ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00565

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 20 del 27/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 27/06/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 27/06/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00565
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Mercoledì 27 giugno 2018, seduta n. 20

   PALAZZOTTO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   un'inchiesta condotta da Repubblica, in collaborazione con la testata investigativa The Intercept ha rivelato che dal 2011 i droni Usa hanno lanciato almeno 550 attacchi sul suolo libico, un numero altissimo;

   gli Usa non hanno mai presentato dati puntuali sulle incursioni dei droni in territorio libico, ma gli attacchi lanciati in Libia sono superiori al totale dei raid scagliati nello stesso periodo in Pakistan, Yemen e Somalia;

   secondo le fonti interpellate dal quotidiano la Repubblica, la quasi totalità dei 550 attacchi in Libia è stata utilizzata usando la base siciliana di Sigonella. I droni da combattimento diventano i protagonisti sempre più discussi della guerra contemporanea;

   proprio a Sigonella, il 25 marzo 2011 è stato attivato il 324th Expeditionary Reconnaissance Squadron, un reparto dell'aviazione statunitense dotato di Predatore, i primi velivoli da combattimento senza pilota;

   da quel momento e fino alla caduta di Gheddafi, nella missione libica, furono lanciati un quinto di tutti i missili Hellfire usati nei quattordici anni di impiego di quest'arma, un primato bellico;

   dopo la caduta di Gheddafi le missioni armate dei droni sulla Libia sono state interrotte per circa un anno per poi riprendere il 15 settembre 2012, dopo l'assassinio dell'ambasciatore Christopher Stevens a Bengasi, quando sono ripresi i decolli da Sigonella;

   nell'estate 2016, dopo una richiesta formale del Governo di Tripoli, l'allora amministrazione Obama ha deciso di scacciare l'Isis dalla città di Sirte, scatenando l'operazione «Odyssey Lighting»;

   complessivamente gli Usa hanno lanciato 495 attacchi tra agosto e dicembre 2016; di questi il 60 per cento con l'utilizzo dei droni, durante i quali ciascun drone ha scagliato fino a sei ordigni;

   la città di Sirte è stata definita «zona attiva di ostilità», abolendo le lunghe procedure per autorizzare i raid, diventando di fatto il laboratorio dei guerrieri robotizzati destinati a dominare i campi di battaglia del futuro;

   le autorità degli Usa non hanno mai indicato da quale aeroporto provenissero i droni. A quanto risulta a Repubblica, la quasi totalità dei droni Reaper è decollata da Sigonella, ma gli accordi bilaterali tra Roma e Washington, che regolano le azioni dei droni dal nostro Paese, sono segreti;

   un dossier diffuso il 20 giugno 2018 dal centro di monitoraggio inglese Airwars e dal think thank New America sostiene che i bombardamenti in Libia dal 2012 abbiano provocato tra 244 e 398 vittime civili, ma questo studio prende in considerazione 2.180 attacchi aerei, condotti dagli stormi Usa, francesi, egiziani, emiratini e dei due Governi libici. In merito alle incursioni americane, senza distinguere tra droni e velivoli con pilota, lo studio ritiene che possano avere ucciso da un minimo di dieci a un massimo di venti civili. Anche se una serie di elementi raccolti durante la battaglia di Sirte porterebbe a sospettare che altri 54 «non combattenti» abbiano perso la vita sotto le bombe;

   come è accaduto in Yemen, in Pakistan o in Somalia, a parere dell'interrogante, le missioni dei droni non contribuiscono a stabilizzare la situazione, né a sconfiggere il terrorismo: anche in Libia, nonostante 550 attacchi di Predator e Reaper, il caos continua a crescere e nuove cellule fondamentaliste prendono le armi –:

   se la Ministra interrogata intenda chiarire se tutti i raid siano stati autorizzati dal Governo italiano e contro chi siano stati effettuati i raid fuori dai conflitti ufficiali, tenendo presente che per l'Italia è vietato l'utilizzo dei droni in assetto «combat»;

   se la Ministra intenda negare l'utilizzo delle basi italiane per missioni a comando remoto, a partire dalla base siciliana di Sigonella che, a parere dell'interrogante, viene utilizzata come piattaforma militare per sperimentare le nuove guerre robotizzate su cui lavora il Governo statunitense.
(4-00565)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

accordo bilaterale

vittima civile

omicidio