ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00615

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 21 del 04/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: RUSSO PAOLO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 03/07/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/07/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00615
presentato da
RUSSO Paolo
testo di
Mercoledì 4 luglio 2018, seduta n. 21

   PAOLO RUSSO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   alle 14,30 del 1° luglio un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato all'interno della piattaforma ecologica della società Ambiente Spa di via Ponte delle Tavole a San Vitaliano (Napoli);

   il rogo ha interessato lo stabilimento dentro il quale sono stoccati multimateriali provenienti dalla raccolta differenziata quali carta, cartone, legno e plastiche;

   la nuvola sprigionata dalle fiamme ha avvolto numerosi centri abitati e la cenere si è posata su numerose case dell’hinterland che si trovano ad alcuni chilometri di distanza dal luogo in cui è avvenuto l'incendio;

   l'episodio si è verificato in un territorio già duramente colpito dall'inquinamento atmosferico determinato da un picco di polveri sottili che spesso supera i livelli delle maggiori metropoli del mondo;

   è elevato e legittimo l'allarme suscitato tra la popolazione –:

   se il Governo intenda fornire elementi, nell'ambito delle proprie competenze, sulle iniziative assunte per scongiurare, nell'immediato, i rischi per la salute pubblica e per l'ambiente, e sulle azioni che saranno messe in campo per monitorare e verificare le conseguenze sulle qualità dell'aria e le ricadute delle diossine e degli altri agenti tossici sul suolo.
(4-00615)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 92
4-00615
presentata da
RUSSO Paolo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa all'incendio verificatosi il 1° luglio 2018 e che ha interessato lo stabilimento della ditta Ambiente S.p.a. in San Vitaliano, provincia di Napoli, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Per quanto concerne, innanzitutto, le iniziative adottate nell'immediatezza dell'evento, l'Arpac intervenuta sul posto ha riferito che la società svolge attività di trattamento e recupero rifiuti autorizzata con DD n. 273 dell'8 ottobre 2012 successivamente modificato fino al DD AIA n. 47 dell'8 marzo 2017. La parte interessata dall'incendio ha riguardato aree di stoccaggio di balle di rifiuti di carta, plastica e legno, nello specifico, nella zona del capannone C, in cui si effettuano operazioni di stoccaggio e trattamento dei rifiuti (ingombranti, legno, carta, plastica) per una superficie di circa 1.500 mq.
  L'Arpac ha fatto presente, altresì, che il nucleo nucleare-biologico-clinico radiologico dei Vigili del Fuoco, in fase di spegnimento, ha effettuato le prime ricerche che non hanno evidenziato superamenti di sostanze ritenute nocive (sostanze volatili) ed ha effettuato due diversi sopralluoghi, rispettivamente il 5 e il 12 luglio, in accordo con il Noe di Napoli, a seguito dei quali, per il principio di precauzione, i cumuli di rifiuti sono stati classificati a vista ed è stato assegnato loro il codice Cer in base alle diverse tipologie.
  La stessa Agenzia ha inoltre specificato che successivamente alla rimozione dei rifiuti a cura del soggetto obbligato, ai sensi dell'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006, dovranno essere effettuate delle indagini preliminari nell'area oggetto di incendio, al fine di verificare l'eventuale superamento delle Csc (concentrazione soglia di contaminazione).
  Sempre l'Arpac ha fatto presente, inoltre, che al gestore è stato prescritto i rifiuti classificati, previa autorizzazione dell'autorità giudiziaria procedente, dovranno essere rimossi ed avviati al recupero e/o smaltimento secondo la natura degli stessi, ai sensi della normativa vigente ed in base al piano di intervento che la ditta dovrà provvedere a realizzare.
  Nei giorni 6 e 7 luglio 2018 è stato effettuato anche il prelievo di
top-soil nei territori dei comuni di Nola e San Vitaliano, rispettivamente oggetto della ricaduta di eventuali inquinanti provenienti dal plum dei fumi dell'incendio per la direzione prevalente N, NE per la ricerca di diossina, furani, PCB, C > 12 e metalli.
  In data 9 luglio sono stati effettuati campionamenti di alcuni pozzi ad uso agricolo nel comune di San Vitaliano nell'area adiacente l'impianto oggetto di incendio per la ricerca, tra le altre cose, di metalli, Ipa, Pcb, idrocarburi.
  Per quanto riguarda la qualità dell'aria, l'Arpac ha precisato che durante l'incendio è stata effettuata una prima immediata verifica dei dati di monitoraggio di qualità dell'aria disponibili, provenienti dalla rete regionale di monitoraggio, e sono stati istallati due ulteriori laboratori mobili, i cui rilevamenti sono stati integrati e confrontati con quelli delle centraline fisse.
  Nei giorni successivi all'evento, le rilevazioni hanno mostrato un limitato incremento delle concentrazioni di NO2, comunque al di sotto dei valori soglia fissati dalla normativa, mentre, nei gironi successivi, i dati sono risultati in coerenza agli usuali scenari di evoluzione di questo tipo di inquinante.
  Nei giorni seguenti, le concentrazioni si sono attestate su livelli usualmente misurati.
  Più in particolare, l'andamento delle concentrazioni di ozono risulta coerente con l'evoluzione giornaliera e stagionale per questo tipo di inquinante, con una lieve flessione dei valori rispetto al giorno precedente anche a causa della minore insolazione dovuta alla velata copertura nuvolosa osservata. Con riferimento al benzene, le concentrazioni osservate hanno confermato un andamento pressoché stabile durante le 24 ore del giorno 2 luglio, con l'eccezione di alcuni picchi orari per San Vitaliano, probabilmente dovuti a fenomeni di diffusione dell'inquinante dal sito dell'incendio verso la zona in cui è installata la centralina. Nei giorni seguenti, nel complesso, le concentrazioni si sono attestate su livelli usualmente misurati.
  Per il monossido di carbonio, sono stati confermati valori tipicamente registrati è ampiamente al di sotto delle soglie normative vigenti.
  Con riferimento alle polveri sottili, non sono stati registrati superamenti del valore limite giornaliero nell'area per il giorno 2 luglio. Le concentrazioni medie giornaliere di PM10 sono state maggiori nelle centraline di San Vitaliano e Pomigliano, mentre quelle di PM2,5 sono risultate coerenti con i livelli usualmente osservati in questo periodo dell'anno ad eccezione della stazione di Tufino, per la quale non si esclude un parziale impatto del trasporto di materiale combusto aerodisperso.
  In merito all'evento, occorre inoltre evidenziare che, per migliorare la sicurezza di impianti come quello di San Vitaliano, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con apposita circolare del 15 marzo 2018, ha diramato le «linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi».
  Inoltre, ferme restando le determinazioni dell'autorità giudiziaria, che ha in corso indagini relative all'impianto di San Vitaliano, la cabina di regia, istituita sulla base del patto per la terra dei fuochi, ha individuato aree dove hanno sede i siti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti, in modo da consentire alle forze dell'ordine e alle polizie locali, congiuntamente ai militari dell'esercito, di predisporre in quei territori mirati dispositivi di vigilanza nell'ambito delle operazioni straordinarie programmate.
  Secondo quanto riferito dall'incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi della Campania, i dati mostrano che questa nuova misura è in grado di potenziare ai massimi livelli la capacità di controllo.
  Tali risultati trovano riscontro anche nei dati dei vigili del fuoco relativi agli interventi di spegnimento degli incendi di rifiuti. Infatti, sempre secondo quanto riferito dall'incaricato, l'andamento dell'ultimo quinquennio vede una diminuzione del fenomeno (si è scesi dai 3.984 interventi complessivi effettuati nel 2012, ai 1.932 interventi alla fine del 2017), in lieve controtendenza lo scorso anno, ha ripreso a decrescere nei primi mesi del 2018.
  In relazione agli eventi che interessano la tipologia di impianti in questione, la prefettura di Napoli ha comunicato inoltre che, sulla base della direttiva adottata dal Ministero dell'interno il 13 luglio 2018, sono stati sensibilizzati anche i sindaci a mobilitare i corpi di polizia municipale e i gestori al fine di predisporre le misure utili ad arginare il fenomeno.
  La problematica relativa alle attività di controllo, prevenzione e contrasto di tali eventi è stata affrontata anche in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica il 1° agosto 2018, alla presenza di tutti i soggetti interessati.
  In tale sede, il vice presidente della giunta regionale ha informato della proposta di modifica della legge n. 14 del 2016 che prevede misure integrative e prescrizioni più rigorose per la gestione dei siti, tra cui specifici emendamenti riguardanti l'obbligo, a carico dei gestori, di dotare i siti di un sistema integrato di videosorveglianza, nonché una vigilanza H24, pena la revoca delle autorizzazioni.
  La prefettura ha fatto, in ultimo, presente che la regione approverà le linee guida contenenti le predette prescrizioni da inserire negli atti autorizzatori relativi alla messa in esercizio degli impianti di trattamento rifiuti e che la proposta è stata approvata dal consiglio regionale nella predetta seduta del 1° agosto 2018.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rassicura, comunque, che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare manterrà altro il livello di attenzione sulla questione, condividendo strategie ed indirizzi d'intervento con i soggetti istituzionali interessati.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del consumatore

incendio

sanita' pubblica