ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00262

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 11 del 05/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/05/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DEL SESTO MARGHERITA MOVIMENTO 5 STELLE 15/05/2018
IORIO MARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 15/05/2018
GRIMALDI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 15/05/2018
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 15/05/2018
IOVINO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 15/05/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 15/05/2018
Stato iter:
19/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/07/2019
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/07/2019

CONCLUSO IL 19/07/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00262
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Martedì 5 giugno 2018, seduta n. 11

   GALLO, DEL SESTO, IORIO, GRIMALDI, DI LAURO e IOVINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   Ise Cold spa è in procinto di costruire, presso il Molo di Levante del porto di Torre Annunziata, due nuovi serbatoi di idrocarburi, in aggiunta ai sette già esistenti, al fine di ampliare la volumetria del deposito di stoccaggio di bitume;

   presso detto molo, l'Arpac, il 20 dicembre 2016, evidenziava la contaminazione da tetracloroetilene, rendendosi, perciò, necessario un progetto di bonifica, messa in sicurezza e monitoraggio biennale delle acque di falda;

   nel corso del consiglio comunale di Torre Annunziata del 28 dicembre 2017, l'assessore all'urbanistica Luigi Ammendola sottolineava che Ise Cold il 20 luglio 2017 otteneva una proroga dei termini di scadenza del P.d.C. 6/2015, fino a febbraio 2020;

   la commissione paesaggistica esprimeva parere contrario il 24 novembre 2017 ed attualmente si attende parere della Soprintendenza ai beni archeologici;

   si aggiunga che determinati territori necessitano di piani urbanistico-territoriali volti alla tutela – preservazione e valorizzazione – dei territori stessi; piani che non sono stati prodotti per il molo di Levante;

   la Ise Cold inoltre, si sottraeva all'attivazione della procedura ex articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006 sull'assunto di non essere il soggetto obbligato per quell'area, portando la città metropolitana di Napoli ad agire per l'individuazione del responsabile della contaminazione dell'area ex articolo 244, comma 2, del decreto legislativo n. 152 del 2006. Difformemente da quanto affermato dalla società, il comune di Torre Annunziata (nota prot. 5215 del 21 febbraio 2017) dichiarava che il complesso produttivo presso il molo di Levante è in concessione proprio della Ise Cold;

   suddetto sito è risultato contaminato da tetracloroetilene, sostanza classificata di classe 2A dall’International Agency for Research Cancer, probabilmente cancerogena per l'uomo, talché alcuni studi epidemiologici correlano l'esposizione cronica al tetracloroetilene all'insorgenza di fenomeni tumorali e severi danni alla salute;

   la bonifica e messa in sicurezza di un sito industriale prevede (decreto dirigenziale 75 della regione Campania) la posa e messa in opera di un telo di polietilene ad alta densità elettronica (HDPE) per prevenire/impedire la lisciviazione in falda acquifera superficiale di tetracloroetilene o altri inquinanti equivalenti;

   tenuto conto della nocività del tetracloroetilene, sarebbe preferibile evitare un aumento del carico inquinante, seppur prescrivendo una bonifica, considerato che l'area in questione è già fortemente compromessa; si consideri che la ISE COLD – classificata dal Piano di emergenza comunale di protezione civile del comune di Torre Annunziata del 12 dicembre 2015, quale stabilimento suscettibile di causare incidenti a rischio industriale rilevante – ha il deposito di stoccaggio in un'area contigua ad ambienti urbani densamente popolati –:

   se il Governo non ritenga opportuno assumere le iniziative di competenza affinché, per le aziende utilizzanti tetracloroetilene, sia prevista la realizzazione di opere di messa in sicurezza preventive;

   se il Governo intenda promuovere una verifica sullo stato dei luoghi da parte del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, con particolar riguardo alla necessità di evitare contaminazioni della falda idrica;

   come si concili l'ampliamento del deposito di stoccaggio con il piano strategico del Grande Progetto Pompei, nonché con le linee guida emanate dall'ufficio Unesco della soprintendenza di Pompei, volte ad attuare i principi di recupero urbano e di sostenibilità ambientale di cui alla legge «Cultura» n. 112 del 2013;

   quali iniziative di competenza si intendano assumere per far sì che la Ise Cold non estenda i suoi impianti finché non sia stata effettuata una idonea pianificazione dell'emergenza.
(4-00262)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 19 luglio 2019
nell'allegato B della seduta n. 211
4-00262
presentata da
GALLO Luigi

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in oggetto, sulla base degli elementi acquisiti si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare si rende noto che il Ministero dello sviluppo economico ha precisato che la I.se.co.l.d s.p.a. è titolare di un deposito costiero di oli minerali, sito in Torre Annunziata, della capacità di metri cubi 13.498, autorizzato con decreto interministeriale n. 16575 del 19 marzo 1999. Nel maggio 2017 e successiva precisazione del settembre 2017, la Società ha comunicato, ai sensi del decreto-legge 9 febbraio 2012 n. 5, convertito nella legge 4 aprile 2012 n. 35, e del comma 58 dell'articolo unico della legge n. 239 del 2004, l'inizio dei lavori per la modifica dello stoccaggio del deposito in argomento, inferiore al 30 per cento della capacità autorizzata. La modifica comporterà l'installazione di n. 2 serbatoi da metri cubi 1.750 ciascuno per lo stoccaggio di benzina e la messa fuori esercizio di due serbatoi della capacità rispettivamente di metri cubi 33 e metri cubi 75 di gasolio.
  Il Ministero dello sviluppo economico ha, quindi, evidenziato che le modifiche degli impianti che non superano il 30 per cento della capacità autorizzata, ai sensi del comma 58, dell'articolo unico della legge n. 239 del 2004, sono liberamente effettuate dall'operatore senza il ricorso all'autorizzazione unica regionale, sempre che venga rispettata la normativa vigente in materia ambientale, sanitaria, fiscale, di sicurezza, di prevenzione incendi e di demanio marittimo.
  Di contro il Ministero per i beni e le attività culturali ha evidenziato che la competente Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio dell'area metropolitana di Napoli, esaminato il progetto per la verifica delle compatibilità delle opere con le esigenze di conservazione della bellezza naturale del luogo, oggetto del vincolo, nell'aprile 2018 ha espresso il proprio parere negativo in quanto l'intervento in questione ricade in parte nella zona di protezione ambientale (P.I.) ed in parte nella zona aree portuali (A.P.) sottoposte al Piano territoriale paesistico (P.T.P).
  Le opere da realizzare, pertanto, sono incompatibili, sia con quanto previsto dall'articolo 11 del menzionato Piano, che sancisce il divieto di incremento dei volumi esistenti, sia con la previsione di cui all'articolo 19 che impone, per l'espressione del parere di competenza ambientale, la precondizione dell'approvazione di un obbligatorio strumento di pianificazione ed attuazione della pianificazione delle aree portuali di cui, allo stato, il comune di Torre Annunziata risulta sprovvisto.
  Peraltro, relativamente alla compatibilità delle opere con il piano strategico per lo sviluppo socio-economico delle aree ricadenti nella
buffer zone del sito Unesco «aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata», lo stesso Ministero per i beni e le attività culturali ha evidenziato che le corrispondenti linee guida non risultano ancora essere state recepite dagli strumenti di pianificazione urbanistica dei comuni interessati.
  Sempre con riguardo all'ampliamento delle attività industriali da realizzare ad opera della I.se.co.l.d. s.p.a., la città metropolitana di Napoli ha rappresentato che la Società è concessionaria dell'area di deposito costiero e dell'area demaniale ubicate nell'area portuale del comune di Torre Annunziata, censite in catasto al foglio particelle 944 e 943 (ex 700).
  Al fine di realizzare l'ampliamento delle suddette attività industriali nell'area demaniale di nuova concessione, la I.se.co.l.d s.p.a. ha effettuato una campagna di indagini per verificare la qualità ambientale del sito. Tali indagini hanno evidenziato criticità a carico delle matrici ambientali suolo e acqua di falda per cui la Società, nella qualità di soggetto non responsabile dell'inquinamento, ai sensi dell'articolo 245, comma 2 del decreto legislativo n. 152 del 2006, ha avviato le procedure di bonifica previste dall'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Nel dicembre 2016 la regione Campania, acquisita la documentazione di rito inviata dalla società I.se.co.l.d. s.p.a., ha convocato la conferenza di servizi per la valutazione del documento Analisi di rischio sito-specifica. Nell'ambito di tale Conferenza di servizi è emerso che l'area adiacente al sito
de quo, denominata «Molo di levante» non è in concessione alla I.se.co.l.d. e che, per tale area, era stato riscontrato un superamento delle CSC per il parametro piombo.
  Il presidente della conferenza di servizi ha ritenuto, pertanto, necessario affidare al comune di Torre Annunziata, con l'ausilio della città metropolitana di Napoli, l'individuazione del soggetto obbligato, ai fini dell'attivazione della procedura prevista dall'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006, spettando allo stesso comune, in mancanza, iniziare detta procedura, ai sensi dell'articolo 250 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  La città metropolitana di Napoli ha avviato le procedure previste dall'articolo 244 del decreto legislativo n. 152 del 2006, comma 2, finalizzate all'individuazione del responsabile dell'evento di superamento del parametro Piombo per l'area «Molo di levante», senza però ricevere le informazioni necessarie, per cui sarebbe spettato al comune di Torre Annunziata l'attivazione delle procedure di cui all'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Il comune di Torre Annunziata, come riferito dalla stessa città metropolitana di Napoli, nel febbraio 2017, ha comunicato la titolarità, in capo alla I.se.co.l.d. s.p.a., del complesso produttivo ubicato nel comune di Torre Annunziata «Molo di levante», area demaniale marittima, come risultante dagli atti formali di concessione demaniale. Tanto ha portato l'ente a richiedere, nel marzo 2017, specifici chiarimenti al riguardo sia alla regione Campania, titolare del procedimento autorizzatorio, che alla I.se.co.l.d. s.p.a.
  Secondo quanto rappresentato dalla città metropolitana di Napoli, le note interlocutorie che ne sono seguite non hanno definitivamente chiarito la questione.
  La stessa città metropolitana di Napoli ha precisato che, nelle more – stante le procedure di bonifica attivate dalla società in qualità di soggetto non responsabile della contaminazione nell'area oggetto di concessione – la regione Campania, nell'aprile 2017, ha approvato le attività di bonifica poste in essere dalla I.se.co.l.d. che non hanno riguardato l'area denominata «Molo di Levante».
  La città metropolitana di Napoli, acquisita la validazione delle analisi e la Relazione tecnica conclusiva dell'Arpac e ulteriore documentazione, nel gennaio 2018 ha emesso la certificazione di completamento dei lavori di bonifica.
  In ordine alla possibilità di una verifica sullo stato dei luoghi da parte del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, la prefettura di Napoli ha comunicato che, nel mese di giugno del 2018, la procura della Repubblica di Torre Annunziata ha delegato il nucleo operativo ecologico carabinieri di Napoli a svolgere accertamenti sullo stabilimento, unitamente ad altri reparti speciali dell'arma.
  Il Ministero, per quanto di competenza, continuerà comunque a tenersi informato, proseguendo, in caso, nella sua azione di sollecito nei confronti dei soggetti territorialmente competenti.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza del lavoro

edificio per uso industriale

immagazzinaggio di idrocarburi