ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00566

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 20 del 27/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: CASCIELLO LUIGI
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 27/06/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO 27/06/2018
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 24/06/2019
Stato iter:
24/06/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/06/2019
VACCA GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 24/06/2019

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/06/2019

CONCLUSO IL 24/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00566
presentato da
CASCIELLO Luigi
testo di
Mercoledì 27 giugno 2018, seduta n. 20

   CASCIELLO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   con il decreto del 7 febbraio 2018, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha assegnato il sito archeologico di Elea – Velia alla gestione del polo museale regionale di Napoli;

   il parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, con deliberazione del consiglio nazionale n. 23 del 22 dicembre 2016 e il comune di Ascea, con deliberazione consiliare n. 3 del 31 gennaio 2017, avevano fatto richiesta al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di adottare ogni provvedimento di propria competenza affinché il sito archeologico di Elea – Velia ed il sito della certosa di Padula venissero equiparati, da un punto di vista gestionale ed organizzativo, al parco archeologico di Paestum, prevedendo una gestione integrata ed unitaria dei tre siti;

   numerose erano state le iniziative dalle forze politiche locali e regionali e le interrogazioni parlamentari nel corso della XVII legislatura finalizzate a sollecitare provvedimenti in tal senso;

   le risposte date dal Ministero pro tempore alle interrogazioni erano state tutte confortanti e possibiliste rispetto all'ipotesi di una gestione organica da parte di un unico soggetto in considerazione del fatto che tale ipotesi avrebbe potuto semplificare la governance del sito stesso, riducendo il numero di soggetti da coinvolgere nel coordinamento interistituzionale e rendendo quindi più immediata una parte dell'azione gestionale;

   il sito archeologico di Elea-Velia ha uno straordinario valore archeologico, paesaggistico e culturale, ed è noto anche per essere stato culla della scuola eleatica di Parmenide;

   l'area archeologica di Velia, il parco archeologico di Paestum e la certosa di Padula sono parte di un più esteso sito denominato «Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano» con le aree archeologiche di Paestum e Velia e la Certosa di Padula, iscritto nella lista del patrimonio mondiale dal 1998;

   il passaggio di competenza a Napoli ha, dunque, rappresentato una brutta e inattesa notizia per quanti speravano in un rilancio dell'area garantendone l'autonomia come avvenuto con Paestum, dove è stata svolta una lodevole azione di valorizzazione e promozione, con importanti e oggettivi risultati;

   si chiedeva di aprire una nuova fase nelle politiche dei beni culturali con un'organizzazione omogenea dei siti di Elea-Velia, di Paestum e della certosa di Padula affinché una struttura amministrativa unitaria ed una gestione integrata potessero ottimizzare le risorse e al contempo estendere le attività di promozione e valorizzazione ad un contesto paesaggistico e culturale più ampio;

   per la sottrazione di Velia dalla gestione del polo museale di Napoli che non ha alcun legame con il territorio sono già partite iniziative di protesta e petizioni per chiedere al Governo più attenzione per il sito archeologico dell'antica città al fine di garantire una gestione autonoma e coordinata con Paestum;

   di tale accorpamento Velia e la Certosa di Padula avrebbero tratto sicuro beneficio, laddove invece le soluzioni adottate esporranno ad ulteriore isolamento entrambe, anche in considerazione della posizione geografica e delle carenze infrastrutturali relative ai non agevoli collegamenti viari –:

   per quali ragioni si sia giunti alla determinazione di assegnare il sito archeologico di Elea – Velia alla gestione del polo museale regionale di Napoli e se si intendano rivedere le decisioni prese e assumere iniziative per accorpare l'area archeologica di Velia e la certosa di Padula all'autonomia amministrativa e gestionale del parco archeologico di Paestum, anche al fine di uniformarla, coerentemente all'iscrizione nella lista dell'Unesco del patrimonio dell'umanità, assicurando così una gestione unica e sinergica dei tre siti;

   a che punto sia il progetto «Velia, città delle acque», finanziato nell'ambito del Pon «cultura e sviluppo» 2014/2020, i cui lavori erano stati annunciati nei primi mesi del 2018.
(4-00566)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 24 giugno 2019
nell'allegato B della seduta n. 195
4-00566
presentata da
CASCIELLO Luigi

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, con il quale l'interrogante ha chiesto di conoscere se questo ministero intende assumere iniziative per accorpare l'area archeologica di Velia e la Certosa di Padula al Parco Archeologico di Paestum, al fine di uniformare l'area in parola con quella riferita all'iscrizione nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco ed assicurarne una gestione unica.
  Chiede, inoltre, informazioni sul progetto «Velia, città delle acque».
  Come noto, l'area archeologica di Velia, il Parco archeologico di Paestum e la Certosa di Padula sono parte di un più esteso sito denominato «Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Paestum e Velia e la Certosa di Padula», iscritto nella lista del patrimonio mondiale dal 1998.
  Il sito è iscritto come «paesaggio culturale» di eccezionale valore, testimonianza di un'occupazione antica e continuativa da parte dell'uomo sin dalla preistoria.
  Si tratta di un sito di estensione particolarmente notevole, pari a circa 159.000 ettari con circa 178.000 ettari di
buffer zone.
  Come per tutti i siti del patrimonio mondiale, la richiesta di iscrizione nella lista del patrimonio mondiale è accompagnata da un piano di gestione in cui viene descritto in che modo l'eccezionale valore del sito sarà tutelato al fine di garantirne la trasmissione alle future generazioni e che ha, come obiettivo fondamentale, la conservazione dei valori riconosciuti dall'Unesco e posti a base dell'iscrizione, e precise indicazioni sul sistema di gestione del sito stesso.
  In ciascun caso ed in special modo per un sito esteso su scala territoriale come quello del Parco del Cilento e del Vallo di Diano, la struttura di gestione è chiamata ad assicurare un giusto equilibrio tra conservazione, sostenibilità e sviluppo, in modo che tutte le componenti del sito possano essere tutelate attraverso attività adeguate e con il coinvolgimento attivo anche degli enti locali e dei soggetti che, a tutti i livelli, contribuiscono allo sviluppo socio-economico e alla qualità della vita delle comunità nel quale il sito Unesco è inserito.
  Tale obiettivo richiede un efficace sistema di coordinamento tra i numerosi e diversi soggetti (proprietari, gestori diretti, enti competenti per la tutela o per il governo del territorio ai diversi livelli).
  Di norma, attraverso atti d'intesa, ogni struttura nomina un referente principale (il cosiddetto «
site manager») che per il sito «Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Paestum e Velia e la Certosa di Padula» è attualmente individuato nella figura del Direttore del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
  Il processo di elaborazione del piano di gestione del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Paestum e Velia e la Certosa di Padula, ha preso avvio, con il coinvolgimento del segretariato generale del ministero per il consueto supporto tecnico procedurale.
  L'ipotesi di una gestione unitaria da parte di un unico soggetto non può escludersi
a priori considerato che tale ipotesi potrebbe semplificare, in qualche modo, la governance del sito stesso, riducendo di fatto il numero di soggetti da coinvolgere nel coordinamento interistituzionale e rendendo quindi più immediata una parte dell'azione gestionale; essa tuttavia non appare condizione indispensabile per la gestione dell'intero sito Unesco che è, di per sé, ben più complessa e che, riguardando un contesto fisico, naturale e istituzionale ampio, con caratteristiche e necessità peculiari, richiede, piuttosto, un efficace ed attento sistema di coordinamento.
  Si sta anche valutando la proposta del consiglio comunale di Ascea (delibera consiglio comunale n. 3 del 31 gennaio 2017) che ha auspicato una gestione integrata ed unitaria dei siti di Velia e Paestum.
  La vicinanza dei luoghi, infatti, potrebbe favorirne la promozione e la valorizzazione congiunta.
  Dal punto di vista organizzativo, comunque, non sembra altrettanto compatibile l'integrazione della Certosa di Padula, monumento con caratteristiche e tipologiche completamente diverse.
  Si rassicura comunque l'interrogante che, in considerazione dell'eccezionale valore dei siti in questione, questa Amministrazione valuterà, mediante opportuni e necessari approfondimenti, le varie opzioni organizzative e gestionali per la tutela e valorizzazione dei siti in argomento.
  Riguardo all'area di Velia, si rappresenta che quest'ultima è stata destinataria di ingenti finanziamenti nell'ambito del Programma operativo nazionale PON «Cultura e Sviluppo 2014/2020».
  Il progetto, noto come «Velia, città delle acque» prevede un finanziamento di 9,9 milioni di euro, di cui:

   1) Velia, città delle acque – lavori di restauro e valorizzazione (importo totale euro 9.646.236,59);

   2) Velia, città delle acque – servizi e forniture per la fruizione (importo totale euro 349.000,00). Tale intervento, prevede la progettazione e implementazione di un piano di comunicazione per la valorizzazione del Parco archeologico attraverso la realizzazione di un marchio d'identità visiva per il sito archeologico di Elea-Velia, azioni di animazione territoriale, iniziative con le scuole.

  È previsto anche un intervento di pianificazione del verde all'interno del parco (diserbo mirato e ricostruzione del paesaggio vegetale) e la creazione di fasce tagliafuoco e piazzole di sosta in caso di incendio.
  Inoltre, con la messa in sicurezza del percorso che dalla città bassa conduce all'acropoli – la cui riapertura è ormai prossima in considerazione dell'ultimazione dei lavori – saranno nuovamente visitabili la Cappella Palatina (con la cosiddetta «testa di Parmenide») e la chiesa di Santa Maria, ambienti dove sono collocati i reperti di maggior valore.
  In definitiva, questo Ministero nel confermare gli importanti sforzi finanziari assunti nei confronti dei due siti in argomento, evidenzia il proprio impegno nella prospettiva di crescita del complessivo contesto socio-culturale del territorio.
  

Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali: Gianluca Vacca.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

museo

sito storico

archeologia