ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00532

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 19 del 26/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 22/06/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRATOIANNI NICOLA LIBERI E UGUALI 22/06/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 22/06/2018
Stato iter:
05/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/03/2019
TRENTA ELISABETTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/03/2019

CONCLUSO IL 05/03/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00532
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Martedì 26 giugno 2018, seduta n. 19

   PALAZZOTTO e FRATOIANNI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   Riccardo Casamassima, l'appuntato dei carabinieri che con la sua testimonianza ha fatto riaprire l'inchiesta sul decesso di Stefano Cucchi, in un video postato su Facebook ha chiesto di essere ascoltato dal Governo perché dice testualmente: «per aver fatto il mio dovere, come uomo e come carabiniere, per aver testimoniato nel processo relativo a Stefano Cucchi, morto perché pestato dai miei colleghi mi ritrovo a subire un sacco di conseguenze (...)»;

   a seguito della sua testimonianza, infatti, sarebbero cominciate a suo carico diverse vessazioni, procedimenti disciplinari e minacce da parte di colleghi e superiori, tra cui la negazione del ricongiungimento familiare, insulti via social network, punizioni per aver rilasciato dichiarazioni stampa, e altro;

   l'ultima notizia, in ordine di tempo, è che al carabiniere sarebbe stato notificato un trasferimento presso la scuola allievi ufficiali, il che comporta un allontanamento, un demansionamento e una consistente decurtazione dello stipendio, dopo 20 anni di servizio in strada. A detta di Casamassima, i suoi superiori lo avrebbero giudicato «poco esemplare» e «inadeguato al senso della disciplina», da qui la giustificazione al trasferimento;

   anche la carabiniera Maria Rosati, oggi compagna di Riccardo Casamassima, ha testimoniato, essendo di fatto coloro che hanno permesso di riaprire l'inchiesta e dare il via al processo per l'uccisione di Stefano Cucchi. Sono stati ascoltati dopo che alcuni loro colleghi dissero di aver visto Stefano Cucchi estremamente sofferente dopo il pestaggio subito alla caserma della Casilina durante il foto segnalamento e sono stati sentiti dopo che alcuni loro colleghi avevano ammesso, davanti ai giudici, di essere stati convocati dai superiori, sempre dopo la morte di Cucchi, per modificare le loro annotazioni;

   a parere degli interroganti qualsiasi azione fatta nei confronti di un testimone chiave come Riccardo Casamassima potrebbe direttamente o indirettamente compromettere un processo ancora aperto, delicato e complesso come quello Cucchi. Il trasferimento, piuttosto, doveva essere disposto già da tempo ma nei confronti dei suoi superiori e dei colleghi coinvolti nel processo, e non di chi ritiene di aver fatto solo il proprio dovere raccontando i fatti così come si sono verificati;

   sempre a parere degli interroganti, l'Arma dei carabinieri, per la sua storia e il rispetto che gode nell'opinione pubblica, non può permettersi che rimanga anche la più piccola ombra rispetto alla correttezza del proprio operato, anche nel rispetto della stragrande maggioranza di quegli uomini e quelle donne appartenenti all'Arma, che servono lo Stato con abnegazione e spirito di servizio –:

   se la Ministra interrogata intenda approfondire, per quanto di competenza, i fatti esposti in premessa e in particolare quanto contenuto nel video realizzato dal carabiniere Riccardo Casamassima, al fine di accertare i fatti e fare piena luce su quanto accaduto e denunciato, anche a tutela del buon nome dell'Arma dei carabinieri;

   se la Ministra interrogata intenda attivarsi, per quanto di competenza, per accertare se risponde al vero che il carabiniere Riccardo Casamassima sia stato vittima di vessazioni, procedimenti disciplinari e minacce e se le stesse possano essere messe o meno in correlazione con la sua testimonianza al processo Cucchi;

   quali iniziative di competenza la Ministra interrogata intenda adottare per garantire che un testimone chiave in un processo ancora in corso venga tutelato da eventuali ritorsioni a causa del contenuto della sua testimonianza.
(4-00532)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 5 marzo 2019
nell'allegato B della seduta n. 136
4-00532
presentata da
PALAZZOTTO Erasmo

  Risposta. — Prima di entrare nello specifico della vicenda illustrata nell'atto in titolo, vorrei soffermarmi brevemente sulla legge che tutela chiunque segnali reati o irregolarità, di cui sia venuto a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato.
  Mi riferisco all'istituto più comunemente noto con il termine inglese
whistleblowing, entrato a far parte del diritto italiano tramite la legge n. 179 del 2017, che ha introdotto l'articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001, in cui è previsto che: «Il pubblico dipendente che, nell'interesse dell'integrità della pubblica amministrazione, segnala ... condotte illecite di cui è venuto a conoscenza... non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito, o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro determinata dalla segnalazione», dove, per dipendente pubblico deve ricomprendersi anche il personale militare.
  Nell'osservare che la tutela del dipendente costituisce interesse primario anche per le Forze armate, devo, tuttavia, ricordare la vigenza di una
lex specialis di riferimento completa ed esaustiva, quale quella contenuta nel codice dell'ordinamento militare e nel relativo Testo unico regolamentare, cui continua a far rinvio il 1° comma dell'articolo 3 del decreto legislativo n.165 del 2001, non modificato dai decreti legislativi discendenti dalla legge «Madia».
  Per quanto concerne, invece, il caso dell'appuntato scelto R.C. ho da subito manifestato la mia disponibilità a incontrarlo dopo avere preso atto su
Facebook delle sue affermazioni ed è stato, quindi, da me ricevuto lo scorso 1° ottobre, mentre il successivo 7 novembre è stato convocato dal comando generale dell'Arma dei Carabinieri: l'interessato, sul proprio profilo, ha riferito degli incontri in termini entusiastici.
  Esaminando ora gli specifici aspetti della vicenda, il comando generale dell'arma dei carabinieri, al riguardo, ha comunicato che:

   il graduato, quando era effettivo all'8 reggimento carabinieri «Lazio» aveva: più volte lamentato di prestare servizio nello stesso reparto dove erano: impiegati due colleghi: uno imputato nel procedimento penale relativo al decesso di S.C. e l'altro che si era espresso pubblicamente sui social network in maniera negativa a proposito della testimonianza resa dal graduato (il maresciallo, comandante di squadra, è stato sanzionato disciplinarmente con: tre giorni di «consegna»);

   in data 13 giugno 2018, il militare è stato, pertanto, trasferito al reparto; comando della legione allievi carabinieri di Roma, al fine poter operare con serenità in una nuova sede di servizio, equidistante dal luogo di residenza rispetto al precedente incarico, eliminando, così, la situazione di incompatibilità ambientale e funzionale;

   la legione allievi, ubicata in prossimità della fermata metro «Ottaviano», è meglio collegata con la residenza familiare dell'interessato ed è distante poco meno rispetto alla precedente sede di servizio, situata nella zona di Tor di Quinto;

   l'appuntato, che non è in possesso di particolari specializzazioni, nella nuova sede è stato assegnato alla squadra servizi del reparto comando della Legione allievi, in servizi ordinariamente devoluti a personale del ruolo appuntati e carabinieri, mentre nella precedente sede era stato principalmente impiegato: in servizi di ordine pubblico in sede e di vigilanza, fissa e dinamica;

   ad oggi, è in fase di trattazione la sua domanda di trasferimento in una sede: ancora più confacente alle sue esigenze personali e familiari.

  Sul piano disciplinare, il carabiniere è stato sanzionato per fatti concernenti l'utilizzo dei social network e i rapporti con la stampa.
La Ministra della difesa: Elisabetta Trenta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riduzione dei salari

comunicato stampa

testimonianza