ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00603

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 21 del 04/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: PASTORINO LUCA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 03/07/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 03/07/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00603
presentato da
PASTORINO Luca
testo di
Mercoledì 4 luglio 2018, seduta n. 21

   PASTORINO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   Comdata Group, fondato nel 1987, è un gruppo industriale multinazionale operante nel settore dei servizi alle imprese nelle aree dell'assistenza clienti, della gestione dei processi di back office e di gestione del credito;

   l'azienda nel 2017 ha fatturato 790 milioni di euro di cui 312 milioni solo in Italia. A livello mondiale conta 42 mila dipendenti, suddivisi in 78 siti nel mondo. Nel nostro Paese i centri sono 19, per un totale di 10.700 lavoratori;

   il gruppo è in evidente espansione, ne sono la riprova i recenti investimenti all'estero. Ci si riferisce all'acquisizione del gruppo francese, CCA International, operazione con cui Comdata Group punta a raggiungere, quest'anno, un fatturato globale di 1 miliardo di euro. Inoltre, in Italia ha da poco assorbito il call center di Wind-Tre;

   la stessa azienda descrivendosi sul proprio sito internet parla di «una forza lavoro che opera in base al principio della collaborazione» e fra i valori del proprio operato cita «importanza delle interazioni umane», «onestà» e «spirito di squadra»;

   eppure, il 4 maggio 2018 ha presentato un piano per chiudere due siti, a Padova e a Pozzuoli. Tale decisione mette a rischio 272 lavoratori, 60 addetti della sede campana e altri 212 in quella veneta. Dunque, nonostante i principi millantati, l'azienda sembra avere come unico fine la massimizzazione del profitto, sulla pelle dei lavoratori e dei contribuenti che sosterranno gli ammortizzatori sociali. Nei due siti la mole di lavoro non è mai diminuita, a confermarlo è la richiesta di straordinari giunta più volte, specialmente nella sede di Padova;

   la proposta di compromesso offerta ai lavoratori è di un anno di solidarietà al 60 per cento, ma allo scadere dei 12 mesi non ci sarebbero garanzie per i dipendenti, che verrebbero quindi licenziati a meno che il sito non torni redditizio per l'azienda. Tuttavia, fino all'annuncio della decisione di chiusura dei due siti l'azienda non aveva prospettato la possibilità di ridurre i costi o di aumentare la produttività;

   il timore è che i tagli si abbattano sui lavoratori considerati più deboli e che si voglia intervenire con verifica delle produttività individuali, controllo a distanza, turnazioni e richieste di maggiore flessibilità. Inoltre, a Padova l'ufficio è composto principalmente da donne, di età compresa tra i 40 e i 45 anni, molte delle quali reggono famiglie monoreddito, per cui un trasferimento ad altra sede comporterebbe considerevoli difficoltà;

   in realtà, la multinazionale ha scelto di tagliare i due siti in cui il costo del lavoro è mediamente superiore rispetto agli altri, avendo quasi tutti i dipendenti contratti di quinto livello ai sensi del contratto collettivo nazionale di lavoro delle telecomunicazioni in quanto ex addetti Vodafone;

   la politica dell'azienda nei confronti dei propri lavoratori è chiara: nella sede di Milano sono da poco state assunte circa 200 persone con contratti di somministrazione; per circa due anni i contratti interinali vengono rinnovati ogni due o tre mesi con la promessa delle stabilizzazioni. Ugualmente la multinazionale ha stipulato una percentuale di contratti interinali, anche di una sola settimana, nelle sedi di Lecce e Asti. Comdata, ad avviso dell'interrogante, predilige la precarietà, un lavoro che costa meno ed è meno garantito –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative intenda mettere in atto per difendere la dignità del lavoro e combatterne la precarietà, tenendo conto della responsabilità sociale dell'impresa;

   se intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per evitare che il caso Comdata diventi un pericoloso precedente per i lavoratori italiani, che potenzialmente potrebbero ricevere lo stesso trattamento su qualunque altro sito, anche di altre aziende che operino sul territorio nazionale, alimentando una competizione al ribasso e favorendo il dumping sociale.
(4-00603)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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