ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00630

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 22 del 09/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 05/07/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 05/07/2018
Stato iter:
05/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/03/2019
GRILLO GIULIA MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/03/2019

CONCLUSO IL 05/03/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00630
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Lunedì 9 luglio 2018, seduta n. 22

   CIRIELLI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato dalle testate giornalistiche locali, ad Atena Lucana sono stati diagnosticati i primi due casi in Italia di schistosomiasi, malattia tropicale infettiva;

   in particolare, due ragazzi provenienti dal Mali, ospiti di un centro d'accoglienza presente nel comune salernitano, sono stati ricoverati presso l'ospedale di Eboli;

   i due maliani sarebbero arrivati in Italia circa sei mesi fa e la malattia in questione può essere curata in maniera efficace solo con farmaci non disponibili in Italia, che l'ospedale di Eboli ha richiesto alla farmacia dello Stato della Città del Vaticano;

   nel mondo sono stimate circa 240 milioni di persone infette e sono più di 50 i Paesi interessati, soprattutto dell'Africa, dell'Asia e del Sud America;

   da tempo viene denunciata la necessità di porre adeguata attenzione al rischio contagio da malattie infettive legate, in particolare, ai flussi migratori incontrollati che hanno interessato il nostro Paese negli ultimi anni –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se siano state adottate tutte le misure caso per proteggere i cittadini e quanti sono impegnati ogni giorno nelle operazioni di sbarco lungo le coste italiane.
(4-00630)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 5 marzo 2019
nell'allegato B della seduta n. 136
4-00630
presentata da
CIRIELLI Edmondo

  Risposta. — In relazione ai fatti segnalati dall'interrogante, l'azienda sanitaria locale di Salerno, interessata dalla competente prefettura, ha comunicato che i casi evidenziati risalgono al mese di gennaio 2017 e hanno riguardato due minori stranieri non accompagnati provenienti dal Mali, Amadou Bah, nato il 17 maggio 1999 e Diallo Harouna, nato il 17 marzo 1999, richiedenti asilo e affidati dal comune di Salerno (porto di sbarco) al centro di accoglienza del comune di Atena Lucana.
  A seguito di
screening sanitario, disposto in esecuzione a specifiche circolari del Ministero della salute inerenti al protocollo operativo per la sorveglianza sindromica, i predetti venivano ricoverati presso l'unità operativa complessa malattie infettive del presidio ospedaliero di Eboli, ove si accertava che i due stranieri erano affetti da schistosomiasi, trattata adeguatamente, secondo protocollo, dalla predetta struttura sanitaria.
  Ciò detto in merito agli elementi informativi in possesso di questo Ministero relativi allo specifico caso segnalato nell'interrogazione, si rendono, di seguito, compiute informazioni in relazione al contesto generale in cui il predetto caso si inserisce.
  La schistosomiasi o bilharziosi è una malattia parassitaria causata da elminti trematodi (vermi parassiti) del genere schistosoma, e le diverse specie provocano principalmente patologia a carico dell'intestino (
schistosoma mansoni, schistosoma mekongi, schistosoma intercalatum, schistosoma japonicum) o dell'apparato uro-genitale (schistosoma haematobium).
  La sintomatologia può variare: si può infatti manifestare una forma acuta, con prurito ed eruzione cutanea legata all'ingresso del parassita, seguita, in alcuni soggetti, a distanza di 1-2 mesi dal contatto iniziale, da febbre, dolori muscolari, tosse, eosinofilia.
  Esiste inoltre una forma cronica, legata alla presenza di uova nei tessuti intestinali o urinari.
  A seconda della specie di schistosoma, possono manifestarsi sintomi a carico dell'intestino (ad esempio dolori addominali, fibrosi epatica) o dell'apparato urinario (dall'ematuria – sangue nelle urine – al tumore vescicale).
  L'infezione avviene attraverso l'esposizione ad acque contaminate dalle larve del parassita, generalmente durante i lavori agricoli o domestici, ovvero nel corso di attività ricreative.
  Fra le misure preventive, rivestono particolare importanza l'applicazione di misure igieniche e l'accesso a servizi igienici adeguati e all'acqua potabile.
  Questa malattia non è legata solo alle migrazioni da paesi endemici: l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) segnala, infatti, un aumento dei casi nei turisti di ritorno da viaggi internazionali, con infezioni acute e forme atipiche.
  In Italia, la classe quinta del sistema informativo delle malattie infettive e diffusive, istituito con decreto ministeriale 15 dicembre 1990, include le malattie infettive e diffusive non comprese nelle classi precedenti, i cui dati vengono comunicati annualmente al Ministero della salute.
  In assenza di una lista positiva, le notifiche di schistosomiasi sono frequentemente omesse.
  I dati preliminari di uno studio condotto dalla società italiana di medicina tropicale e salute globale in cinque centri italiani per le malattie infettive nel periodo 2011-2016, mostrano che i casi di schistosomiasi rappresentano oltre il 30 per cento delle malattie tropicali neglette diagnosticate, con una tendenza in crescita.
  In Italia esistono centri specializzati in malattie tropicali per la diagnosi ed il trattamento di queste malattie.
  Il farmaco d'elezione per la schistosomiasi è il «
praziquantel», incluso nella lista dei farmaci essenziali dell'Oms.
  Nel nostro Paese, tale farmaco non viene prodotto, non essendo attrattivo dal punto di vista commerciale per le aziende farmaceutiche italiane.
  Può tuttavia essere importato, seguendo le disposizioni del decreto ministeriale 11 febbraio 1997 e successive modificazioni, che disciplina le modalità per l'importazione di farmaci dall'estero qualora non autorizzati in Italia, ovvero qualora, per ragioni eccezionali, vi sia mancanza di una valida alternativa terapeutica.
  Invero, i tempi dell'importazione possono risultare non compatibili con le necessità terapeutiche.
  Poiché il problema della disponibilità di farmaci riguarda anche altre malattie tropicali neglette, il Ministero della salute, in collaborazione con l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), il centro di collaborazione OMS «Ospedale Sacro Cuore Don Calabria» di Negrar (Verona) e l'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (INMP), ha predisposto una bozza di provvedimento da sottoporre alla Conferenza Stato-regioni.
  Tale documento è finalizzato a concordare le modalità operative in base alle quali i farmaci forniti dall'OMS di Ginevra per la cura delle malattie tropicali neglette al centro di collaborazione OMS «Ospedale Sacro Cuore Don Calabria» di Negrar, verrebbero successivamente distribuiti, a titolo gratuito, agli altri ospedali italiani in base alle necessità.
  In particolare, quanto alle attività effettuate dagli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) del Ministero della salute, si segnala che i migranti irregolari recuperati in operazioni di ricerca e soccorso («
Search and Rescue» – Sar) vengono sottoposti immediatamente a controllo sanitario.
  I controlli in questione sono volti a verificare la presenza di segni e sintomi sospetti di malattie infettive, che potrebbero rendere necessarie misure sanitarie, dalla semplice sorveglianza sanitaria al ricovero in reparti di malattie infettive, fino al ricovero in centri di riferimento nazionali, con trasferimento in alto biocontenimento.
  Per quanto concerne la gestione sanitaria dei flussi migratori, gli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera effettuano i controlli sanitari di competenza all'attracco in porto della nave che ha effettuato il recupero in mare dei migranti.
  In relazione alla tipologia della nave, le operazioni di controllo sanitario possono cominciare già a bordo di questa, oppure essere effettuate in banchina, e consistono nell'esecuzione di un «
triage» generale, con rilevazione della temperatura corporea e verifica delle condizioni cliniche di ciascun migrante.
  Questa modalità consente di stabilire una priorità per lo sbarco in banchina, ovvero, se lo sbarco è già avvenuto, per l'invio al ricovero ospedaliero.
  Nell'anno 2017 i casi sospetti di malattie infettive, di interesse del regolamento sanitario internazionale, sono stati prontamente ed appropriatamente gestiti, così come altre situazioni sanitarie richiedenti immediata attenzione, sia sotto il profilo della sanità pubblica che sotto quello della salute della singola persona.
  Oltre alla disidratazione, alle sindromi febbrili non accompagnate da altri sintomi e alle congiuntiviti, le condizioni osservate nei migranti riguardano frequentemente traumatismi, ustioni chimiche, ferite da armi da fuoco e intossicazioni per esposizione a vapori tossici nelle stive; i controlli sanitari all'arrivo hanno evidenziato anche: cardiopatie, diabete, affezioni neurologiche, esiti traumatici e psichiatrici, connessi a torture e violenze intenzionali, subite o nel Paese di origine o nel percorso migratorio, oltre a condizioni fisiologiche quali lo stato di gravidanza.
  Al primo posto, tra le condizioni osservate all'arrivo, permangono le parassitosi cutanee, quali scabbia e pediculosi, legate alle condizioni disagiate di vita ed alla promiscuità, sia nei luoghi di partenza che durante il viaggio; tali condizioni non comportano un reale rischio di contagio, in quanto facilmente e prontamente controllabili con semplici misure di profilassi e di terapia.
  La diagnosi di schistosomiasi si basa su
test sierologici o sulla ricerca delle uova dei parassiti nelle feci o nelle urine, o su esami anche più complessi, quali la biopsia vescicale, che è possibile effettuare una volta che i migranti siano stati distribuiti nelle strutture di accoglienza, sulla base dei segni e dei sintomi che inducano al sospetto di tale parassitosi, ad opera delle strutture del Servizio sanitario nazionale, come è avvenuto nel caso di Eboli.
La Ministra della salute: Giulia Grillo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rischio sanitario

malattia

protezione del litorale