ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00314

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 11 del 05/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 22/05/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 22/05/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00314
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Martedì 5 giugno 2018, seduta n. 11

   PALAZZOTTO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 2 maggio 2018 due velisti italiani, Aldo Revello e Antonio Voinea sono scomparsi a 300 miglia al largo delle Azzorre, nel tratto di oceano tra l'arcipelago portoghese e Gibilterra, mentre erano a bordo della «Bright», un'imbarcazione di 14 metri;

   i due stavano ritornando dalle Antille verso Sarzana, in Liguria, dopo aver accompagnato turisti in crociera, attività che svolgono di professione;

   nei giorni successivi, dopo il disperato appello di Rosa Cilano, moglie di Aldo Revello, uno dei dispersi, che ha sottolineato come ci siano infiniti casi di persone che sono sopravvissute su una zattera anche oltre 70 giorni, il Governo italiano ha impegnato la fregata della Marina, la nave Alpino, alla ricerca dei due velisti dispersi, perlustrando in 48 ore 5.500 miglia quadrate di oceano senza che però sia emersa nessuna evidenza del naufragio. Nella zona è rimasta un'unità militare portoghese;

   ad oggi, nonostante siano trascorsi parecchi giorni dal naufragio, sembrerebbero non esserci dati che confermino un possibile affondamento dell'imbarcazione e per questo, raccogliendo gli appelli dei familiari, a parere dell'interrogante bisognerebbe non abbandonare le ricerche;

   secondo i familiari dei dispersi, i due potrebbero trovarsi sulla zattera della «Bright» ed essere sopravvissuti al naufragio;

   alla ricerca dei due velisti scomparsi hanno dato il loro contributo anche due gruppi del Consiglio nazionale delle ricerche che continuano a «gettare» zattere virtuali per cercare di restringere il campo delle ricerche. In pratica, utilizzando dei modelli matematici e statistici che cercano di tenere conto di tutte le variabili rilevanti, come il vento, le correnti, le onde, le caratteristiche dell'imbarcazione, vengono gettate virtualmente migliaia di zattere per vedere che rotta intraprendono a seconda delle condizioni iniziali, al fine di individuare quella più probabile della zattera gonfiabile di salvataggio. Ovviamente, anche piccolissime modifiche nelle condizioni iniziali generano risultati completamente diversi e bisogna aggiungere che purtroppo i modelli per l'oceano Atlantico non hanno la stessa accuratezza di altri, ad esempio mancano i dati che riguardano le maree e il moto ondoso, e questo fa aumentare l'incertezza;

   secondo le prime ricostruzioni, l’«epirb», che sarebbe il dispositivo di allarme dell'imbarcazione (acronimo di Emergency position indicating radio beacons) non si aziona a contatto con l'acqua, ma manualmente, e questo porterebbe a ritenere che Aldo Revello e Antonio Voinea abbiamo avuto il tempo di scendere sotto coperta e poi di risalire per lanciare la zattera di salvataggio;

   tra le ipotesi avanzate come causa del naufragio e sulle quali si starebbe indagando, visto che si tratta di una porzione di oceano molto trafficato, c'è quella dello speronamento di un mercantile che però poteva essere avvistato a distanza, specie per le buone condizioni meteorologiche e marine di quel giorno –:

   se e con quali mezzi il Governo intenda far piena luce sulle cause dell'incidente descritto in premessa;

   se si intendano proseguire le ricerche dei due velisti scomparsi e dispersi insieme alla loro imbarcazione il 2 maggio 2018 al largo delle Azzorre non solo attraverso l'impiego di imbarcazioni ma avvalendosi di tutti gli strumenti tecnologici a disposizione, quali satelliti e radar, oltre che della collaborazione dei gruppi di ricerca del Cnr richiamati in premessa;

   se si intendano assumere iniziative nei confronti delle autorità portoghesi affinché continuino le ricerche dei nostri connazionali, che, a parere dell'interrogante, dovrebbero proseguire in collaborazione tra i due Paesi.
(4-00314)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 92
4-00314
presentata da
PALAZZOTTO Erasmo

  Risposta. — La vicenda della scomparsa dei velisti Aldo Revello (cittadino italiano) e Antonio Voinea (di nazionalità romena), che si trovavano a bordo dell'imbarcazione a vela «Bright» in navigazione nell'oceano Atlantico, è stata seguita sin dal principio con la massima attenzione dall'Ambasciata a Lisbona e dalla Farnesina, in stretto contatto con le altre amministrazioni coinvolte ciascuna per i rispettivi ambiti di intervento (segnatamente, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministero della difesa).
  Il 2 maggio 2018 la guardia costiera portoghese ha rilevato l'ultima posizione della barca a vela a circa 700 chilometri a est del porto di Ponta Delgada (isole Azzorre), nelle acque territoriali portoghesi, dando tempestiva comunicazione della presenza a bordo di due cittadini italiani alla centrale operativa del nostro comando generale delle capitanerie di porto.

  Le autorità marittime portoghesi hanno altresì dato immediato avvio alle ricerche in mare, con ingenti mezzi di soccorso.
  Appresa la notizia dalla guardia costiera italiana, l'ambasciata a Lisbona, in stretto raccordo con la Farnesina, è prontamente intervenuta a più riprese presso le competenti autorità portoghesi per sensibilizzarle affinché ogni sforzo fosse profuso per giungere al ritrovamento dei signori Revello e Voinea, auspicando in particolare che le operazioni di ricerca potessero durare il più a lungo possibile.
  Il 5 maggio 2018, dopo tre giorni di intense ricerche, le autorità portoghesi hanno deciso di sospendere le operazioni. La nostra rappresentanza è pertanto nuovamente intervenuta chiedendo con fermezza la ripresa delle attività di ricerca. Ciò, non solo per sostenere le richieste dei familiari – con i quali la Farnesina si è sempre mantenuta in costante contatto – ma anche in considerazione del fatto che in passato erano stati registrati casi di sopravvivenza per diverse settimane di naufraghi su «zattere» alla deriva.
  Il 7 maggio 2018 è stata ribadita alle autorità portoghesi l'aspettativa italiana che le operazioni di ricerca potessero riprendere quanto prima, anche in concomitanza con l'imminente arrivo di una nave militare italiana nella zona. La fregata «Alpino» della nostra Marina militare, di passaggio nell'area per esercitazioni, aveva infatti previsto di iniziare il 7 maggio delle perlustrazioni, che poi si sono effettivamente protratte fino al giorno seguente, l'8 maggio.
  Il passo compiuto dalla Farnesina al più alto livello politico ha ottenuto come risultato la ripresa del comando delle operazioni da parte di un'unità della Marina militare portoghese, lacuale ha atteso l'arrivo della nave italiana e ha assunto il compito di
On scene commander (Osc).
  Il 9 maggio 2018, dopo sette giorni di capillari attività su una vastissima area dell'oceano Atlantico, le autorità di Lisbona hanno comunicato che le ulteriori ricerche effettuate non avevano, purtroppo, avuto alcun esito e che sarebbero pertanto cessate, questa volta definitivamente. Anche la nave italiana ha lasciato l'area per riprendere la sua iniziale rotta.
  Le autorità portoghesi hanno dedicato complessivamente alle operazioni di ricerca oltre 70 ore, partendo peraltro dal presupposto che – considerata la temperatura del mare nella zona (circa 16°C) – i tempi previsti di sopravvivenza in acqua in simili circostanze sono di circa 27 ore.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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