ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00912

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 37 del 02/08/2018
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 02/08/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIONERO GIUSEPPINA LIBERI E UGUALI 02/08/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/08/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00912
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Giovedì 2 agosto 2018, seduta n. 37

   MURONI e OCCHIONERO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il 28 giugno 2018 è stato pubblicato il decreto di autorizzazione da parte del Ministero dello sviluppo economico del progetto definitivo denominato «Metanodotto Larino-Chieti»;

   il metanodotto «Larino-Chieti» è incluso nella Rete nazionale dei gasdotti, approvata nel gennaio 2013, e costituisce il completamento della dorsale adriatica della Società Gasdotti Italia, tra i terminali posti a nord a San Marco e a sud a Larino. Un tracciato di 111,450 chilometri, che si snoda tra la provincia di Campobasso in Molise e, soprattutto, quelle di Pescara e Chieti in Abruzzo. Progettato nell'ambito del piano di sviluppo decennale della rete di trasporto gas naturale per gli anni 2014-2023, si sviluppa parallelamente alla costa ad una distanza compresa tra i 10 e i 16 chilometri verso l'interno. Il costo stimato è di 120 milioni di euro;

   per alcuni, questa è un'opera strategica nel trasporto gas nel Centro-sud, mentre per la Legambiente Abruzzo e Molise, il Coordinamento Trivelle Zero del Molise, il Forum abruzzese dei Movimenti per l'Acqua e il Comitato No Stoccaggio Poggiofiorito non solo è un'opera in contrasto con gli impegni presi dall'Italia in Europa e sostanzialmente inutile per la collettività, ma anzi il gasdotto non è neanche strategico ai fini dei consumi del gas, ma è solo strumentale per chi lo realizza, in quanto serve a connettere le aree per realizzare pozzi di stoccaggio;

   inoltre, è anche un'opera potenzialmente pericolosa per l'ambiente e la biodiversità. Questo perché il tracciato attraversa 16 siti di interesse comunitario e una zona di protezione speciale, oltre all'area archeologica di Montenero. Zone sensibili sia dal punto di vista naturalistico-paesaggistico che dal punto di vista del dissesto idrogeologico. In più, non sarebbe da sottovalutare l'eventuale rischio sismico indotto che si presenta con l'estrazione e lo stoccaggio del gas metano;

   va sottolineato che la Sen prevede la totale decarbonizzazione entro il 2050 con il raggiungimento, entro il 2025, del 55 per cento dei consumi energetici da fonti rinnovabili. Per raggiungere questi obiettivi bisognerebbe aumentare del 70 per cento l'energia prodotta da fonte rinnovabile cioè si dovrebbe raddoppiare la potenza fotovoltaica installata. Considerando il calo della produzione di energia rinnovabile in questi ultimi anni, causata soprattutto dai ritardi del nostro Paese sulle pianificazioni di fonti alternative, viene spontaneo chiedersi come si potrebbe colmare il gap e raggiungere entro il 2025 la quota del 55 per cento;

   come riportato nell'articolo pubblicato, il 31 luglio 2018, sul sito online del «Il Fatto Quotidiano», «...dall'ufficio stampa del Mise assicurano che il ministro Di Maio ha intenzione di rivalutare il gasdotto. Di ripensare ad un progetto nel passato criticato...»;

   nello stesso articolo si riporta «...in passato il gasdotto era stato osteggiato anche dal M5S abruzzese ed europeo». Si riteneva che quest'opera andasse ripensata. Si chiedeva che il Mise bloccasse l’iter, quanto meno fino a nuovi approfondimenti sui rischi idrogeologici e sismici del territorio ove avrebbe dovuto insistere l'opera. Visto quello che è accaduto in Abruzzo con la neve, le piogge e gli allagamenti ci si chiedeva se il progetto non rendesse ancora più vulnerabile una regione che ha purtroppo evidenziato l'incapacità di sostenere eventi atmosferici eccezionali. A novembre 2015 invece il portavoce del Movimento al Parlamento europeo con un'interrogazione si era rivolto alla Commissione europea per capire se fossero state rispettate le norme comunitarie in tema ambientale –:

   se intenda, in attesa di una rivalutazione da parte del Ministero dello sviluppo economico del progetto del «metanodotto Lariano-Chieti», assumere le iniziative di competenza per sospendere, per i motivi di cui in premessa, l'avvio del progetto.
(4-00912)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

zona protetta

distribuzione d'energia

sismologia