ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00107

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018
Firmatari
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 23/04/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/04/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00107
presentato da
BIGNAMI Galeazzo
testo di
Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8

   BIGNAMI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il fenomeno dei foreign fighters purtroppo interessa da tempo anche il nostro Paese. Negli ultimi anni diversi sono stati i casi di arresti e di espulsione in riferimento alla pericolosità dei soggetti messi in relazione con il terrorismo di matrice islamica;

   in diverse occasioni, inoltre, sulla stampa locale e nazionale, sono state riportate notizie relative ai livelli di guardia notevolmente innalzatisi rispetto ai detenuti di fede islamica e a ogni possibile segnale di radicalismo, soprattutto in considerazione del fatto che una significativa percentuale della popolazione carceraria italiana proviene da Stati nei quali la religione prevalente è quella islamica;

   in relazione al rischio di radicalizzazione all'interno delle carceri italiane, già all'inizio del 2017 il dipartimento per l'amministrazione penitenziaria aveva stilato per gli agenti un elenco dei comportamenti da considerare come «campanelli d'allarme»: ciò anche a seguito degli attentati di Parigi e di Berlino quando alcuni detenuti, in alcune carceri d'Italia, erano stati notati mentre esultavano per le stragi;

   nel mese di giugno 2017, a un noto quotidiano, Lorenzo Vidino, direttore del programma sull'estremismo alla George Washington University ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: «Se si guardano i dati relativi ad arresti, espulsioni e foreign fighter notiamo che l'Emilia Romagna, insieme a Lombardia e Veneto, presenta i numeri più alti. Possiamo quindi dire che in queste regioni più che in altre esistono centri di radicalizzazione che assumono forme diverse: dalla “moschea” con imam radicale, come succede più spesso nel nord-est, all'attività commerciale o il gruppo di amici estremisti che caratterizzano più la piazza ravennate. I motivi sono due: stiamo innanzitutto parlando di tre tra le Regioni più popolose d'Italia e, inoltre, la presenza di reti di radicalizzazione attira inevitabilmente l'attenzione dei soggetti provenienti da fuori e interessati a farne parte»;

   una delle ultime stime, da fonti di stampa e articoli reperibili in rete, parlerebbe di 125 foreign fighters partiti dall'Italia: la maggioranza sarebbe costituita da stranieri partiti dal territorio nazionale o che hanno, in qualche modo, avuto a che fare con il nostro Paese –:

   se e di quali elementi disponga il Ministro, anche solo di tipo statistico, circa l'eventuale presenza, consistenza numerica e dislocazione sul territorio nazionale di sospetti foreign fighters, e in caso affermativo, quali siano i dati aggiornati;

   se sia stato promosso o si intenda promuovere uno studio sui potenziali centri di radicalizzazione in Italia, sulla loro dislocazione e sulle loro caratteristiche;

   quali iniziative si intendano assumere per un rafforzamento della sicurezza sul territorio nazionale in relazione ai fatti descritti in premessa;

   quali iniziative si intendano adottare per contrastare fenomeni di radicalizzazione all'interno delle carceri e in altri luoghi considerati sensibili.
(4-00107)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

costituzione di un partito

espulsione

estremismo