ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00614

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 21 del 04/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: CANTALAMESSA GIANLUCA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 03/07/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/07/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00614
presentato da
CANTALAMESSA Gianluca
testo di
Mercoledì 4 luglio 2018, seduta n. 21

   CANTALAMESSA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nella giornata del 1° luglio 2018, si è verificato l'ennesimo disastro ambientale in una zona già martoriata da tali eventi, e precisamente all'interno di un centro di stoccaggio di ecoballe, in località Ponte delle Tavole a San Vitaliano (Napoli) a circa 100 metri dal centro abitato;

   il sito di stoccaggio andato a fuoco è di proprietà società «Ambiente S.r.l. - Ecologia Buscino» che opera nel settore della raccolta, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti;

   l'incendio verificatosi è stato di enorme portata e ha coinvolto le balle di immondizia depositate in un capannone della suddetta azienda;

   come accennato in precedenza, l'area interessata ha già subito nel tempo tragici eventi ambientali, si ricorda tra tutti l'episodio del cosiddetto «Triangolo dei veleni» (Acerra, Nola, Marigliano). Inoltre, il comune di San Vitaliano è già tra i più inquinati d'Italia (le polveri sottili hanno sforato per 113 giorni la soglia di pm10 nell'ultimo anno) ;

   il vasto incendio, con conseguente rogo tossico, ha provocato un'enorme nube nera, rendendo l'aria irrespirabile. Per tale ragione – considerato il rischio di una intossicazione da diossina – i sindaci dei paesi limitrofi hanno provveduto ad emanare delle ordinanze aventi ad oggetto il divieto di commercializzare i prodotti agricoli coltivati nei fondi situati nelle immediate adiacenze del rogo e di trattenersi all'aperto, nonché l'obbligo di restare in casa con le finestre chiuse e i condizionatori d'aria spenti;

   in tale zona i roghi tossici si verificano quasi quotidianamente seppur con intensità variabile, aggravando, occorre ribadirlo nuovamente, l'impatto ambientale in un'area già ferita e martoriata dalla tragedia della «Terra dei fuochi»;

   la magistratura svolgerà tutte le indagini necessarie per accertare o scongiurare l'eventuale matrice dolosa dell'incendio delle balle –:

   quali iniziative di competenza intendano adottare per tutelare la salute dei cittadini residenti in quest'area e promuovere delle verifiche e degli accertamenti in merito alla corretta applicazione delle norme ambientali e di sicurezza da parte della società Ambiente s.p.a. (dalla cui sede è divampato l'incendio), tenuto conto della localizzazione dell'evento in prossimità del centro residenziale del comune di San Vitaliano;

   se i quantitativi dei rifiuti esistenti nei depositi dell'azienda risultino corrispondenti a quelli autorizzati.
(4-00614)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 92
4-00614
presentata da
CANTALAMESSA Gianluca

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa all'incendio verificatosi il 1° luglio 2018 e che ha interessato lo stabilimento della ditta Ambiente s.p.a. in San Vitaliano, provincia di Napoli, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  L'ARPAC intervenuta sul posto, ha riferito che la società svolge attività di trattamento e recupero rifiuti autorizzata con Dd n. 273 dell'8 ottobre 2012 successivamente modificato fino al Dd autorizzazione integrale ambientale n. 47 dell'8 marzo 2017.
  La parte interessata dall'incendio ha riguardato aree di stoccaggio di balle di rifiuti di carta, plastica e legno, nello specifico, nella zona del capannone C, in cui si effettuano operazioni di stoccaggio e trattamento dei rifiuti (ingombranti, legno, carta, plastica) per una superficie di circa 1.500 metri quadrati.
  L'ARPAC ha fatto presente che il nucleo nucleare-biologico-chimico-radiologico dei Vigili del fuoco, in fase di spegnimento, ha effettuato le prime ricerche che non hanno evidenziato superamenti di sostanze ritenute nocive (sostanze volatili) ed ha effettuato due diversi sopralluoghi, rispettivamente il 5 e il 12 luglio, in accordo con il NOE di Napoli, a seguito dei quali, per il principio di precauzione, i cumuli di rifiuti sono stati classificati a vista ed è stato assegnato loro il codice CER in base alle diverse tipologie.
  La stessa agenzia ha inoltre specificato che successivamente alla rimozione dei rifiuti a cura del soggetto obbligato, ai sensi dell'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006, dovranno essere effettuate delle indagini preliminari nell'area oggetto di incendio, al fine di verificare l'eventuale superamento delle CSC (concentrazione soglia di contaminazione).
  Sempre l'ARPAC ha fatto presente, inoltre, che al gestore è stato prescritto che i rifiuti classificati, previa autorizzazione dell'autorità giudiziaria procedente, dovranno essere rimossi ed avviati al recupero e/o smaltimento secondo la natura degli stessi, ai sensi della normativa vigente ed in base al piano di intervento che la ditta dovrà provvedere a realizzare.
  Nei giorni 6 e 7 luglio 2018 è stato effettuato anche il prelievo di
top-soil nei territori dei comuni di Nola e San Vitaliano, rispettivamente oggetto della ricaduta di eventuali inquinanti provenienti dal plum dei fumi dell'incendio per la direzione prevalente N, NE per la ricerca di diossina, furani, PCB, C > 12 e metalli.
  In data 9 luglio sono stati effettuati campionamenti di alcuni pozzi ad uso agricolo nel comune di San Vitaliano nell'area adiacente l'impianto oggetto di incendio per la ricerca, tra le altre cose, di metalli, IP A, PCB, Idrocarburi.
  Per quanto riguarda la qualità dell'aria, l'ARPAC ha precisato che durante l'incendio è stata effettuata una prima immediata verifica dei dati di monitoraggio di qualità dell'aria disponibili, provenienti dalla rete regionale di monitoraggio, e sono stati istallati due ulteriori laboratori mobili, i cui rilevamenti sono stati integrati e confrontati con quelli delle centraline fisse.
  Nei giorni successivi all'evento, le rilevazioni hanno mostrato un limitato incremento delle concentrazioni di NO2, comunque al di sotto dei valori soglia fissati dalla normativa, mentre, nei gironi successivi, i dati sono risultati in coerenza agli usuali scenari di evoluzione di questo tipo di inquinante.
  Nei giorni seguenti, le concentrazioni si sono attestate su livelli usualmente misurati.
  Più in particolare, l'andamento delle concentrazioni di ozono risulta coerente con l'evoluzione giornaliera e stagionale per questo tipo di inquinante, con una lieve flessione dei valori rispetto al giorno precedente anche a causa della minore insolazione dovuta alla velata copertura nuvolosa osservata. Con riferimento al benzene, le concentrazioni osservate hanno confermato un andamento pressoché stabile durante le 24 ore del giorno 2 luglio, con l'eccezione di alcuni picchi orari per San Vitaliano, probabilmente dovuti a fenomeni di diffusione dell'inquinante dal sito dell'incendio verso la zona in cui è installata la centralina. Nei giorni seguenti, nel complesso, le concentrazioni si sono attestate su livelli usualmente misurati.
  Per il monossido di carbonio, sono stati confermati valori tipicamente registrati e ampiamente al di sotto delle soglie normative vigenti.
  Con riferimento alle polveri sottili, non sono stati registrati superamenti del valore limite giornaliero nell'area per il giorno 2 luglio. Le concentrazioni medie giornaliere di PM10 sono state maggiori nelle centraline di S. Vitaliano e Pomigliano, mentre quelle di PM2,5 sono risultate coerenti con i livelli usualmente osservati in questo periodo dell'anno ad eccezione della stazione di Tufino, per la quale non si esclude un parziale impatto del trasporto di materiale combusto aerodisperso.
  In merito all'evento, occorre inoltre evidenziare che, per migliorare la sicurezza di impianti come quello di San Vitaliano, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con apposita circolare del 15 marzo 2018, ha diramato le «linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi».
  Inoltre, ferme restando le determinazioni dell'autorità giudiziaria, che ha in corso indagini relative all'impianto di San Vitaliano, la cabina di regia, istituita sulla base del patto per la terra dei fuochi, ha individuato aree dove hanno sede i siti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti, in modo da consentire alle Forze dell'ordine e alle polizie locali, congiuntamente ai militari dell'Esercito, di predisporre in quei territori mirati dispositivi di vigilanza nell'ambito delle operazioni straordinarie programmate.
  Secondo quanto riferito dall'incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi della Campania, i dati mostrano che questa nuova misura è in grado di potenziare ai massimi livelli la capacità di controllo.
  Tali risultati trovano riscontro anche nei dati dei vigili del fuoco relativi agli interventi di spegnimento degli incendi di rifiuti. Infatti, sempre secondo quanto riferito dall'incaricato, l'andamento dell'ultimo quinquennio vede una diminuzione del fenomeno (si è scesi dai 3.984 interventi complessivi effettuati nel 2012, ai 1.932 interventi alla fine del 2017), in lieve controtendenza lo scorso anno, ha ripreso a decrescere nei primi mesi del 2018.
  In relazione agli eventi che interessano la tipologia di impianti in questione, la prefettura di Napoli ha comunicato inoltre che, sulla base della direttiva adottata dal Ministero dell'interno il 13 luglio 2018, sono stati sensibilizzati anche i sindaci a mobilitare i corpi di Polizia municipale e i gestori al fine di predisporre le misure utili ad arginare il fenomeno.
  La problematica relativa alle attività di controllo, prevenzione e contrasto di tali eventi è stata affrontata anche in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica il 1° agosto 2018, alla presenza di tutti i soggetti interessati.
  In tale sede, il Vicepresidente della Giunta regionale ha informato della proposta di modifica della legge n. 14 del 2016 che prevede misure integrative e prescrizioni più rigorose per la gestione dei siti, tra cui specifici emendamenti riguardanti l'obbligo, a carico dei gestori, di dotare i siti di un sistema integrato di videosorveglianza, nonché una vigilanza H24, pena la revoca delle autorizzazioni.
  La Prefettura ha fatto, in ultimo, presente che la regione approverà le linee guida contenenti le predette prescrizioni da inserire negli atti autorizzatori relativi alla messa in esercizio degli impianti di trattamento rifiuti e che la proposta è stata approvata dal Consiglio regionale nella predetta seduta del 1° agosto scorso.
  Per quanto concerne i dati relativi al quantitativo dei rifiuti, autorizzati e presenti, nell'impianto in questione, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha provveduto ad interessare i diversi soggetti competenti e pertanto, non appena perverranno ulteriori elementi informativi, si provvederà a fornire aggiornamenti. Si rassicura, comunque, che sarà mantenuto altro il livello di attenzione sulla questione, condividendo strategie ed indirizzi d'intervento con i soggetti istituzionali interessati.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

incendio

rischio sanitario