ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00542

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 19 del 26/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: MUGNAI STEFANO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/06/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'ETTORE FELICE MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 25/06/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00542
presentato da
MUGNAI Stefano
testo di
Martedì 26 giugno 2018, seduta n. 19

   MUGNAI e D'ETTORE. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   in data 22 giugno 2018 la dirigenza della Bekaert Group (ex Pirelli) di Figline Valdarno ha comunicato la chiusura della fabbrica entro 75 giorni: si tratta di una realtà produttiva specializzata nella produzione di steel cord, che occupa 318 lavoratori;

   dopo la fissione da parte di Pirelli erano state date delle garanzie che oggi purtroppo sembrano svanite e ci si trova davanti a questa decisione secca e annunciata come «irrevocabile»;

   l'età media dei lavoratori coinvolti è sui 50 anni, troppo giovani per andare in pensione e troppo anziani per trovare nuove occupazioni. Per il territorio si rischia un impatto devastante; con l'indotto si arriva a più di 400 persone coinvolte, senza tener conto altresì degli ulteriori condizionamenti negativi del tessuto imprenditoriale locale;

   quanto sta accadendo non sarebbe neanche in linea con quanto aveva inizialmente stabilito il Ministero dello sviluppo economico il 29 marzo 2018, quando, cioè, aveva promesso l'apertura di un tavolo di contrattazione con i sindacati per evitare la chiusura dell'impianto e il licenziamento dei dipendenti, che significa abbandonare al proprio destino 318 famiglie;

   mentre la città metropolitana di Firenze si era già occupata della vicenda attraverso un suo organismo interno, l'unità di crisi, al fine di scongiurare la chiusura dello stabilimento, acquistato nel 2014 da Pirelli; gli interroganti rilevano l'inattività della regione Toscana che solo ora, a licenziamenti ormai avvenuti, sembra accorgersi della drammaticità della situazione anche se da diverso tempo si parla delle intenzioni della proprietà;

   si rimarca che da parte di lavoratori e sindacati c'è stata sempre, fin dalle trattative per il passaggio da Pirelli a Bekaert, nel 2015, la piena disponibilità a sostenere processi di crescita della produttività del sito; inoltre, si segnala che il Valdarno è negli ultimi anni già stato attraversato da varie crisi aziendali, con esiti diversificati, ma che ne hanno minato gravemente la tenuta occupazionale e produttiva e si deve evitare a tutti i costi che quello della Bekaert diventi l'ennesimo tavolo aperto sul territorio toscano –:

   se non ritenga di attivare, in tempi rapidissimi, iniziative e strumenti ad ogni livello per scongiurare la perdita dei 318 posti di lavoro e di uno stabilimento importante che rappresenta un patrimonio di tutto il Valdarno e della Toscana.
(4-00542)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 92
4-00542
presentata da
MUGNAI Stefano

  Risposta. — Si risponde all'atto in esame rappresentando quanto segue.
  Il Ministero dello sviluppo economico segue, dal 2016, gli avvenimenti della multinazionale belga
Bekaert.
  Quest'ultima, il 23 giugno 2018, ha comunicato la decisione di chiudere i siti di Figline e Incisa Valdarno, dedicati alla produzione di rinforzi in acciaio per pneumatici, e di sospendere le attività lavorative per 318 dipendenti.
  Tale decisione ha destato notevoli perplessità, in quanto, nel corso dell'incontro svoltosi presso il Ministero dello sviluppo economico il 29 marzo scorso, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni locali, oltre che le organizzazioni sindacali e i rappresentanti della società, quest'ultima aveva illustrato un piano concernente gli obiettivi e l'avanzamento dei progetti in corso relativi proprio al sito di Figline, affermando che la
mission dello stabilimento era quella di divenire leader per l'industrializzazione dei rinforzi d'acciaio per pneumatici.
  In tale sede, inoltre, veniva prospettato l'impegno a discutere con le organizzazioni sindacali percorsi e soluzioni condivise con i lavoratori alla luce di un forte peggioramento dei risultati aziendali.
  In seguito, la società è giunta alla decisione di licenziare tutti i 318 dipendenti dello stabilimento di Figline-Valdarno per delocalizzare in Romania, senza alcun preventivo confronto e senza alcuna spiegazione sulle vere ragioni che hanno indotto la proprietà ad un atto così grave.
  Tale improvvisa decisione è stata oggetto di un nuovo confronto tenutosi al Ministero dello sviluppo economico, il 27 giugno 2018.
  A tale incontro hanno partecipano i rappresentanti delle istituzioni nazionali e territoriali nonché le organizzazioni sindacali, ma non i rappresentanti della
Bekaert, che non si sono presentati al tavolo.
  Durante la riunione è stata ribadita sia la gravità della decisione in sé, considerata dannosa per le famiglie coinvolte e per l'economia del territorio, sia quella dei modi in cui la decisione stessa era stata presa, posto che essa era stata adottata senza alcuna forma di contraddittorio.
  Il Ministro della sviluppo economico, di conseguenza, ha chiesto con forza la revoca immediata dei licenziamenti e l'avvio di un confronto serio e concreto, per dare un futuro produttivo allo stabilimento toscano e alla presenza di
Bekaert in Italia.
  In data 30 luglio 2018 si è tenuto un ulteriore incontro volto a risolvere le problematiche determinate dalla scelta della
Bekaert, al quale hanno partecipato nuovamente i rappresentanti della Società e le rappresentanze sindacali. In tale sede si è data lettura del piano inviato dalla Società al Ministero dello sviluppo economico.
  Tale piano prevedeva, in sintesi, che la società:

    avrebbe mantenuto il sito toscano attivo nonché avrebbe continuato le attività in esso svolte fino al 31 dicembre 2018;

    avrebbe promosso, con la collaborazione del proprio advisor, progetti di reindustrializzazione presentati da terze parti (purché quest'ultime non fossero concorrenti della Bekaert);

    avrebbe messo a disposizione, in parallelo alle attività di reindustrializzazione, un sistema di incentivazione all'esodo su base volontaria;

    qualora la procedura di licenziamento collettivo già avviata e attualmente in fase consultiva, si fosse conclusa con un accordo, avrebbe prorogato il termine sino al 31 gennaio 2019.

  Le organizzazioni sindacali, invece, chiedevano unitariamente la sospensione della procedura di mobilità.
  I rappresentanti delle Istituzioni presenti, da parte loro, hanno esortato la proprietà ad accogliere la proposta avanzata dai sindacati, evidenziandone sia l'importanza sia il carattere unitario.
  I rappresentanti della Società, tuttavia, hanno confermato l'indisponibilità ad accogliere la proposta di sospensione della procedura di mobilità, rendendosi comunque disponibili ad informare il vertice della multinazionale belga.
  In data 21 settembre 2018 si è tenuto, pertanto, un nuovo incontro tra le parti, durante il quale si è dato atto, tra l'altro, dell'impegno preso dal Ministro dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali, per la reintroduzione della cassa integrazione per cessazione di attività. Opportunità, quest'ultima, eliminata dalle norme del così detto
Jobs Act.
  Il culmine di tali fatti è rappresentato, infine, dall'incontro del 3 ottobre 2018, tenutosi presso la sede del Ministero dello sviluppo economico, durante il quale è stato siglato l'accordo sul piano sociale e sui nuovi ammortizzatori per i lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno della multinazionale belga
Bekaert.
  Il succitato accordo è stato reso possibile proprio grazie alla reintroduzione della cassa integrazione per cessazione fortemente voluta dal Ministro Luigi Di Maio.
  Infatti, l'accordo, che vede anche l'impegno dei vari soggetti sul territorio (dalle imprese alle Istituzioni), ha previsto una serie di misure a tutela dei dipendenti e finalizzati alla reindustrializzazione del sito, tra i quali:

    la sospensione della procedura di licenziamento collettivo;

    la cassa integrazione della durata di un anno, a partire dal 1° gennaio 2019 (resa possibile dopo l'introduzione dell'articolo 44 del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109);

    incentivi all'esodo che prevedono tre scaglioni di anzianità per ogni fascia. In relazione al piano industriale, preme sottolineare che la produzione dell'azienda continuerà fino al 31 dicembre 2018 e che l'attuazione del piano sarà monitorata dal Ministero dello sviluppo economico attraverso incontri con le parti a cadenza mensile.

  Quanto al profilo occupazionale, l'accordo è volto, da un lato a recuperare la crisi incentivando i nuovi soggetti che possono essere interessati a insediarsi in quell'area produttiva, dall'altro, a premiare chi decide di assumere i lavoratori della Bekaert altrove.
  In proposito, si osserva che alle aziende che investiranno nello stabilimento verrà applicata una scontistica in proporzione al numero di dipendenti riassorbiti, mentre le aziende che assumeranno i dipendenti
Bekaert avranno incentivi alla riassunzione.
  Tali fatti dimostrano che il Ministero dello sviluppo economico ha posto la massima attenzione sulla vicenda
Bekaert e che si è attivamente e concretamente impegnato per trovare una soluzione alle problematiche connesse. Invero, la soluzione è stata perseguita, in via generale, attraverso una stretta al fenomeno delle continue delocalizzazioni che affliggono il Paese, con l'introduzione di sanzioni alle imprese che, dopo aver ricevuto contributi pubblici, decidano di delocalizzare (con il decreto-legge n. 87 del 2018, anche detto decreto dignità, convertito in legge n. 96 del 2018).
  In via specifica, tra le azioni che il Governo è riuscito a portare avanti, al fine di poter fronteggiare nel migliore dei modi possibili le conseguenze negative derivanti dalle innumerevoli situazioni di crisi aziendale, è stato finalmente reintrodotto, in caso di cessazione dell'attività produttiva, l'accesso al trattamento straordinario di integrazione salariale per i lavoratori coinvolti.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Davide Crippa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conservazione del posto di lavoro

soppressione di posti di lavoro

cessazione d'attivita'