ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00486

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 16 del 18/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: MOLLICONE FEDERICO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/06/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO 18/06/2018
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 28/12/2018
Stato iter:
28/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/12/2018
VACCA GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 28/12/2018

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/12/2018

CONCLUSO IL 28/12/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00486
presentato da
MOLLICONE Federico
testo di
Lunedì 18 giugno 2018, seduta n. 16

   MOLLICONE. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   alla Fondazione Teatro dell'Opera di Roma sono state applicate le norme di cui al decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, relative al risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche che versano in situazioni di difficoltà economico-patrimoniale;

   in particolare, l'articolo 11 del decreto-legge disciplina il procedimento per ristrutturare il debito delle medesime fondazioni;

   i bilanci consuntivi 2014-2015-2016 del Teatro dell'Opera sono stati chiusi in pareggio di esercizio, ma con un aumento del debito della Fondazione di rispettivamente 44, 54 e 53 milioni di euro, in violazione della norma di cui al comma 1-d) dell'articolo 11 del decreto-legge n. 91 del 2013 che vieta il ricorso a un nuovo indebitamento;

   come evidenziato dalla «Relazione del Commissario straordinario del Governo sul monitoraggio semestrale dello stato di attuazione dei piani di risanamento delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche» la Fondazione dell'Opera di Roma ha usufruito di un prestito di 25 milioni di euro per il risanamento del proprio debito;

   la medesima relazione mostra una gestione non in linea con gli obiettivi di risanamento, evidenziando che dall'analisi effettuata risulta che «gli elevati costi di produzione (6,48 Mln) conducono ad un margine di produzione negativo (-1,68 Mln di euro)», che «anche il margine per posto disponibile, di conseguenza, è negativo per 3,4 euro», e che «rimane critico il livello dello stock debitorio»;

   all'atto dell'insediamento dell'attuale gestione del Teatro dell'Opera di Roma, sullo stesso gravava un'esposizione debitoria pari a 33 milioni di euro che, a fronte dei 25 milioni di euro ricevuti per il risanamento, avrebbe dovuto diminuire a circa otto milioni di euro;

   nei «Richiami conclusivi e implicazioni per le azioni di risanamento», il Commissario di Governo afferma che «è pure improcrastinabile intervenire per attenuare l'eccessiva rigidità che vede, ad esempio, i costi del personale stabili o addirittura in aumento», laddove, invece, la Fondazione Teatro dell'Opera di Roma ha elargito promozioni ed aumenti di stipendio;

   sempre nel medesimo capitolo della Relazione il Commissario afferma che «sono quindi della massima urgenza interventi su tale terreno che producano risultati già evidenti nel corso del primo semestre 2018»;

   ad oggi, vale a dire alla fine del primo semestre 2018, a quanto consta all'interrogante, la Fondazione Teatro dell'Opera di Roma non ha attuato alcuna delle indicazioni fornite dal Commissario di Governo;

   risulta all'interrogante che il Teatro dell'Opera di Roma non abbia ricevuto l'approvazione dell'estensione del piano di risanamento, fatto che impedisce all'ente di continuare a rientrare tra le fondazioni al cui risanamento si applicano le norme della cosiddetta legge Bray;

   dal bilancio a consuntivo dell'anno 2016 risulta, inoltre, che i debiti tributari dello stesso ente siano saliti a 12,1 milioni di euro, con un aumento di 8,5 milioni di euro in un solo anno per il mancato versamento dell'Irpef –:

   se il Ministro interrogato non ritenga, nell'esercizio delle funzioni di vigilanza allo stesso spettanti, di assumere iniziative di competenza per verificare la reale situazione debitoria della fondazione di cui in premessa e accertare le responsabilità della governance dell'ente;

   a cosa siano state destinate le somme citate in premessa risultanti dal mancato versamento dell'Irpef e se l'eventuale rateizzazione del corrispondente debito della fondazione, che comporterà costi più elevati, non possa comportare un danno economico.
(4-00486)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 dicembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 104
4-00486
presentata da
MOLLICONE Federico

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, con il quale l'interrogante ha chiesto notizie riguardo alla situazione debitoria del Teatro dell'Opera di Roma e se il Ministero per i beni e le attività culturali intende assumere iniziative per accertare la responsabilità della governance della fondazione.
  Al riguardo, sulla base degli elementi forniti dalla Direzione generale dello spettacolo, si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante esprime alcune criticità relative alla situazione debitoria della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma in relazione agli obiettivi contenuti nel piano di risanamento a cui è sottoposta la Fondazione di Roma, presentato nel luglio 2014 e approvato con decreto interministeriale del 16 settembre 2014.
  Il piano, che si riferisce al triennio 2014-2016, prevedeva l'erogazione di un finanziamento statale pari a 25 milioni di euro a tasso agevolato con piano di rientro triennale.
  Il finanziamento è stato interamente liquidato: nel 2014 è stata erogata un'anticipazione di 5 milioni di euro, mentre i rimanenti 20 milioni di euro sono stati erogati nel 2015 in tre diverse
tranche.
  Come prescritto dalla legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), articolo 1, comma 355, le fondazioni lirico-sinfoniche che hanno presentato il piano di risanamento ai sensi dell'articolo 11 della legge n. 112 del 2013 sono tenute al raggiungimento dell'equilibrio strutturale del bilancio, sotto il profilo sia patrimoniale sia economico-finanziario non più entro l'esercizio finanziario 2016, ma entro l'esercizio finanziario 2018.
  Anche la Fondazione Teatro dell'Opera di Roma ha presentato l'integrazione del piano per il biennio 2017-2018.
  Considerato quanto indicato dall'interrogante circa i risultati di gestione della Fondazione di Roma per gli anni 2014-2015-2016-2017, relativi agli elevati costi di produzione e all'aumento del livello dello
stock debitorio, è utile osservare che ai fini di una corretta valutazione è importante confrontare certamente i costi della produzione con il valore della produzione ed il risultato finale di gestione, come di seguito rappresentato:

  Valore della produzione

  Costi della produzione

  Risultato d'esercizio

  euro 56.440.745 (2017)

  euro 55.842.887 (2017)

  euro 59.067 (2017)

  euro 57.612.513 (2016)

  euro 56.899.610 (2016)

  euro 34.218 (2016)

  euro 55.360.458 (2015)

  euro 54.548.119 (2015)

  euro 13.193 (2015)

  euro 51.12.567 (2014)

  euro 51.187.398 (2014)

  euro 4.760 (2014)

  Dai dati emerge che l'incremento complessivo del valore di produzione determina inevitabilmente i costi della produzione. In particolare, il costo del personale, che rappresenta la posta più rilevante tra i costi di produzione, assorbe una elevata percentuale dei contributi pubblici.
  Si è consapevoli che l'esposizione debitoria del Teatro dell'Opera continua a rimanere elevata e preoccupante anche se va registrato il miglioramento del risultato di esercizio e del valore della produzione (che significa un ricco calendario e un'intensa attività artistica) ed una situazione creditizia importante nonché una certa disponibilità liquida.
  Si precisa che il controllo sull'attuazione del piano di risanamento della Fondazione Teatro di Roma, come per le altre fondazioni sottoposte al medesimo procedimento, spetta al commissario di governo per le fondazioni lirico-sinfoniche il quale, attraverso puntuali verifiche di monitoraggio accerta la conformità della gestione con le previsioni del piano, autorizzando l'erogazione delle varie
tranche di finanziamento sottoposte a vincoli di condizionalità.
  La più recente relazione del commissario di governo può essere reperita sul sito della Direzione generale Spettacolo al
link http://www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/fondazioni-liriche/830-anno-2018-prima-relazione-semestrale-sul-monitoraggio-dei-piani-di-risanamento-anno-2018.
Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali: Gianluca Vacca.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

debito

conseguenza economica

risanamento