ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00738

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 29 del 18/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: RACCHELLA GERMANO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 18/07/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
BADOLE MIRCO LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
BISA INGRID LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
COLMELLERE ANGELA LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
COVOLO SILVIA LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
FANTUZ MARICA LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
FOGLIANI KETTY LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
GIACOMETTI ANTONIETTA LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
PATERNOSTER PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
PRETTO ERIK UMBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
STEFANI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
TURRI ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
VALBUSA VANIA LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
VALLOTTO SERGIO LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018
ZORDAN ADOLFO LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/07/2018
Stato iter:
01/08/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/08/2019
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 01/08/2019

CONCLUSO IL 01/08/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00738
presentato da
RACCHELLA Germano
testo di
Mercoledì 18 luglio 2018, seduta n. 29

   RACCHELLA, ANDREUZZA, BADOLE, BISA, COIN, COLMELLERE, COMENCINI, COVOLO, FANTUZ, FOGLIANI, GIACOMETTI, LAZZARINI, PATERNOSTER, PRETTO, STEFANI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO e ZORDAN. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   nel Veneto si sono registrati 163 eventi predatori da parte dei lupi nel 2017, con 357 capi di vittime (115 bovini, 219 ovi-caprini, 21 asini, 2 altre specie); nel 2018, alla data del 30 giugno sono già 43 gli eventi predatori denunciati dagli allevatori veneti: 17 in provincia di Belluno, 4 in Treviso, 9 in Vicenza e 13 in Verona;

   le misure di contenimento e di prevenzione fino a oggi adottate non hanno risolto il problema della presenza di lupi e orsi: servono azioni dirette, decise e determinate;

   i cittadini sono preoccupati per il comportamento aggressivo dei lupi che si spingono in prossimità delle abitazioni nelle ore serali, rendendo evidente la rottura della convivenza equilibrata tra uomo e lupo e la necessità di una regolamentazione da parte della regione e dello Stato;

   la regione Veneto ha sottolineato il forte disagio fra gli allevatori e ha messo in atto alcune azioni, a partire dal «Tavolo regionale di partecipazione ed informazione per la gestione del lupo e dei grandi carnivori»; altre azioni riguardano il supporto alle aziende danneggiate e il riconoscimento alle stesse di un indennizzo pari al 100 per cento del danno subito, attivando una linea veloce di erogazione dei rispettivi contributi;

   nell'ambito del progetto Wolfalps, ormai concluso, sono stati consegnati 10 cani pastori maremmani abruzzesi, in grado di affrontare predatori come il lupo, sono stati acquistati 200 recinti elettrificati, è stata richiesta la modifica del programma di sviluppo rurale per introdurre una misura finalizzata alla prevenzione dei danni da fauna selvatica, da effettuarsi nel 2019 e 2020, ed è stato aperto uno sportello presso la Reggenza dei sette comuni, che è il comprensorio di malghe più importante d'Europa, per assistere gli allevatori nell'affrontare le problematiche che emergono a seguito dell'arrivo del lupo; analoga iniziativa è in previsione anche per le altre zone di predazione;

   il monitoraggio sulla distribuzione del lupo ha finora rilevato branchi in Lessinia, sull'Altopiano di Asiago, sul Massiccio del Grappa, in Valbelluna e in Col di Lana e Val di Fassa;

   a livello europeo, nell'ambito del percorso di revisione intermedia della strategia dell'Unione europea sulla biodiversità e del «piano d'azione per la natura, i cittadini e l'economia», è stata recentemente approvata dal Parlamento europeo la risoluzione P8TA(2016)0034, che sottolinea che le «direttive sulla tutela della natura prevedono un'ampia flessibilità onde agevolarne l'attuazione tenendo conto delle esigenze economiche, sociali, culturali e regionali secondo quanto sancito dalla direttiva Habitat»; la risoluzione esorta la Commissione «a chiarire gli orientamenti sull'interpretazione e attuazione di tali direttive onde evitare o risolvere i punti problematici»; la stessa risoluzione riconosce la necessità di «valutare accuratamente il ruolo dei grandi predatori e l'eventuale introduzione di misure di adattamento, in modo da salvaguardare la biodiversità, il paesaggio agricolo e l'allevamento del bestiame nelle regioni di montagna, praticato da secoli»; tali passaggi della risoluzione evidenziano pertanto esplicitamente la necessità di apportare modifiche al livello di protezione di determinate specie, in conformità alle esigenze economiche e agricole locali;

   la situazione in Veneto è grave ed è lampante la necessità di arrivare quanto prima a soluzioni di emergenza a difesa sia degli allevatori, sia del territorio, che rischia di essere ulteriormente abbandonato senza la presenza degli allevamenti;

   i rappresentanti del settore lattiero-caseario hanno sottolineato lo stato emotivo e di preoccupazione con cui gli operatori vivono la presenza del lupo, che costituisce una minaccia crescente –:

   quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda adottare, per quanto di competenza, a difesa sia degli allevatori, sia del territorio del Veneto, nel rispetto della sicurezza dei cittadini e delle esigenze economiche e agricole locali.
(4-00738)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 agosto 2019
nell'allegato B della seduta n. 220
4-00738
presentata da
RACCHELLA Germano

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  La problematica degli indennizzi dei danni da fauna selvatica protetta, tra cui anche il lupo, è stata affrontata in maniera congiunta dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, nell'ambito di un tavolo tecnico, istituito ad hoc presso la conferenza Stato regioni per affrontare in maniera condivisa la questione anche con le regioni e le province autonome.
  I lavori del tavolo tecnico hanno condotto alla definizione di un regime di aiuti di Stato per danni da fauna e per aiuti a sostegno degli investimenti per la prevenzione di danni causati da animali protetti, che è stato notificato alla Commissione europea il 6 giugno 2018, ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del TFUE.
  A seguito di successivi chiarimenti, con nota del 29 gennaio 2019, C(2019)772 final, la Commissione ha informato l'Italia della propria decisione di non sollevare obiezioni nei confronti del regime di aiuti notificato, ritenendolo compatibile con il mercato interno.
  In ottemperanza agli obblighi di trasparenza, il regime di aiuti sarà pubblicato sul sito istituzionale del Ministero delle politiche agricole ed è previsto un monitoraggio nazionale degli indennizzi.
  A ciò si aggiunga che l'incremento numerico e distributivo del lupo, registrato negli ultimi decenni, impone un costante sforzo di aggiornamento delle conoscenze sulla specie, anche al fine di fornire ai decisori dati scientifici credibili e autorevoli sui quali basare le scelte di conservazione e gestione.
  A tal fine, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha dato incarico all'ISPRA di elaborare e applicare un piano nazionale di monitoraggio, che permetta di raccogliere dati, standardizzati per tutto il territorio interessato dalla presenza del lupo, su distribuzione e abbondanza della specie e distribuzione e prevalenza dell'ibridazione con il cane domestico.
  Il piano intende, inoltre, raccogliere dati circa la diffusione dei danni agli animali domestici e l'applicazione ed efficacia dei metodi di prevenzione degli impatti, al fine di identificare le zone ove si concentrano i conflitti tra predatore e attività dell'uomo, come elemento utile per una più efficace gestione della materia.
  L'impostazione del piano di monitoraggio è stata discussa in un convegno organizzato da ISPRA che si è tenuto a Roma il 3-4 dicembre 2018 ed al quale hanno partecipato i principali esperti del lupo nel mondo della ricerca, dei parchi, delle regioni e province autonome e del mondo delle associazioni. L'incontro ha permesso di fare il punto sulle conoscenze del lupo in Italia, sui risultati dei progetti di monitoraggio, sui dati circa l'ibridazione con il cane domestico, sulle esperienze di mitigazione dei conflitti con le attività antropiche.
  Si ricorda, infine, che la conservazione e gestione del lupo è oggetto di un apposito piano d'azione – attualmente in fase di avvio della discussione presso la conferenza Stato-regioni — all'interno del quale sono state dettagliate numerose linee di intervento. Al riguardo, si evidenzia che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare provvederà a valutare con le regioni, anche per ambiti provinciali, subprovinciali e interregionali, documenti, linee guida, azioni specifiche e progetti sperimentali utili ad ogni più efficace gestione e conservazione della specie in questione e per tenere conto delle specificità locali ai fini della mitigazione dei conflitti con le attività antropiche. Questo continuo confronto con le istituzioni locali consentirà di elaborare misure che produrranno efficaci risultati nell'interesse delle imprese zootecniche e a tutela di una specie importante per la biodiversità italiana.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rassicura che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare segue con costante attenzione la tematica in argomento e continuerà a svolgere le proprie attività senza ridurre in alcun modo il proprio impegno, condividendo strategie ed indirizzi d'intervento con i soggetti istituzionali interessati.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

politica comunitaria

sicurezza pubblica