ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00735

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 29 del 18/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: MOLLICONE FEDERICO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/07/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 18/07/2018
MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/07/2018
PALMIERI ANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/07/2018
CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/07/2018
SACCANI JOTTI GLORIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/07/2018
APREA VALENTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/07/2018
MARIN MARCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/07/2018
SGARBI VITTORIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/07/2018
PATELLI CRISTINA LEGA - SALVINI PREMIER 18/07/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 18/07/2018
Stato iter:
29/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/12/2018
VACCA GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 29/12/2018

CONCLUSO IL 29/12/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00735
presentato da
MOLLICONE Federico
testo di
Mercoledì 18 luglio 2018, seduta n. 29

   MOLLICONE, FRASSINETTI, MARROCCO, PALMIERI, CASCIELLO, SACCANI JOTTI, APREA, MARIN, SGARBI e PATELLI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   sono in pubblicazione le graduatorie per l'assegnazione delle risorse del fondo unico per lo spettacolo 2018/2020 ripartite in base al decreto ministeriale 28 febbraio 2018;

   le suddette graduatorie sono state stilate da commissioni nominate a fine legislatura dal Ministro uscente Franceschini;

   i verbali pubblicati sul sito del Ministero per i beni e le attività culturali evidenziano, a giudizio degli interroganti, che i tempi di esame da parte dei commissari sono stati di poche ore a fronte di centinaia di istanze sviluppando quello che appare un tempo medio di analisi per proposta triennale, umanamente impossibile, di pochi secondi a commissario;

   l'esito di queste commissioni azzera più di 140 imprese storiche e di riconosciuto valore storico, come dimostrato dalle graduatorie del passato triennio, creando un danno occupazionale di oltre 2000 persone fra artisti e tecnici, oltre che un irreparabile danno di immagine –:

   quali urgenti iniziative intenda adottare per chiarire i criteri di assegnazione del fondo unico per lo spettacolo e se non ritenga, in attesa delle opportune verifiche, di assumere iniziative per sospendere l'attuale riparto nominando una commissione terza interna al fine di riesaminare la posizione degli esclusi dalle attuali graduatorie in autotutela per evitare contenziosi o, in subordine, aumentare i fondi per estendere il numero degli assegnatari andando a recuperare almeno parte degli attuali esclusi;

   in che modo il Ministro interrogato intenda garantire nuovi e più trasparenti criteri per l'assegnazione del fondo unico per lo spettacolo e maggiori risorse, nonché l'applicazione della normativa in tema di spoil system per il cambio dei dirigenti apicali in forza agli uffici ministeriali al fine di garantire quella discontinuità gestionale annunciata nel contratto di Governo.
(4-00735)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Sabato 29 dicembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 105
4-00735
presentata da
MOLLICONE Federico

  Risposta. — Si riscontrano gli atti di sindacato ispettivo in esame, con i quali l'interrogante ha chiesto di conoscere i criteri di riparto del Fus e se questa amministrazione, effettuate le opportune verifiche, ritiene opportuno sospendere l'attuale situazione di riparto ed individuare nuovi e più trasparenti criteri di assegnazione del Fus.
  Sulla base delle precisazioni fornite dalla direzione generale dello spettacolo, si rappresenta quanto segue.
  Il finanziamento pubblico nazionale allo spettacolo prevede la concessione di contributi triennali, da erogare annualmente, a soggetti pubblici e privati che svolgono professionalmente attività di produzione, programmazione, promozione di musica, teatro, danza, circo, secondo le specifiche condizioni e i requisiti minimi richiesti per le diverse tipologie dal decreto ministeriale 27 luglio 2017 recante «Criteri e modalità per l'erogazione, l'anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163».
  Per progetto si intende l'insieme delle attività che rispondono agli obiettivi generali di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 27 luglio 2017, ovvero agli «obiettivi strategici del sostegno allo spettacolo dal vivo» che sono:

   a) concorrere allo sviluppo del sistema dello spettacolo dal vivo, favorendo la qualità dell'offerta, anche a carattere multidisciplinare, e la pluralità delle espressioni artistiche, i progetti e i processi di lavoro a carattere innovativo, la qualificazione delle competenze artistiche, l'interazione tra lo spettacolo dal vivo e l'intera filiera culturale, educativa e del turismo;

   b) promuovere l'accesso, sostenendo progetti di rilevanza nazionale che mirino alla crescita di una offerta e di una domanda qualificate, ampie e differenziate, e prestando attenzione alle fasce di pubblico con minori opportunità;

   c) favorire il ricambio generazionale, valorizzando il potenziale creativo dei nuovi talenti;

   d) creare i presupposti per un riequilibrio territoriale dell'offerta e della domanda;

   e) sostenere la diffusione dello spettacolo italiano all'estero e i processi di internazionalizzazione, in particolare in ambito europeo, attraverso iniziative di co-produzione artistica, collaborazione e scambio, favorendo la mobilità e la circolazione delle opere, lo sviluppo di reti di offerta artistico culturale di qualificato livello internazionale;

   f) valorizzare la capacità dei soggetti di reperire autonomamente ed incrementare risorse diverse e ulteriori rispetto al contributo statale, di elaborare strategie di comunicazione innovative e capaci di raggiungere pubblici nuovi e diversificati, nonché di ottenere riconoscimenti dalla critica nazionale e internazionale;

   g) sostenere la capacità di operare in rete tra soggetti e strutture del sistema artistico e culturale.

  Il primo comma dell'articolo 5 del decreto ministeriale 27 luglio 2017 definisce il sistema di valutazione delle domande, stabilendo quanto segue: «nel primo anno del triennio di riferimento una volta effettuata la verifica documentale del progetto triennale e del programma annuale (...) da parte dell'amministrazione, le commissioni consultive competenti per materia valutano, secondo i parametri di cui all'Allegato B al decreto e previa suddivisione delle domande nei sottoinsiemi ai sensi del comma 3 del presente articolo, il raggiungimento della soglia minima di ammissibilità qualitativa, pari a dieci punti. Qualora il punteggio conseguito dalla singola domanda sia inferiore a dieci punti, la domanda stessa è respinta per carenza di qualità artistica».
  In analogia con quanto già disposto con la precedente disciplina (il decreto ministeriale 1° luglio 2014), il decreto di cui sopra, in attuazione dell'articolo 9 della legge n. 112 del 2013 individua infatti «i criteri per l'erogazione e le modalità per la liquidazione e l'anticipazione dei contributi allo spettacolo dal vivo. I criteri di assegnazione tengono conto dell'importanza culturale della produzione svolta, dei livelli quantitativi di affluenza del pubblico, della regolarità gestionale degli organismi».
  Da ciò consegue la centralità di una valutazione attribuita sulla base di parametri che afferiscono alla qualità artistica e progettuale, posta come preliminare condizione di ammissibilità per ottenere il contributo finanziario dello Stato, inteso appunto non come intervento a «sostegno» di una impresa in quanto tale, ma come «intervento di investimento», destinato a premiare e a potenziare i migliori progetti candidati, contribuendo, così, alla crescita, allo sviluppo e alla qualificazione dell'offerta e della domanda del sistema dello spettacolo nel suo complesso, per la sua specifica ed identitaria funzione nella società, a partire dalle professionalità che gli sono proprie.
  Sulla base degli obiettivi strategici sopra ricordati, quindi, l'intervento pubblico a favore dello spettacolo è finalizzato ai progetti proposti da quelle imprese più coerenti nel perseguimento e nella valorizzazione degli obiettivi stessi, declinati in obiettivi operativi, come indicato nelle griglie di qualità artistica allegate al decreto ministeriale 27 luglio 2017 e nella realizzazione di quei fenomeni ad essi associati, che il decreto predetermina e pertanto noti
ex ante a tutti i candidati.
  Ogni nuovo triennio apre, dunque, la possibilità che nuovi soggetti possano candidare i rispettivi progetti, accanto agli organismi già assegnatari in passato di contributi, con una competizione che a partire dal precedente triennio, ovvero dal 2015, si rinnova all'inizio di ogni triennalità.
  Il decreto ministeriale 27 luglio 2017, in continuità con il precedente decreto ministeriale 1° luglio 2014, non si basa, infatti, sul principio della storicità di un organismo come valore in sé o della continuità della contribuzione, quanto piuttosto sulla capacità di aderire agli obiettivi strategici richiesti, declinati in obiettivi operativi e questi in fenomeni individuati per ogni tipologia di attività e a cui corrispondono i punteggi attraverso i quali le Commissioni competenti esercitano la propria funzione.
  Il fatto, in sostanza, di aver svolto anni di attività non costituisce di per sé una condizione o un parametro di ammissibilità, né una garanzia del contributo.
  Tra le novità della disciplina di cui il decreto ministeriale 27 luglio 2017 rappresenta un aggiornamento, va ricordata l'apertura di canali dedicati alle
start up intese come «prime istanze» o finalizzate a compagini «under 35».
  Per quanto riguarda infine la nomina delle Commissioni si precisa che le commissioni consultive per lo spettacolo vengono nominate sulla base di quanto previsto dalle relative norme, ovvero:

   il decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 89 «Regolamento per il riordino degli organismi presso il Ministero per i beni e le attività culturali», il cui articolo 2 precisa «la funzione consultiva» di tali commissioni, «in ordine alla valutazione degli aspetti qualitativi dei progetti e delle iniziative afferenti alle richieste di contributo nei settori di rispettiva competenza»;

   il decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91 convertito con modificazioni dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, articolo 13, comma 1 (razionalizzazione degli organismi collegiali operanti presso il Ministero per i beni e le attività culturali);

   il decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo del 10 febbraio 2014, articolo 2 (nomina dei componenti delle commissioni consultive per lo spettacolo).

  Le commissioni consultive per materia sono composte ciascuna da 5 membri di cui tre sono individuati dal Ministro e due sono designati dalla conferenza unificata.
  È importante tener presente che l'attività delle commissioni è inserita all'interno di un complesso
iter procedurale che necessita di un arco temporale ampio e non comprimibile, che deve essere avviato tempestivamente all'inizio di ciascun anno, per assicurare lo svolgimento di tutti gli adempimenti connessi sia alla liquidazione dei saldi dei contributi assegnati nell'anno precedente, sia all'assegnazione del contributo per l'anno in corso.
  Poiché le precedenti commissioni consultive per lo spettacolo avevano completato il loro mandato il 31 dicembre 2017, al fine di garantire la continuità dell'azione amministrativa ed il regolare espletamento delle procedure previste dalla norma per la ripartizione dei fondi Fus tra i diversi settori dello spettacolo con l'acquisizione del parere delle commissioni consultive competenti per materia e successivamente quello della conferenza unificata, il Ministero ha pubblicato in tempo utile per la gestione del Fus 2018, ovvero il 6 novembre 2017, gli avvisi aventi ad oggetto la manifestazione di interesse alla nomina a componente delle commissioni consultive per lo spettacolo (musica, teatro, danza, circhi e spettacolo viaggiante), ai sensi dell'articolo 2 del decreto ministeriale del 10 febbraio 2014.
  Alla scadenza del 28 novembre sono pervenute 82 candidature: 31 candidature a componente della commissione consultiva per la musica; 33 candidature a componente della commissione consultiva per il teatro; 7 candidature a componente della commissione consultiva per la danza; 11 candidature a componente della commissione consultiva per i circhi e lo spettacolo viaggiante.
  Per quanto concerne le designazioni della conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 28, queste sono state acquisite nella seduta del 21 dicembre 2017.
  Ai sensi dell'articolo 2, comma 4, del decreto ministeriale 10 febbraio 2014, i componenti delle commissioni devono essere scelti tra esperti altamente qualificati nelle materie di competenza o tra docenti universitari o critici delle medesime materie.
  I componenti delle commissioni sono tenuti a dichiarare, all'atto del loro insediamento, di non versare in situazioni di incompatibilità con la carica ricoperta con particolare riferimento all'insussistenza di rapporti economici di dipendenza o di collaborazione di tipo continuativo con enti o soggetti rientranti nel settore di competenza delle commissioni.
  Il decreto ministeriale prevede per ciascun settore, in tutte le sue specifiche articolazioni, quali siano i parametri e i corrispondenti indicatori per la valutazione della qualità artistica cui le commissioni devono attenersi nell'attribuzione del punteggio di qualità.
  I progetti che ricevono un punteggio qualitativo di almeno dieci punti vengono ammessi al contributo per il triennio attraverso l'attribuzione di un punteggio numerico, fino ad un massimo di punti cento, articolato secondo le seguenti categorie e relative quote:

   a) qualità artistica, fino ad un massimo di punti trentacinque, attribuiti dalle Commissioni consultive competenti per materia, secondo i parametri previsti per ogni settore;

   b) qualità indicizzata, fino ad un massimo di punti venticinque, attribuiti dall'amministrazione in maniera automatica secondo parametri e la formula di calcolo previsti per ogni settore;

   c) dimensione quantitativa, fino ad un massimo di punti quaranta, attribuiti dall'amministrazione in maniera automatica secondo parametri e la formula di calcolo previsti per ogni settore.

  Dall'atto del loro insediamento le commissioni hanno svolto quanto loro richiesto dalle procedure in vigore, esaminando i progetti triennali ed i programmi pervenuti sulla base della modulistica Fusonline compilata dai candidati.
  La procedura si è svolta nell'arco di diversi mesi a partire dalla data di scadenza delle domande (31 gennaio 2018, prorogata per coloro che avevano già effettuato accesso al Fusonline al 6 febbraio 2018), secondo un intenso calendario di lavori i cui verbali sono consultabili sul sito della direzione generale dello spettacolo.
  In merito alla su descritta situazione – che riflette l'attuazione del decreto ministeriale 27 luglio 2017 – il Ministro, fin dal suo insediamento, aveva manifestato che una delle priorità del suo mandato sarebbe stata quella di apportare le necessarie modifiche normative.
  I risultati su descritti hanno indubbiamente prodotto un fenomeno di malcontento allargato a tutto il settore.
  Per superare questo «
gap» di credibilità nei prossimi mesi si lavorerà per pervenire ad un risultato dove comunque ci saranno regole, meccanismi, al limite anche algoritmi, per regolare la distribuzione delle risorse pubbliche a favore dello spettacolo dal vivo.
  Nel frattempo l'amministrazione si è attivata per verificare se ci fossero risorse disponibili all'interno di altri capitoli di spesa del Ministero per finalizzarle al rafforzamento del Fus che nel 2018 risultava gravato da una serie di provvedimenti che riducevano di fatto la quota ripartibile fra tutti i beneficiari già individuati.
  Attività concretizzatasi nella riunione della Consulta per lo spettacolo del 23 ottobre 2018 – presieduta dal Ministro – in cui il fondo unico dello spettacolo è stato integrato di ulteriori 10 milioni di euro, portando lo stanziamento complessivo del medesimo fondo per il 2018 ad euro 343.941.798,00.
  L'ulteriore disponibilità finanziaria verrà allocata nei diversi settori dello spettacolo come segue:

   fondazioni lirico sinfoniche euro 3.420.000,00;

   attività musicali euro 1.950.000,00;

   attività teatrali euro 1.970.000,00;

   attività di danza euro 110.000,00;

   progetti multidisciplinari, progetti speciali, azioni di sistema euro 2.480.000,00;

   attività circensi e spettacolo viaggiante euro 70.000,00.

  È stato rispettato l'obiettivo di accrescere i fondi per la cultura.
  Lo spettacolo dal vivo è il settore più a rischio di omologazione ed è pertanto necessario investire per mantenere viva, ricca e diversificata l'offerta culturale.
  È un'attività di prossimità a cui va assicurata la massima protezione e la massima importanza per garantire la democrazia nel nostro Paese.
  Bisogna essere sicuri che non ci sia un'egemonia culturale e che non vadano avanti e vengano proposti solamente quegli spettacoli che hanno un mercato o un pubblico sicuro.
  L'offerta culturale deve essere la più ampia possibile.
  In definitiva, grande importanza riveste, per il Ministro, l'attenzione verso le nuove generazioni, che dovranno essere «guidate», attraverso un lavoro comune tra Governo ed operatori, ad una maggiore fruizione di un settore importante come quello della cultura e dello spettacolo.

Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali: Gianluca Vacca.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

commissione interna

professioni tecniche