ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00953

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 40 del 07/08/2018
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 07/08/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 07/08/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00953
presentato da
FASSINA Stefano
testo di
Martedì 7 agosto 2018, seduta n. 40

   FASSINA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   da oltre un anno il gruppo agroalimentare Ferrarini/Vismara è in balia di una grave tensione finanziaria innescata dal crack di alcuni gruppi del sistema bancario a cui in passato si era affidato per sostenere la sua crescita, e verso il quale ha accumulato un/debito complessivo pari a circa 250 milioni di euro, di cui 112 milioni circa in capo alla società, 30 milioni dei quali, a loro volta, riferibili a prestiti concessi da Unicredit, altrettanti a Veneto Banca (le cui passività sono poi finite «in pancia» alla bad bank Sga), 20 milioni ad Intesa Sanpaolo, 10 milioni Banco Bpm e il resto verso Carisbo, Credit Agricole Cariparma e Banca del Mezzogiorno. Dei rimanenti 138 milioni di euro di debiti che gravano sulle partecipate, circa 100 milioni sono ancora verso la Sga;

   Ferrarini spa è un'azienda leader del mercato italiano del prosciutto cotto, per la quale lavorano oltre 1.000 persone e che vanta una capillare presenza sia sul mercato nazionale, con 300.000 punti vendita, sia oltre confine, con 10.000 negozi, 6.000 ristoranti e 10 sedi commerciali in Spagna, Svizzera, Inghilterra, Giappone, Hong Kong e Sudest asiatico;

   dopo aver chiuso il 2016 con circa 253 milioni di euro di ricavi e un Ebitda di poco meno di 23 milioni a fronte di un debito finanziario netto di 142,8 milioni, nel solo 2017 il gruppo emiliano ha visto volare i suoi ricavi a 335 milioni e l'Ebitda salire a 29,5 milioni, dati che dimostrano quanto il business non soffre ma anzi ha permesso al management di spingere sulla leva dell'innovazione, investendo ogni anno il 5 per cento del fatturato;

   nonostante le suddette performance il peso del debito del gruppo risulta ancora oggi notevole al punto da aver determinato il management dell'azienda, rimasta saldamente sotto il controllo della famiglia omonima, a ricercare nuovi soggetti finanziari disponibili ad entrare nella compagine societaria;

   dopo una prima fase interlocutoria avviatasi il 13 giugno 2018 con Italmobiliare e con il fondo QuattroR che concedeva loro un'esclusiva, fino a fine agosto 2018, per la riduzione dell'esposizione debitoria del gruppo emiliano attraverso la cessione a questi ultimi, previa conclusione positiva della due diligence dai dati di bilancio, del 90 per cento del capitale della Ferrarini spa a fronte di un aumento di capitale immediato di 100 milioni di euro, il management della stessa ha interrotto unilateralmente le trattative lasciando, da quasi un mese oramai, nella totale incertezza sia il quadro occupazionale che quello finanziario;

   l’impasse ha determinato l'avvio di una vertenza che vide coinvolte le sigle sindacali maggiormente rappresentative, unite per difendere i diritti dei dipendenti, le cui retribuzioni sono ferme al mese di aprile 2018, e che ha visto riuniti il 3 agosto 2018 presso il Ministero dello sviluppo economico, alcuni parlamentari e le segreterie nazionali, regionali e territoriali di Fai, Flai e Uila per discutere dei temi di natura occupazionale e di tutela dei lavoratori della Ferrarini durante il periodo di curatela, oltre a sollecitare le due procedure commissariali e la proprietà a garantire la continuità produttiva. Nel corso del medesimo incontro si è, inoltre, richiesto di definire in tempi stretti il piano concordatario, al fine di tutelare la presenza dei prodotti Ferrarini sul mercato;

   il Ministero, dal canto suo, ha ribadito il proprio impegno a monitorare la situazione, attraverso continui aggiornamenti con azienda, commissari e istituzioni locali, riconvocando l'incontro il 26 settembre 2018 –:

   quali iniziative urgenti e non più eludibili il Governo intenda intraprendere al fine di salvaguardare la continuità occupazionale e la produttività di un'azienda ambasciatrice indiscussa nel mondo dell'eccellenza del made in Italy.
(4-00953)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mercato interno

debito

diritto del lavoro