ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00493

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 17 del 19/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/06/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
UNGARO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 19/06/2018
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 19/06/2018
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 19/06/2018
MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO 19/06/2018
SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO 19/06/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 19/06/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00493
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Martedì 19 giugno 2018, seduta n. 17

   QUARTAPELLE PROCOPIO, UNGARO, BRAGA, GRIBAUDO, MADIA e SERRACCHIANI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'era digitale ha favorito l'emergere in rete di piattaforme commerciali che stanno velocemente rivoluzionando interi settori economici; le aziende coinvolte fungono da intermediari tra i clienti-utenti e i fornitori, con piena flessibilità non solo sulla domanda ma anche sull'offerta;

   dal 2014, la crescita dell'economia collaborativa ha generato, nel panorama europeo, oltre 5 milioni di posti di lavoro determinando, tuttavia, anche l'aumento di nuove forme di lavoro, talvolta qualificato dalle parti come subordinato, più spesso come autonomo, anche nella forma delle collaborazioni coordinate e continuative, non di rado con finalità di elusione delle tutele di marca lavoristica;

   l'avvento della gig economy, infatti, non sempre ha trovato un quadro normativo adeguato, sia a livello italiano che europeo, come di recente è emerso emblematicamente per il caso dei cosiddetti «rider», ossia i fattorini del cibo a domicilio ingaggiati dalle piattaforme abilitatrici internazionali;

   secondo uno studio della Fondazione Debenedetti sono ormai più di 10 mila in Italia questi particolari fattorini per i quali il lavoro è organizzato da un algoritmo con condizioni e compensi che variano continuamente anche da città a città, ma che raramente superano i 4 euro lordi a consegna e senza che siano di norma previste maggiorazioni per lavoro festivo, notturno, pioggia o neve; ai compensi bassissimi si aggiunge un problema di sicurezza, giacché soltanto una piccola minoranza dei «rider» può contare su un'assicurazione pagata dal datore di lavoro;

   nel 2016, la Commissione europea ha pubblicato delle linee guida che riconoscono l'economia collaborativa come nuova forma di fare impresa e come contributo importante alla crescita e all'occupazione cittadina nazionale e europea, a condizione che sia promossa e sviluppata in modo responsabile e sostenibile, invitano gli Stati membri a intervenire sulla materia;

   in linea con tali indirizzi, il comune di Bologna ha recentemente sottoscritto insieme ai rappresentanti dei rider e ai segretari di Cgil, Cisl e Uil una «Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano», con l'obiettivo di garantire che il mercato di questo nuovo settore «si sviluppi in modo da tutelare standard minimi per tutti i lavoratori digitali, a prescindere dalla qualificazione giuridica del loro rapporto di lavoro»; sempre in questa direzione, la regione Lazio ha di recente approvato una memoria di giunta, ha avviato una consultazione online e sta lavorando a una proposta di legge con l'obiettivo di garantire tutele ai lavoratori e fornire un quadro normativo ordinato agli operatori del settore;

   sostenere la gig economy e garantire ai lavoratori diritti e tutele sono una priorità riconosciuta anche da numerose organizzazioni politiche e della società civile, come i Giovani Democratici di Milano e l'associazione FutureDem, che hanno portato avanti alcuni lavori d'indagine e sottoposto alcune proposte politiche all'attenzione del Governo e del legislatore –:

   come il Governo intenda intervenire per assicurare maggiori tutele per i lavoratori, pur senza ostacolare gli effetti positivi dell'economia collaborativa che ha creato nuove fonti di introito per milioni di persone, con il vantaggio di essere un sistema conciliabile con altre occupazioni, e se non ritenga, a tal fine, di ispirarsi alla Carta di Bologna che ha messo a punto dei virtuosi meccanismi per premiare le piattaforme più meritevoli, a discapito di quelle che assicurano trattamenti iniqui ai lavoratori;

   se non intenda promuovere l'armonizzazione, al livello dell'Unione europea, delle regole e delle tutele per gli operatori dell'economia collaborativa per pervenire, in particolare, a una comune definizione di lavoro nell'ambito dell'economia collaborativa, con criteri e condizioni comuni applicabili su tutto il territorio dell'Unione per favorire una positiva integrazione del mercato del lavoro, a vantaggio della tutela dei lavoratori e della concorrenza.
(4-00493)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto del lavoro

sindacato

accesso all'occupazione