ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00661

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 23 del 10/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: NOVELLI ROBERTO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/07/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/07/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 10/07/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00661
presentato da
NOVELLI Roberto
testo di
Martedì 10 luglio 2018, seduta n. 23

   NOVELLI e PETTARIN. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il Friuli Venezia Giulia è stata la regione più militarizzata d'Italia infatti metà dei comuni friulani ha qualche tipo di insediamento militare per lo più dismesso;

   come ha ricostruito il volume «Fortezza Fvg». curato da Baccichet, mentre nel resto d'Italia metà delle caserme sono antecedenti al primo conflitto mondiale, in Friuli Venezia Giulia le postazioni furono costruite quasi tutte durante la Guerra Fredda, era la «linea porosa» fatta in realtà non di una vera linea di bunker forti ma di tanti punti che si sarebbero supportati a vicenda in caso di invasione dalla Jugoslavia, per lo più il gran numero di fabbricati fatiscenti e ruderi abbandonati si sono trasformati in ammassi di lamiere e amianto;

   in Friuli Venezia Giulia si contano ad oggi 1.157 alloggi demaniali vuoti, cui si aggiungono 200 caserme già cedute ai comuni della regione, più altre 400 caserme abbandonate a cui si aggiungono 1.300 bunker dove in alcuni casi lo Stato chiede addirittura il pagamento per acquisire un bene inutilizzabile per mancanza di fondi; sono strutture pericolanti, che necessitano di robusti interventi di messa in sicurezza e bonifica; urge individuare le aree riqualificabili e quelle in cui è necessario procedere con una demolizione, e chiedere allo Stato un contributo per gli interventi necessari. Non è pensabile che i piccoli paesi, già alle prese con problemi contingenti, vengano penalizzati ulteriormente dalla presenza di carcasse in avanzata fase di decomposizione;

   una pizzeria, una pista per automodellismo, un parco fotovoltaico sono tutti esempi di riconversione di caserme in Friuli Venezia Giulia;

   sono tutti progetti realizzati, positivi, creativi, portati avanti con il supporto e il volontariato delle associazioni locali. Ma sono pochi e non nascondono una situazione grave;

   lo Stato all'inizio degli anni Duemila ha cominciato a devolvere queste strutture ai comuni. Ma è stato un finto «regalo», ci sono caserme che sono più grandi del territorio rimanente del comune, come a Chiusaforte o a Villa Vicentina; sono lontane dai paesi ed è difficile pensare a un riutilizzo; ad esempio il comune di Cormons per demolire una caserma ha dovuto cedere una parte della caserma alla ditta di demolizione;

   in altri circa 350-400 casi lo Stato in Friuli non ha ancora avviato le dismissioni; occorrono strumenti legislativi flessibili per la dismissione e non ci si può limitare a scaricare il costo della riqualificazione sul comune. È possibile per esempio trovare partnership con soggetti privati a cui i beni si possono affittare per un certo numero di anni, per evitare il loro rapido deterioramento;

   l'ultimo caso si è verificato nel comune di Spilimbergo chiamando «a rapporto» il legittimo proprietario, l'Esercito, per bonificare l’ex palazzina dei militari in pieno centro ridotta in uno stato fatiscente; è stato interpellato il Comando infrastrutture del Ministero della difesa di Udine e la risposta è stata la seguente: «l'Esercito non ha fondi per la bonifica»; in questo modo si è scaricato il costo della bonifica sul comune, che non essendo proprietario non può intervenire –:

   se i Ministri interrogati non reputino urgente assumere iniziative per procedere ad una revisione di tutte le procedure in atto relative alle grandi infrastrutture (caserme) e quali iniziative concrete intendano porre in essere al fine del ristabilimento del decoro urbano;

   se, in considerazione dell'andamento negativo delle aste e della contestuale presenza di un'emergenza abitativa, il Governo per quanto di competenza, non ritenga di adoperarsi per escludere gli alloggi citati in premessa dal piano di vendite con il procedimento dell'asta pubblica, favorendone una cessione in blocco al comune o a privati concordandone il valore e le modalità di cessione.
(4-00661)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

comune