Legislatura: 18Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018
Primo firmatario: BORGHI ENRICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/04/2018
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/04/2018
ENRICO BORGHI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
l'Agenda digitale europea ha l'obiettivo di facilitare la diffusione di connessioni ad Internet veloci e la realizzazione e la diffusione di applicazioni interoperabili, garantendo a tutti i cittadini l'accesso alla banda larga e, entro il 2020, l'accesso ad Internet a velocità di almeno 30Mbps e con il 500 delle famiglie che disponga di connessioni ad oltre 100 Mbps;
nell'ambito dell'Accordo di Partenariato 2014-2020, la Presidenza del Consiglio dei ministri, insieme al Ministero dello sviluppo economico, all'Agenzia per l'Italia digitale e all'Agenzia per la coesione, ha predisposto i piani nazionali «Piano nazionale Banda Ultra Larga» e «Crescita Digitale» per il perseguimento degli obiettivi dell'Agenda digitale;
il «Piano nazionale per la Banda Ultra Larga» prevede, entro il 2020, di raggiungere: la copertura ad almeno 30 Mbps della popolazione italiana; la copertura, ad almeno 100 Mbps, dell'85 per cento della popolazione italiana; la copertura ad almeno 100 Mbps di sedi ed edifici pubblici, delle aree di maggior interesse economico e concentrazione demografica, delle aree industriali, delle principali località turistiche e degli snodi logistici;
il territorio nazionale è stato suddiviso in 4 cluster. I cluster A e B sono convenzionalmente definiti «aree nere» (zone urbane) e saranno coperti (al 2018) tramite interventi diretti degli operatori TLC. I cluster C e D, definiti rispettivamente «aree grigie» e «aree bianche» (aree montane, rurali, interne), non saranno coperte (al 2018) tramite interventi diretti degli operatori TLC e sono le uniche in cui è possibile intervenire attraverso un finanziamento pubblico;
la regione Piemonte ha dichiarato che i fondi pubblici oggi disponibili per la banda ultralarga in Piemonte sono circa 284 milioni di euro, 194 milioni di euro sono i fondi nazionali reperiti all'interno del Fondo di sviluppo e coesione a cura del Ministero dello sviluppo economico mentre circa 90 milioni di euro sono i fondi regionali equamente suddivisi tra Fondo europeo di sviluppo regionale (Agenda digitale) e Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (Piano sviluppo rurale);
le gare, predisposte da Infratel, per la posa della banda ultralarga per la regione Piemonte e per le altre regioni italiane sono state vinte da Open Fiber, soggetto composto da Enel e da Cassa depositi e prestiti;
le progettazioni e le realizzazioni sono state avviate nei mesi scorsi e hanno un preciso cronoprogramma condiviso nel corso del 2017 da Open Fiber e Infratel con le regioni stesse che hanno allestito apposite «cabine di regia» –:
quali siano i tempi definiti per ciascuna regione da Infratel con il concessionario Open Fiber per la posa della banda ultralarga e quali siano le conseguenze nel caso i tempi non siano rispettati;
quali siano le modalità di controllo dei progetti in ciascun comune, al fine di garantire la copertura per tutti i territori e anche per «case sparse» (6 milioni di cittadini italiani) che il Piano per la Banda ultralarga inizialmente non aveva contemplato;
se siano state definite di concerto con Infratel, e modalità con le quali Open Fiber individua imprese sub-appaltatrici che risulta stiano approntando i progetti nei comuni, non senza palesare la loro iniziativa e informando opportunamente del loro lavoro sindaci e amministrazioni comunali; quali siano le modalità di attuazione della terza fase del Piano per la banda ultralarga, non oggetto di iniziale finanziamento pubblico, relative all'attivazione delle nuove reti;
quali siano le modalità di erogazione del servizio previsto, per garantire l'omogeneità di copertura del territorio italiano, in particolare nelle aree interne e montane;
quali siano le modalità grazie alle quali il Piano per la banda ultralarga consentirà di ridurre il digital divide, dunque di raggiungere con opportune reti, i punti di erogazione del segnale televisivo e telefonico nelle aree interne e montane del Paese.
(4-00124)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):protezione del consumatore
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