ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00109

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018
Firmatari
Primo firmatario: SEGNANA STEFANIA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 23/04/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BINELLI DIEGO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2018
CATTOI VANESSA LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2018
FUGATTI MAURIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2018
ZANOTELLI GIULIA LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/04/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00109
presentato da
SEGNANA Stefania
testo di
Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8

   SEGNANA, BINELLI, VANESSA CATTOI, FUGATTI e ZANOTELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   cinquant'anni fa nel nostro Paese il lupo era considerato vicino all'estinzione e si pensava che ne sopravvivessero anche meno di un centinaio di esemplari nel nostro territorio, mentre oggi gli avvistamenti e le aggressioni da parte dei lupi, interessano varie regioni del Nord;

   in particolare, il Trentino conta parecchi branchi più o meno grandi di lupi e il numero crescente di esemplari fa registrare numerosi attacchi al bestiame, costringendo molti pastori ad abbandonare precocemente i pascoli in quota, con conseguenti costi per l'attività agricola;

   i numeri non sono certi e un censimento accurato degli animali non è ancora stato fatto;

   per sapere se ci siano lupi in una zona i metodi usati sono tanti: si va dalla registrazione degli ululati all'avvistamento e fino all'analisi genetica degli escrementi;

   sempre più spesso i predatori si avvicinano ai paesi gettando nel panico la popolazione, costretta ad assistere a scene bizzarre e raccapriccianti;

   nei giorni scorsi, ad esempio, due carcasse di caprioli sono stati trovati nel bosco a pochissima distanza dalle abitazioni della località di San Giorgio a Borgo Valsugana (TN), dove vivono tre famiglie con bambini piccoli (dai 2 ai 7 anni) e dove vi è un convento di suore e un vivaio;

   l'Unità per la tutela forestale dell'Arma dei carabinieri, rimuovendo i malcapitati animali, sembra che abbia confermato la presenza di due lupi nella zona, quali autori della predazione;

   nelle scorse settimane un pullman con a bordo una scolaresca ha assistito al passaggio di un branco; non è inconsueto inoltre vedere lupi al ciglio delle strade, che si sbranano una preda;

   testimonianza di tali episodi è documentata su molti siti web, che ritraggono immagini e filmati di scene che coinvolgono questi grandi e pericolosi carnivori;

   è di tutta evidenza che la presenza del lupo renda problematica la convivenza pacifica ed equilibrata con l'uomo, tanto da creare aspettative negli abitanti del Trentino da parte delle competenti istituzioni;

   la provincia autonoma di Trento, sollecitata anche dagli interroganti, non ha messo in campo nessuna misura efficace e tangibile, per la risoluzione della problematica, al punto che gli esemplari nel corso degli anni sembrano moltiplicarsi velocemente e i branchi vengono avvistati sempre più spesso;

   la risoluzione P8_TA(2016)0034 approvata dal Parlamento europeo riconosce la necessità di «valutare accuratamente il ruolo dei grandi predatori e l'eventuale introduzione di misure di adattamento, in modo da salvaguardare il paesaggio agricolo e l'allevamento nelle regioni di montagna, praticato da secoli» ed evidenzia come le «direttive sulla tutela della natura prevedono un'ampia flessibilità onde agevolarne l'attuazione tenendo conto delle esigenze economiche, sociali, culturali e regionali secondo quanto sancito dalla direttiva Habitat» –:

   se il Ministro interrogato intenda adottare con urgenza le iniziative di competenza per attribuire alla provincia autonoma di Trento la gestione di problematiche specifiche e territoriali, inerenti alla presenza del lupo;

   quali iniziative intenda adottare per contenere il numero degli esemplari, evitando la proliferazione incontrollata dei lupi e la presenza di branchi vaganti sul territorio, che rendono di fatto impossibile il sereno svolgimento delle attività giornaliere e tradizionali della popolazione trentina, come nel recente episodio avvenuto nella località di San Giorgio a Borgo Valsugana (TN).
(4-00109)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato B della seduta n. 92
4-00109
presentata da
SEGNANA Stefania

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alle problematiche connesse alla gestione e conservazione dei grandi carnivori in Italia ed in particolare del lupo nella provincia autonoma di Trento, si rappresenta quanto segue.
  Occorre, in primo luogo, ricordare che il lupo è specie particolarmente tutelata dal quadro normativo europeo: la convenzione di Berna lo inserisce tra le specie strettamente protette (allegato II) mentre la direttiva habitat lo colloca tra le specie di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di Zona speciale di conservazione e una protezione rigorosa (allegati B e D).

  Per quanto concerne il quadro normativo nazionale, la richiamata disciplina europea è stata recepita dal decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 nonché da una serie di disposizioni contenute nella legge 11 febbraio 1992, n. 157.
  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare tiene in grande considerazione la necessità di realizzare e garantire un'efficace conservazione e gestione del lupo e dell'orso in Italia, trattandosi di specie di alto valore naturalistico la cui tutela non può prescindere da un'adeguata gestione dei conflitti con la zootecnia.
  Con questa finalità, l'Italia si è dotata nel 2002 di un piano d'azione per la conservazione e gestione del lupo, che esclude la possibilità di attivare deroghe ai divieti di abbattimento della specie. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha, inoltre, predisposto e portato in discussione presso la Conferenza Stato-regioni un aggiornamento del predetto piano d'azione. In tale piano sono individuate ventidue azioni per regolare il rapporto uomo-lupo che prevedono soluzioni alternative all'abbattimento. Allo stato, si è in attesa della sua condivisione da parte delle regioni, in quanto autorità competenti per la gestione del territorio.
  In base al vigente quadro normativo, sia nazionale che comunitario, in via generale, è dunque attualmente vietata l'uccisione di esemplari della specie. Le norme prevedono possibilità di deroga ai divieti di cattura o abbattimento solo in caso di gravi danni e a condizione che non esistano soluzioni alternative praticabili. Inoltre, tale deroga non deve pregiudicare il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni di lupo.
  L'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha evidenziato, peraltro, che, in ragione delle caratteristiche ecologiche delle due specie di grandi carnivori, che si muovono su aree molto vaste, e tenuto conto degli obblighi derivanti dalla normativa europea, la gestione del lupo e dell'orso richiede necessariamente una pianificazione su scala sovra-provinciale, così da ricomprendere l'intero contesto alpino.
  Con riferimento alle iniziative urgenti sui casi specificatamente segnalati, si rappresenta che la provincia autonoma di Trento ha chiesto di poter attuare attività di dissuasione sul lupo in prossimità di Canazei e che queste sono state autorizzate dal Ministero previo parere dell'Ispra.
  Atteso quanto sopra, occorre comunque segnalare che le province autonome di Trento e Bolzano, nella gestione della problematica in esame, hanno presentato una proposta di norma di attuazione dello statuto speciale, finalizzata a conferire alle stesse le competenze spettanti allo Stato ai sensi dell'articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 (Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli
habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche). La norma prevede di demandare al presidente della provincia interessata l'adozione delle misure di prevenzione e di intervento urgente connesse alla gestione della presenza dell'orso e del lupo nel territorio provinciale, nel rispetto delle finalità, delle condizioni e dei limiti ivi previsti. La predetta norma integrativa è stata sottoposta all'esame della commissione paritetica di cui all'articolo 107 dello Statuto (commissione dei dodici), anche al fine di attivare il confronto istruttorio con i ministeri competenti.
  Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ribadisce la propria disponibilità al confronto e alla ricerca di soluzioni condivise, ferma restando la consolidata e coerente contrarietà del ministero rispetto ad atti normativi delle regioni o delle province autonome, di deroga alla legge vigente in materia, in violazione dei princìpi costituzionali.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

genetica

protezione del paesaggio