
La Ministra della salute: Giulia Grillo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia del sistema nervoso

morte

incidente di trasporto