ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00423

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 13 del 07/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 07/06/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/06/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00423
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Giovedì 7 giugno 2018, seduta n. 13

   MURONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   negli ultimi anni il porto industriale di Livorno è stato teatro di numerosi incidenti sul lavoro;

   il 28 marzo 2018, l'esplosione di un serbatoio situato all'interno del deposito Costiero Neri, all'accosto 29 del porto industriale di Livorno ha provocato la morte di due dipendenti della ditta Labromare, specializzata in bonifiche ambientali. Le vittime si chiamavano Nunzio Viola, di 52 anni e Lorenzo Mazzoni, di 25 anni;

   il 15 giugno 2010 l'operaio albanese 38enne Dasonor Qallia, impegnato all'interno del cantiere navale Azimut Benetti, muore a seguito di una caduta in mare;

   una settimana più tardi a morire vicino al Varco Galvani del medesimo porto è invece il 46enne spezzino Francesco Ratti, travolto da un tubo di acciaio caduto da un forklift;

   ancora il 5 novembre 2011 un filippino di 43 anni, Elson Abang, ufficiale di bordo della Laguna Swan, precipita nella stiva probabilmente in seguito ad un malore. Il giorno dopo Angelo Bernardini, originario di Foligno, rimane schiacciato da un carrello elevatore durante un carico di cellulosa;

   il 17 marzo 2015 un altro marittimo filippino Priscillano Inoc rimane schiacciato da un muletto, mentre segue le operazioni di sbarco di un carico;

   il 25 agosto 2015 un elettricista proveniente da Napoli, Gabriele Petrone, scivola nel bacino galleggiante della nave oceanografica «Urania»;

   il 21 luglio 2016 in zona Alto fondale muore schiacciato da un forklift il camionista 60enne Mauro Filippi;

   la suddetta rassegna di eventi smentisce quella falsa narrazione secondo la quale le morti sul lavoro sarebbero in calo;

   se si escludono le morti su strada connesse all'attività lavorativa, i dati parlano di una realtà ben diversa. Solo lo scorso anno i decessi sono aumentati del 5 per cento, ben oltre la crescita del prodotto interno lordo ferma all'1,5 per cento;

   la verità è che di lavoro si continua a morire anche a causa di un peggioramento delle generali condizioni di sicurezza e del progressivo disimpegno dello Stato sul fronte dei controlli sul rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro;

   inoltre, la perenne bramosia di un'occupazione a tutti i costi e la paura di perdere la propria fonte di sostentamento portano i lavoratori a denunciare sempre meno il mancato rispetto delle norme di sicurezza, una condizione esacerbata anche dalle nuove e penalizzanti disposizioni sul lavoro introdotte dal cosiddetto «jobs act» –:

   se non si ritenga di dover assumere urgentemente iniziative, per quanto di competenza, volte a chiarire le cause dell'ultimo gravissimo incidente mortale occorso in ordine di tempo nell'ambito del sedime portuale di Livorno;

   se non si intenda promuovere, al fine di salvaguardare l'incolumità dei lavoratori e di una intera area della città di Livorno, l'avvio di un piano finalizzato ad una urgente delocalizzazione degli impianti, visto che nel porto insistono numerose cisterne limitrofe ad una raffineria.
(4-00423)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza del posto di lavoro

crescita economica

sviluppo economico