ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00131

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018
Firmatari
Primo firmatario: SILLI GIORGIO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 27/04/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 27/04/2018
PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 27/04/2018
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 27/04/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 27/04/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00131
presentato da
SILLI Giorgio
testo di
Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8

   SILLI, MAZZETTI, PICCHI e DONZELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la cronaca dei giorni scorsi ha riportato il grave ed increscioso episodio avvenuto nel carcere pratese della Dogaia, dove un giovane detenuto originario del Togo, che deve scontare la pena dopo una condanna per violenza sessuale, ha aggredito un'ispettrice della polizia penitenziaria, tentando di strangolarla. Un altro agente è rimasto contuso;

   il giovane, mentre si trovava in infermeria, si sarebbe scagliato improvvisamente contro la donna afferrandola per il collo per poi bloccarla contro il muro del locale. Grazie al pronto intervento degli altri agenti si sarebbe evitato il peggio;

   la vicenda desta grande preoccupazione e rammarico, anche perché episodi del genere, purtroppo, non rappresentano casi isolati; pertanto è necessario fare chiarezza su quanto avvenuto, per evitare che simili situazioni possano ripetersi in futuro, anche a seguito di opportune valutazioni in merito al sovraffollamento carcerario e al sottodimensionamento dell'organico preposto all'interno del carcere –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dell'episodio riportato in premessa;

   se e quali interventi intenda attuare per poter verificare la situazione esistente nel carcere pratese della Dogaia e nelle carceri italiane in genere, a fronte dei tanti episodi di violenza che si manifestano negli istituti di pena;

   quali azioni si intendano mettere in campo per prevenire aggressioni a danno del personale carcerario, e se, anche alla luce di quanto illustrato, non si ritenga di aumentare l'organico della polizia penitenziaria all'interno del carcere pratese della Dogaia;

   quali iniziative abbia assunto e intenda assumere per garantire adeguati standard di sicurezza nelle strutture afferenti alla gestione del Ministero della giustizia.
(4-00131)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 92
4-00131
presentata da
SILLI Giorgio

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame gli interroganti, nel fare riferimento ad un episodio di aggressione ai danni di un'ispettrice di Polizia penitenziaria consumatosi presso il carcere pratese della Dogaia per mano di un detenuto originario del Togo, chiedono di sapere se il Ministro interrogato sia a conoscenza dell'episodio, se e quali interventi intenda attuare per poter verificare la situazione esistente nel carcere pratese della Dogaia e nelle carceri italiani in generale a fronte dei tanti episodi di violenza che si consumano negli istituti di pena, quali azioni si intendano intraprendere per prevenire aggressioni ai danni del personale carcerario e se non si ritenga di aumentare l'organico della Polizia penitenziaria all'interno del carcere pratese della Dogaia, nonché quali iniziative il Ministro abbia assunto e intenda assumere per garantire adeguati standard di sicurezza nelle strutture afferenti al Ministero della giustizia.
  Va innanzitutto premesso, in punto di fatto, che, secondo gli elementi forniti dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, in data 11 aprile 2018, il detenuto Kalipè Gilbert, già in carico al servizio psichiatrico a far data dall'ingresso in istituto, chiedeva di parlare con un medico riferendo all'Ispettrice di sorveglianza del reparto di aver bisogno di aiuto perché sentiva strane «voci» che lo invitavano «a far male a qualcuno per purificare il mondo».
  Il caso veniva immediatamente sottoposto all'attenzione della psichiatra, già presente sul piano detentivo per effettuare delle visite.
  Durante il colloquio congiunto con l'ispettore e il medico psichiatra, il Kalipè si mostrava tranquillo non dando alcun segnale di aggressività, accettando tra l'altro la somministrazione di ulteriore terapia farmacologica.
  In attesa del rientro sul piano della psichiatra, recatasi nell'infermeria centrale per il prelievo dei medicinali necessari, improvvisamente il detenuto afferrava l'ispettrice per il bavero della giacca spingendola contro il muro; al momento dei fatti la suddetta si trovava all'interno della sala attigua all'ambulatorio infermieristico del piano detentivo, ove nel frattempo aveva fatto accomodare il Kalipè.
  Intervenuto tempestivamente il personale in servizio, il detenuto è stato condotto in isolamento, dove successivamente ha assunto la terapia e si è mostrato dispiaciuto per quanto accaduto.
  In data 17 aprile si è tenuto il consiglio di disciplina che ha comminato al ristretto 10 giorni di esclusione dalle attività in comune; è stata altresì debitamente predisposta comunicazione di notizia di reato indirizzata alla competente procura della Repubblica e il successivo 28 aprile il detenuto è stato trasferito per motivi di sicurezza alla Croce Rossa di Spoleto, ove si trova tuttora recluso. In merito all'accaduto si evidenzia, come anche relazionato dalla stessa ispettrice, che il Kalipè non aveva dato segnali di aggressività fino a quel momento.
  Anche nelle fasi immediatamente successive all'episodio il detenuto ha assunto un atteggiamento remissivo, mantenendo una condotta tranquilla e collaborativa.
  In merito al personale coinvolto nell'evento, si evidenzia che l'ispettore ha riportato lievi escoriazioni e piccola ecchimosi al collo; mentre l'assistente capo intervenuto nelle fasi di contenimento, ha riportato un trauma contusivo alla mano destra con prognosi di giorni cinque.
  Tutto ciò premesso, deve innanzitutto evidenziarsi, per i fini che nella presente sede rilevano, che gli episodi di aggressione in danno del personale, se rapportati all'incremento della popolazione detenuta, sembrano evidenziare, nel corrente anno, un
trend in diminuzione, come può evincersi dal seguente prospetto:
  

Anno

Aggressioni

Detenuti

  2017

  587
  di cui 47 posti in essere da detenuti sottoposti a monitoraggio

  57.608

  2018 (al 18 giugno)

  288
  di cui 21 posti in essere da detenuti sottoposti a monitoraggio

  58.717

  Oltre a questo dato, va comunque fatto rilevare che lo scorso 12 giugno, il capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, alla luce degli episodi di aggressione in danno del personale, ha diramato apposita lettera circolare con la quale, nell'esprimere vicinanza e solidarietà, ha richiamato l'attenzione dei provveditori regionali, dei direttori penitenziari e dei comandanti di reparto, al rispetto di tutte le prescrizioni già impartite con precedente circolare del 2015, invitando i suddetti a verificare – fornendo rassicurazioni in merito – che siano state adottate tutte le misure precauzionali atte a preservare, innanzitutto, l'incolumità del personale, quali:

   l'istituzione, nell'ambito delle unità operative, di un servizio di controllo che possa intervenire in ausilio del personale in servizio e non solo al momento del bisogno;
   l'istituzione delle sezioni
ex articolo 32 del regolamento di esecuzione;
   la pronta risposta dell'amministrazione sia sul fronte disciplinare, attraverso la tempestiva convocazione del consiglio di disciplina, sia sul versante penale, qualora il fatto (come quello accaduto nell'istituto di Prato) integri gli stremi di reato, mediante comunicazione all'autorità giudiziaria.

  Da ultimo, con specifico riferimento alla dotazione organica dell'istituto penitenziario di Prato, si rappresenta che rispetto ad una previsione organica di 310 unità – quale rideterminata dal P.C.D. del 29 novembre 2018, in attuazione del decreto ministeriale 2 ottobre 2017 – risultano in servizio 269 unità, con un tasso di scopertura che appare sostanzialmente in linea rispetto alla media nazionale.
  La carenza di organico è un dato comune, purtroppo, a tanti altri istituti penitenziari stante la riduzione complessiva degli organici operata dalla legge 7 agosto 2015, n. 124 (cosiddetta legge Madia), e rivista dal decreto legislativo n. 95 del 2017 che ha rimodulato la dotazione organica complessiva del corpo, passata da 44.610 unità a 41.202 unità, dotazione che, allo stato, è rappresentata da sole 36.179 unità, con una carenza complessiva pari al -12,2 per cento.
  Tanto premesso, questo Ministero si riserva di tenere in debita considerazione la situazione dell'istituto di Prato in occasione delle prossime assegnazioni di personale.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale carcerario

stabilimento penitenziario

violenza sessuale