ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00255

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 11 del 05/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 15/05/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRATOIANNI NICOLA LIBERI E UGUALI 15/05/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 15/05/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00255
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Martedì 5 giugno 2018, seduta n. 11

   PALAZZOTTO e FRATOIANNI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   l'11 maggio 2018 l'attivista egiziana Amai Fathi è stata arrestata dopo aver pubblicato sui social network un video contro le molestie sessuali e in cui ha criticato le istituzioni nazionali;

   la notizia dell'arresto è stata data dalla Commissione egiziana per i diritti e la libertà (Ecrf), fondata dal marito della donna, Mohamed Lotfy. L'organizzazione non governativa, nella nota pubblicata online, ha sottolineato di essersi occupata del caso dell'omicidio di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano trovato morto in Egitto nel febbraio 2016;

   è importante sottolineare che Ecrf lavora per documentare e denunciare i casi di tortura in carcere e sparizioni forzate in Egitto, e che il direttore è il consulente legale al Cairo della famiglia di Giulio Regeni;

   a parere degli interroganti è vergognoso che le autorità di sicurezza abbiano scelto di occuparsi dell'Ecrf in questo modo, una settimana prima della visita tecnica italiana in Egitto, destinata a ispezionare il contenuto delle videocamere nelle stazioni delle metro relativo ai giorni della scomparsa di Giulio Regeni;

   nel video pubblicato su Facebook, Fathi ha criticato violentemente soprattutto la banca Misr, dove dice di aver avuto problemi, e la sicurezza. Fathi, secondo la stessa ong Ecrf, è stata posta in arresto per 15 giorni per consentire la relativa indagine;

   Fathi, scrive l'organizzazione, è accusata di «incitazione a rovesciare il regime egiziano», «diffusione di voci false» e «uso abusivo dei social media». Dopo la pubblicazione del video contro le molestie sessuali, la stampa egiziana filo-regime ha condannato il discorso di Fathi e il giornale governativo al-Ahram ha annunciato l'arresto dell'autrice definendo il video un insulto all'Egitto e ai suoi cittadini;

   a seguito dell'arresto di Amal Fathi, Paola Regeni, la madre di Giulio, ucciso in Egitto dopo orribili torture, ha annunciato l'inizio dal 14 maggio di uno sciopero della fame proprio contro il fermo disposto dalle autorità egiziane nei confronti della donna. Con lei, a staffetta, attuerà lo sciopero della fame anche il legale dei Regeni, l'avvocato Alessandra Ballerini;

   a parere degli interroganti il Governo italiano non può restare indifferente all'arresto di Amal Fathy da parte delle autorità egiziane e deve dar seguito all'appello lanciato dai genitori di Giulio Regeni affinché Fathy venga rimessa in libertà –:

   se il Governo non intenda assumere ogni iniziativa di competenza nei confronti del Governo egiziano affinché restituisca la libertà ad Amal Fathy, moglie di uno dei consulenti legali della famiglia Regeni che lavorano per la ricerca della verità e della giustizia nel caso dell'omicidio di Giulio Regeni al Cairo.
(4-00255)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

arresto

molestia sessuale

sciopero della fame