ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00085

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 7 del 18/04/2018
Firmatari
Primo firmatario: LIUZZI MIRELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/04/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 18/04/2018
Stato iter:
05/06/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/06/2018
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/06/2018

CONCLUSO IL 05/06/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00085
presentato da
LIUZZI Mirella
testo di
Mercoledì 18 aprile 2018, seduta n. 7

   LIUZZI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   nella seduta del Consiglio dei ministri del 21 marzo 2018, come risulta dal comunicato stampa ufficiale diramato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato approvato, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro della giustizia, uno schema di decreto legislativo recante disposizioni volte all'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento europeo relativo alla protezione delle persone fisiche, con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati;

   in data 13 aprile 2018 un articolo de Il Fatto Quotidiano dal titolo «Blitz nell'ultimo Consiglio: soldi a pioggia sulla privacy» ha riportato una serie di notizie relative al contenuto dello schema di decreto legislativo. Nell'articolo si sostiene che siano state inserite norme volte ad innalzare gli attuali emolumenti percepiti dai componenti dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, portandoli dagli attuali 160 mila euro annui a 240 mila euro annui;

   sempre nel medesimo articolo si sostiene che sarebbe eliminato l'obbligo per l'Autorità di avvalersi dell'Avvocatura dello Stato nei contenziosi giudiziari nei quali è coinvolta, consentendo quindi di affidare incarichi economicamente onerosi a legali esterni;

   qualora fossero confermate le notizie riportate dall'articolo de Il Fatto Quotidiano, le norme relative ad un aumento dei compensi previsti per i membri dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali sarebbero difficilmente comprensibili sia sotto il profilo del contenimento dei costi della finanza pubblica, sia dal punto di vista relativo alla scarsa attinenza di tali norme con quelle necessarie ad adeguare la normativa nazionale alla normativa europea, senza considerare che una tale discutibile scelta sarebbe stata assunta dal Governo a soli due giorni dall'insediamento delle nuove Camere, verificatosi il 23 marzo 2018 e a tre giorni dalle dimissioni formali rassegnate dal Presidente del Consiglio al Presidente della Repubblica –:

   se le notizie riportate nell'articolo citato in premessa in merito alla nuova disciplina volta ad un aumento degli emolumenti dei componenti del garante per la protezione dei dati personali corrispondano al vero e quali siano le motivazioni che hanno indotto il Governo ad inserire tali norme nello schema di decreto legislativo.
(4-00085)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 5 giugno 2018
nell'allegato B della seduta n. 11
4-00085
presentata da
LIUZZI Mirella

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, concernente lo schema di decreto legislativo recante disposizioni volte all'adeguamento della normativa nazionale al regolamento (Ue) 2016/679, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE, si forniscono i seguenti elementi informativi.
  Lo schema di decreto legislativo è stato sottoposto dal Ministro della giustizia all'esame preliminare del Consiglio dei ministri nella seduta del 21 marzo 2018. A seguito della deliberazione del Consiglio dei ministri, il testo trasmesso al Parlamento per i prescritti pareri reca modifiche al codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo n. 196 del 2003, in attuazione dei principi e criteri direttivi di cui all'articolo 13 della legge delega n. 163 del 2017, al fine dei necessari adeguamenti del codice al regolamento (Ue) 2016/679.
  Con specifico riguardo alle previsioni cui si fa riferimento nell'interrogazione, concernenti gli emolumenti dei componenti del Garante per la protezione dei dati personali, si fa presente che lo schema di decreto all'articolo 14, nel novellare l'articolo 153 del predetto codice, prevede per il presidente del collegio un'indennità di funzione corrispondente alla retribuzione in godimento al primo presidente della Corte di cassazione. Inoltre, al medesimo articolo 153, viene introdotta un'ulteriore disposizione che stabilisce l'applicazione dei limiti previsti dalla legge per il trattamento economico annuo omnicomprensivo di chiunque riceva a carico delle finanze pubbliche emolumenti o retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con pubbliche amministrazioni statali. Per quanto concerne gli altri componenti il collegio, è fissata un'indennità pari ai due terzi di quella spettante al presidente. In tal modo, restano invariati i parametri relativi alla definizione delle indennità spettanti al presidente e ai componenti, quali attualmente definiti dall'articolo 153, comma 6, del codice e dall'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica n. 501 del 1998.
  In ordine all'ulteriore previsione cui viene fatto riferimento nell'interrogazione, concernente la rappresentanza in giudizio e la difesa dell'Autorità, nel testo approvato dal Consiglio dei ministri e trasmesso alle Camere si prevede, all'articolo 154-
ter del codice, introdotto dall'articolo 14 dello schema, che il Garante sia rappresentato e difeso dall'Avvocatura dello Stato, salvo i casi di conflitto di interesse con altri soggetti che godono del medesimo patrocinio, previo parere dell'avvocato generale dello Stato.
  

La Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri: Maria Elena Boschi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto comunitario

Capo di governo

consiglio dei ministri