ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00310

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 11 del 05/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: CARETTA MARIA CRISTINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 22/05/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 22/05/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/05/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 13/06/2018

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00310
presentato da
CARETTA Maria Cristina
testo presentato
Martedì 5 giugno 2018
modificato
Mercoledì 13 giugno 2018, seduta n. 14

   CARETTA e CIABURRO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   l'esponenziale ed incontrollato incremento delle popolazioni di lupo (canis lupus), riscontrabile negli ultimi anni in molte regioni italiane, sta già provocando gravi ripercussioni negative tra le popolazioni umane esistenti, in particolare per coloro che esercitano l'attività agricola, l'allevamento, la gestione faunistica, ma anche tra la cittadinanza tutta, preoccupata per la propria incolumità minacciata dalla presenza di questo grande carnivoro, che non esita a spingersi, nel corso delle sue attività predatorie, in prossimità dei centri abitati;

   da numerosi incontri tenutisi in questi ultimi mesi sul territorio italiano è emersa la forte preoccupazione da parte di molti sindaci ed amministratori locali per gli effetti negativi che si potrebbero creare a danno del turismo e delle varie attività produttive, oltre allo stato di comprensibile disagio dei cittadini nel vedere minacciata la loro sicurezza dalla presenza crescente di questi grandi carnivori;

   gli allevatori italiani, già provati dalle difficoltà causate dalla grave crisi economica che sta stritolando le loro attività, non possono permettersi il lusso di sostenere ulteriori costi aggiuntivi legati alle predazioni dei branchi di lupi che stanno imperversando in alcune aree della penisola, causando, oltre ai danni materiali per gli animali di allevamento sbranati, anche uno stato d'animo gravato da una comprensibile apprensione, tale da indurre molti allevatori a lasciare le proprie attività con il conseguente abbandono del territorio che causerebbe gravi ripercussioni per la salvaguardia del territorio stesso e dell'ambiente –:

   se non ritenga di assumere iniziative per provvedere al risarcimento di tutti i danni diretti ed indiretti causati dalla predazione dei lupi sul territorio italiano entro e non oltre sei mesi dalla data dell'accertamento effettuato dalle autorità competenti;

   se non intenda attuare immediatamente un efficace piano di gestione e di contenimento del lupo (canis lupus) su tutto il territorio nazionale, così come del resto avviene negli altri Paesi membri dell'Unione europea, in modo da garantire la compatibilità tra la presenza di questo grande carnivoro e le attività umane, la corretta gestione della fauna selvatica e la salvaguardia del territorio.
(4-00310)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 92
4-00310
presentata da
CARETTA Maria Cristina

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alle problematiche connesse alla gestione e conservazione del lupo in Italia, in particolare nella provincia autonoma di Trento, si rappresenta quanto segue.
  Occorre, in primo luogo, ricordare che il lupo è specie particolarmente tutelata dal quadro normativo europeo: la convenzione di Berna lo inserisce tra le specie strettamente protette (allegato II) mentre la direttiva Habitat lo colloca tra le specie di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di ZSC e una protezione rigorosa (allegati B e D).
  Per quanto concerne il quadro normativo nazionale, la richiamata disciplina europea è stata recepita dal decreto del Presidente della Repubblica dell'8 settembre 1997, n. 357 nonché da una serie di disposizioni contenute nella legge 11 febbraio 1992, n. 157.
  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare tiene in grande considerazione la necessità di realizzare e garantire un'efficace conservazione e gestione del lupo e dell'orso in Italia, trattandosi di specie di alto valore naturalistico la cui tutela non può prescindere da una adeguata gestione dei conflitti con la zootecnia.
  Con questa finalità, l'Italia si è dotata nel 2002, in particolare, di un piano d'azione per la conservazione e gestione del lupo, che esclude la possibilità di attivare deroghe ai divieti di abbattimento della specie. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha, inoltre, predisposto e portato in discussione presso la conferenza Stato-regioni un aggiornamento del predetto piano d'azione. In tale piano sono individuate 22 azioni per regolare il rapporto uomo-lupo che prevedono soluzioni alternative all'abbattimento. Allo stato, si è in attesa della sua condivisione da parte delle regioni, in quanto autorità competenti per la gestione del territorio.
  In base al vigente quadro normativo, sia nazionale che comunitario, in via generale, è dunque attualmente vietata l'uccisione di esemplari della specie. Le norme prevedono possibilità di deroga ai divieti di cattura o abbattimento solo in caso di gravi danni e a condizione che non esistano soluzioni alternative praticabili. Inoltre, tale deroga non deve pregiudicare il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni di lupo.
  L'ISPRA ha evidenziato, peraltro, che, in ragione delle caratteristiche ecologiche delle due specie di grandi carnivori, che si muovono su aree molto vaste, e tenuto conto degli obblighi derivanti dalla normativa europea, la gestione del lupo e dell'orso richiede necessariamente una pianificazione su scala sovra-provinciale, così da ricomprendere dell'intero contesto alpino.
  Infine, per quanto concerne la disciplina del risarcimento dei danni, si segnala che la stessa è già sufficientemente normata dalla legge n. 157 del 1992, che ne affida la competenza alle regioni.
  Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ribadisce la propria disponibilità al confronto e alla ricerca di soluzioni, e continuerà a svolgere la propria attività senza ridurre in alcun modo il livello di attenzione sulla questione.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

allevamento

degradazione dell'ambiente

fauna