ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00232

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 10 del 11/05/2018
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/05/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 10/05/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
GALLI DARIO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00232
presentato da
SAVINO Sandra
testo di
Venerdì 11 maggio 2018, seduta n. 10

   SANDRA SAVINO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nella regione Friuli Venezia Giulia, attualmente sono presenti 3 camere di commercio:

    quella di Pordenone con 31.771 imprese registrate, 28.945 imprese attive, 39 dipendenti (giugno 2017) e una azienda speciale;

    quella di Udine con 62.253 imprese registrate, 54.729 imprese attive, 76 dipendenti (giugno 2017) e 2 aziende speciali;

    quella di Venezia Giulia con 34.594 imprese registrate, 30.443 imprese attive, 72 dipendenti (giugno 2017) e 3 aziende speciali;

    il totale è di 128.618 imprese registrate, 114.117 imprese attive, 187 dipendenti (giugno 2017) e 6 aziende speciali;

   il decreto del Ministro dello sviluppo economico del 16 febbraio 2018 reca, tra gli altri, l'accorpamento della camera di commercio di Pordenone e quella di Udine, nonché il mantenimento della camera di commercio della Venezia Giulia;

   l'assetto previsto dal suddetto decreto, le cui procedure sono già state avviate, è il seguente:

    per la camera di commercio di Pordenone e Udine si prevede la sede ad Udine con 94.024 imprese registrate, nessuna azienda speciale e 113 dipendenti (proiezione al 31 dicembre 2019);

    per la camera di commercio della Venezia Giulia si prevede la sede a Trieste con 30.443 imprese registrate, 2 aziende speciali e 69 dipendenti (proiezione al 31 dicembre 2019);

   l'assetto suindicato evidenzia lo squilibrio in termini di potenziali ricadute sui servizi a favore delle imprese e dei territori;

   la giunta camerale di Pordenone ha contestato l’iter del riordino delle camere di commercio in quanto non rispettoso delle prerogative che le norme costituzionali e lo statuto di autonomia garantiscono alla regione Friuli Venezia Giulia;

   nella seduta della Conferenza Stato-regioni del 30 luglio 2015, la regione Friuli Venezia Giulia aveva considerato accoglibile l'accorpamento della camera di commercio di Gorizia e Trieste «auspicando che questo accorpamento potesse costituire il primo passo verso il riordino del sistema camerale regionale con il quale, tenendo conto delle specificità geo-economiche dei territori, si potesse giungere alla creazione di un'unica CCIAA in Regione»;

   allo stato attuale risulta che la camera di commercio di Pordenone ha presentati ricorso al Tar del Lazio lamentando violazione di legge e delle norme costituzionali sul riparto delle attribuzioni fra lo Stato e la regione Friuli Venezia Giulia, posto che la riorganizzazione, a seguito della mancata acquisizione dell'intesa in Conferenza Stato-regioni (11 gennaio 2018), è stata autorizzata da una delibera del Consiglio dei ministri, priva dei necessari requisiti motivazionali e procedimentali;

   nel ricorso è stata anche richiesta la misura cautelare di sospensione dell'efficacia del decreto ministeriale impugnato (oltre al suo annullamento), limitatamente alla parte in cui ridefinisce la circoscrizione della camera di commercio di Pordenone, mediante l'istituzione della camera di commercio di Pordenone e Udine –:

   se, alla luce di quanto esposto in premessa, non ritenga di assumere ogni iniziativa per favorire una soluzione che rispetti le competenze sul riordino delle camere di commercio spettanti alla regione autonoma Friuli Venezia Giulia.
(4-00232)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 92
4-00232
presentata da
SAVINO Sandra

  Risposta. — Con riferimento all'atto in esame, concernente il piano di rideterminazione delle circoscrizioni territoriali del sistema camerale, con particolare richiamo alla regione Friuli Venezia Giulia, si rappresenta quanto segue.
  Nello specifico, oltre a quanto già noto all'interrogante circa l’
iter di adozione del decreto ministeriale 16 febbraio 2018 e, in particolare, alle fasi che hanno determinato gli esiti della Conferenza Stato-regioni dell'11 gennaio 2018, va rilevato che all'interno del verbale della suddetta Conferenza è riportato espressamente che il Ministero dello sviluppo economico ha manifestato la disponibilità a tener aperto il dialogo fattivo con le regioni ed ha tenuto conto della possibilità di accogliere le richieste per un allargamento del numero complessivo delle camere di commercio.
  Tra l'altro, è opportuno prendere atto che, nell'ambito della riunione di coordinamento tenutasi il 10 gennaio 2018, la commissione attività produttive, non potendo registrare una posizione unitaria, aveva deciso di riportare alla Conferenza le posizioni delle singole regioni che avevano sollevato problematicità in merito al riordino previsto dal citato decreto legislativo. Tra queste, preme rilevare che la regione Friuli Venezia Giulia in quella sede aveva richiesto di procedere all'accorpamento delle attuali tre camere di commercio in un'unica Camera a far data dal 1° gennaio 2021.
  Relativamente al ricorso giurisdizionale presentato dalla camera di commercio, industria artigianato e agricoltura di Pordenone, con il quale era stato richiesto l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, del decreto ministeriale 16 febbraio 2018, anche nella sola parte in cui veniva istituita la camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Pordenone-Udine, nonché degli atti presupposti e consequenziali, si fa presente che il T.a.r. Lazio, sezione terza-
ter, con ordinanza del 13 giugno 2018, n. 3609, ha rigettato la domanda cautelare, ritenendo che «il ricorso non si presenta assistito da apprezzabili profili del fumus boni iuris, anche avuto riguardo alle puntuali deduzioni delle parti intimate e all'indirizzo espresso dalla Sezione su questioni analoghe (cfr. ordd. 17 maggio 2018, nn. 2960 e 2964, e 1° giugno 2018, n. 3262)».
  Invero, in data 28 giugno 2018 la camera di commercio di Pordenone ha, proposto appello al Consiglio di Stato, avverso la citata ordinanza emessa dal T.a.r. del Lazio. Tuttavia, in data 23 agosto 2018, la medesima camera di commercio, ha dichiarato di rinunciare all'appello proposto.
  In seguito a tale rinuncia, le procedure di accorpamento tra la camera di Pordenone e quella di Udine sono terminate con la costituzione, in data 8 ottobre 2018, della nuova «Camera di commercio di Pordenone-Udine».
  Tale vicenda, è emblematica del fatto che il riordino delle camere di commercio italiane è finalizzato ad ottenere un maggior dinamismo dell'intero sistema imprenditoriale, ridefinendone i punti di riferimento sul territorio, in ragione degli obiettivi e delle strategie comuni.

Il Vice Ministro dello sviluppo economico: Dario Galli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

consiglio dei ministri

camera di commercio

costituzione