ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00544

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 19 del 26/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: SPERANZA ROBERTO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 25/06/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 25/06/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00544
presentato da
SPERANZA Roberto
testo di
Martedì 26 giugno 2018, seduta n. 19

   SPERANZA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   Bekaert in Italia si occupa della produzione di rinforzi in acciaio per pneumatici, nonché di vendita e distribuzione degli stessi, di prodotti per l'edilizia e di altro tipo con fili d'acciaio per l'industria italiana. Attualmente, impiega 600 dipendenti nelle tre distinte società site in Figline e Incisa Valdarno, Assemini (Cagliari) e Milano. Il sito di Figline Valdarno, in particolare, è attivo nella produzione e nello sviluppo di prodotti con rinforzi in acciaio, tra cui corde, trafilati per il rinforzo di tubi ad alta pressione e cerchietti, nonché semilavorati da fornire ad altri stabilimenti di rinforzi in acciaio di Bekaert nell'Emea;

   da organi di stampa si apprende che la direzione di Bekaert Group ha annunciato in una nota la decisione di chiudere il sito italiano di Figline e Incisa Valdarno e di cessare tutte le attività ivi svolte. La direzione ha informato la rappresentanza sindacale unitaria del sito di Figline, le organizzazioni sindacali e le autorità competenti in merito a tale decisione. Inoltre, nella nota si legge che, a causa dei suoi costi strutturali notevolmente superiori rispetto a quelli degli altri stabilimenti di rinforzi in acciaio per pneumatici di Bekaert nella regione Emea, il sito non è stato in grado di generare performance sostenibili dal punto di vista finanziario;

   dopo l'annuncio della chiusura vi è stato uno sciopero e un'assemblea permanente nello stabilimento Bekaert di Figline Valdarno;

   sempre da quanto si apprende da organi di stampa questa decisione sarebbe in aperto contrasto con le affermazioni che gli stessi vertici della Bekaert avevano fatto tre mesi fa nell'ultimo incontro al Ministero dello sviluppo economico sulla situazione del sito produttivo di Figline. In quella sede si confermavano il buon andamento dei volumi produttivi, la prosecuzione dei rapporti di committenza con la Pirelli e i progressi di tre progetti innovativi del piano aziendale;

   a maggio 2018 è stata approvata una mozione in consiglio regionale per chiedere alla giunta di attivarsi presso l'azienda per capire le reali intenzioni della proprietà, a seguito della notizia del mancato rinnovo contrattuale per i lavoratori interinali –:

   quali siano gli orientamenti del Governo in merito e quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, in relazione alla situazione in cui versano i lavoratori coinvolti nel licenziamento con conseguenze anche nella perdita di tecnologie e professionalità italiane, al fine di evitare ancora una volta un caso di delocalizzazione;

   se il Governo intenda adottare, per quanto di competenza, iniziative volte a chiarire le scelte compiute da parte dell'azienda.
(4-00544)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 92
4-00544
presentata da
SPERANZA Roberto

  Risposta. — Si risponde all'atto in esame rappresentando quanto segue.
  Il Ministero dello sviluppo economico segue, dal 2016, gli avvenimenti della multinazionale belga Bekaert.
  Quest'ultima, il 23 giugno 2018, ha comunicato la decisione di chiudere i siti di Figline e Incisa Valdarno, dedicati alla produzione di rinforzi in acciaio per pneumatici, e di sospendere le attività lavorative per 318 dipendenti.
  Tale decisione ha destato notevoli perplessità, in quanto, nel corso dell'incontro svoltosi presso il Ministero dello sviluppo economico il 29 marzo 2018, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni locali, oltre che le organizzazioni sindacali e i rappresentanti della società, quest'ultima aveva illustrato un piano concernente gli obiettivi e l'avanzamento dei progetti in corso relativi proprio al sito di Figline, affermando che la
mission dello stabilimento era quella di divenire leader per l'industrializzazione dei rinforzi d'acciaio per pneumatici.
  In tale sede, inoltre, veniva prospettato l'impegno a discutere con le organizzazioni sindacali percorsi e soluzioni condivise con i lavoratori alla luce di un forte peggioramento dei risultati aziendali.
  In seguito, la società è giunta alla decisione di licenziare tutti i 318 dipendenti dello stabilimento di Figline-Valdarno per delocalizzare in Romania, senza alcun preventivo confronto e senza alcuna spiegazione sulle vere ragioni che hanno indotto la proprietà ad un atto così grave.
  Tale improvvisa decisione è stata oggetto di un nuovo confronto tenutosi al Ministero dello sviluppo economico, il 27 giugno 2018.
  A tale incontro hanno partecipano i rappresentanti delle istituzioni nazionali e territoriali nonché le organizzazioni sindacali, ma non i rappresentanti della Bekaert, che non si sono presentati al tavolo.
  Durante la riunione è stata ribadita sia la gravità della decisione in sé, considerata dannosa per le famiglie coinvolte e per l'economia del territorio, sia quella dei modi in cui la decisione stessa era stata presa, posto che essa era stata adottata senza alcuna forma di contraddittorio.
  Il Ministro della sviluppo economico, di conseguenza, ha chiesto con forza la revoca immediata dei licenziamenti e l'avvio di un confronto serio e concreto, per dare un futuro produttivo allo stabilimento toscano e alla presenza di Bekaert in Italia.
  In data 30 luglio 2018 si è tenuto un ulteriore incontro volto a risolvere le problematiche determinate dalla scelta della Bekaert, al quale hanno partecipato nuovamente i rappresentanti della società e le rappresentanze sindacali. In tale sede si è data lettura del piano inviato dalla società al Ministero dello sviluppo economico.
  Tale piano prevedeva, in sintesi, che la società:

   avrebbe mantenuto il sito toscano attivo nonché avrebbe continuato le attività in esso svolte fino al 31 dicembre 2018;

   avrebbe promosso, con la collaborazione del proprio advisor, progetti di reindustrializzazione presentati da terze parti (purché quest'ultime non fossero concorrenti della Bekaert);

   avrebbe messo a disposizione, in parallelo alle attività di reindustrializzazione, un sistema di incentivazione all'esodo su base volontaria;

   qualora la procedura di licenziamento collettivo già avviata e attualmente in fase consultiva, si fosse conclusa con un accordo, avrebbe prorogato il termine sino al 31 gennaio 2019.

  Le organizzazioni sindacali, invece, chiedevano unitariamente la sospensione della procedura di mobilità.
  I rappresentanti delle Istituzioni presenti, da parte loro, hanno esortato la proprietà ad accogliere la proposta avanzata dai sindacati, evidenziandone sia l'importanza sia il carattere unitario.
  I rappresentanti della società, tuttavia, hanno confermato l'indisponibilità ad accogliere la proposta di sospensione della procedura di mobilità, rendendosi comunque disponibili ad informare il vertice della multinazionale belga.
  In data 21 Settembre 2018 si è tenuto, pertanto, un nuovo incontro tra le parti, durante il quale si è dato atto, tra l'altro, dell'impegno preso dal Ministro dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali, per la reintroduzione della cassa integrazione per cessazione di attività. Opportunità, quest'ultima, eliminata dalle norme del cosiddetto
Jobs Act.
  Il culmine di tali fatti è rappresentato, infine, dall'incontro del 3 ottobre 2018, tenutosi presso la sede del Ministero dello sviluppo economico, durante il quale è stato siglato l'accordo sul piano sociale e sui nuovi ammortizzatori per i lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno della multinazionale belga Bekaert.
  Il succitato accordo è stato reso possibile proprio grazie alla reintroduzione della cassa integrazione per cessazione fortemente voluta dal Ministro Luigi Di Maio.
  Infatti, l'accordo, che vede anche l'impegno dei vari soggetti sul territorio (dalle imprese alle Istituzioni), ha previsto una serie di misure a tutela dei dipendenti e finalizzati alla reindustrializzazione del sito, tra i quali:

   la sospensione della procedura di licenziamento collettivo;

   la cassa integrazione della durata di un anno, a partire dal 1° gennaio 2019 (resa possibile dopo l'introduzione dell'articolo 44 decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109);

   incentivi all'esodo che prevedono tre scaglioni di anzianità per ogni fascia.

  In relazione al piano industriale, preme sottolineare che la produzione dell'azienda continuerà fino al 31 dicembre 2018 e che l'attuazione del piano sarà monitorata dal Ministero dello sviluppo economico attraverso incontri con le parti a cadenza mensile.
  Quanto al profilo occupazionale, l'accordo è volto, da un lato a recuperare la crisi incentivando i nuovi soggetti che possono essere interessati a insediarsi in quell'area produttiva, dall'altro, a premiare chi decide di assumere i lavoratori della Bekaert altrove.
  In proposito, si osserva che alle aziende che investiranno nello stabilimento verrà applicata una scontistica in proporzione al numero di dipendenti riassorbiti, mentre le aziende che assumeranno i dipendenti Bekaert avranno incentivi alla riassunzione.
  Tali fatti dimostrano che il Ministero dello sviluppo economico ha posto la massima attenzione sulla vicenda Bekaert e che si è attivamente e concretamente impegnato per trovare una soluzione alle problematiche connesse.
  Invero, la soluzione è stata perseguita, in via generale, attraverso una stretta al fenomeno delle continue delocalizzazioni che affliggono il Paese, con l'introduzione di sanzioni alle imprese che, dopo aver ricevuto contributi pubblici, decidano di delocalizzare (con il decreto-legge 87 del 2018, anche detto decreto dignità, convertito in legge n. 96 del 2018).
  In via specifica, tra le azioni che il Governo è riuscito a portare avanti, al fine di poter fronteggiare nel migliore dei modi possibili le conseguenze negative derivanti dalle innumerevoli situazioni di crisi aziendale, è stato finalmente reintrodotto, in caso di cessazione dell'attività produttiva, l'accesso al trattamento straordinario di integrazione salariale per i lavoratori coinvolti.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Davide Crippa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro temporaneo

acciaio

delocalizzazione