ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00040

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 4 del 10/04/2018
Firmatari
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/04/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 10/04/2018
Stato iter:
07/08/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2018
TONINELLI DANILO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2018

CONCLUSO IL 07/08/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00040
presentato da
BIGNAMI Galeazzo
testo di
Martedì 10 aprile 2018, seduta n. 4

   BIGNAMI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   dal 1° gennaio 2015 l'azienda sanitaria locale di Bologna ha deciso di eliminare la presenza continuativa di un medico all'aeroporto Marconi di Bologna a favore della presenza di un'ambulanza con infermiere a bordo: tutto ciò in un luogo dove annualmente transitano circa 7 milioni di passeggeri;

   il 30 gennaio 2015 l'Enac (Ente nazionale aviazione civile), in seguito a richiesta da parte dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Bologna (OMCeO), ribadiva in una nota informativa le caratteristiche relative ai «requisiti minimi del servizio di pronto soccorso sanitario aeroportuale»: in tale nota si precisava che «l'intervento per l'emergenza che si traduce in un vero e proprio obbligo per il gestore di fornire il servizio, rappresenta la ragione primaria dell'istituzione del PSA (Presidio Sanitario Aeroportuale), mentre l'assistenza agli utenti aeroportuali può essere considerata come una funzione accessoria. In tale ottica, i requisiti minimi di costituzione del presidio non possono che prevedere la presenza costante di un medico, eventualmente supportato da una figura professionale paramedica o ausiliaria, in grado di utilizzare le apparecchiature mediche in dotazione al presidio»;

   nella stessa comunicazione di cui sopra si precisava che «l'obbligatorietà della presenza di un medico per l'intero orario di operatività dell'aeroporto è stato ribadito anche dalle Linee guida di cui si tratta che, a pagina 6 secondo capoverso, recitano: “Lo svolgimento del servizio dovrà essere curato dal medico addetto con la massima professionalità al fine di garantire un'alta qualità del servizio”. Tale raccomandazione è posta solo a carico del medico e non dell'altro personale eventualmente impiegato, per sottolineare che tale figura professionale rappresenta uno degli elementi costitutivi del presidio dal quale non si può prescindere. Ciò non esclude comunque che il PSA preveda l'impiego di più medici articolati secondo turnazione in modo da coprire l'arco temporale di operatività aeroportuale»;

   la regione Emilia-Romagna, a seguito di regolare accesso agli atti, segnalava che l'Enac, in data 3 febbraio 2015, aveva comunicato alle direzioni aeroportuali che l'efficacia di quanto disposto nella nota «requisiti minimi del servizio di pronto soccorso» era «sospesa fino, a nuova comunicazione»;

   l'azienda Usl di Bologna, in seguito alla stipula della relativa convenzione, ha chiarito che la postazione di emergenza presso l'aeroporto Marconi è divenuta a tutti gli effetti una postazione del sistema di emergenza territoriale dell'azienda Usl coordinata dalla centrale 118 Emilia-est;

   tra l'altro, la disponibilità di auto mediche nella città di Bologna presenta già volumi di attività che da soli potrebbero giustificare il potenziamento del servizio nella città di Bologna –:

   se esista una nota ufficiale dell'Enac che in qualche modo «sospenda» fino a nuova comunicazione l'efficacia di quanto disposto nella citata nota relativa ai «requisiti minimi del servizio di pronto soccorso» e come si spieghi la sospensione dell'efficacia di tale nota che di fatto rimanda a linee guida nazionali specifiche e non derogabili adottate nel 2014 con obbligo di adeguamento da parte dei gestori aeroportuali;

   quali iniziative si intendano assumere per evitare che tale eventuale sospensione possa costituire un precedente preoccupante che, paradossalmente, potrebbe essere applicato anche ad altri aeroporti d'Italia che, in tal caso, potrebbero prevedere l'eliminazione della figura fissa di un medico dal presidio sanitario aeroportuale;

   se vi siano altri aeroporti in Italia nella medesima situazione dell'aeroporto di Bologna;

   se, alla luce di quanto esposto, la società che ha in gestione l'aeroporto Marconi di Bologna possa considerarsi di fatto obbligata a ripristinare a suo carico la presenza fissa di un medico all'interno del presidio sanitario aeroportuale senza che il presidio aeroportuale vada a gravare sulla rete pubblica dell'emergenza.
(4-00040)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 7 agosto 2018
nell'allegato B della seduta n. 40
4-00040
presentata da
BIGNAMI Galeazzo

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, occorre preliminarmente fornire una ricostruzione del contesto normativo e delle competenze riguardanti il servizio di pronto soccorso aeroportuale.
  Come è noto, il decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, ha posto in capo all'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) l'obbligo di predisporre le linee guida relative ai requisiti minimi del servizio di pronto soccorso aeroportuale, linee guida entrate in vigore il 31 ottobre 2014.
  Il testo è stato concordato con il Ministero della salute, direzione generale prevenzione sanitaria – coordinamento Usmaf, competente, tra l'altro, per i servizi sanitari in ambito aeroportuale. Detto coordinamento, con note del 1° dicembre 2014 e del 12 gennaio 2015, ha sostanzialmente condiviso le prescrizioni contenute nelle citate linee guida chiedendo delle integrazioni, prontamente accolte e inserite da Enac.
  In particolare, nella nota del 1° dicembre 2014 il coordinamento Usmaf ha rilevato che il presidio di pronto soccorso deve essere autorizzato o accreditato dalla Regione nel cui territorio si trova l'aeroporto.
  Conformemente a tale osservazione, al paragrafo 1 le linee guida prevedono che i gestori aeroportuali elaborino un
risk assessment sanitario per quantificare le dotazioni necessarie al presidio di primo soccorso aeroportuale, in accordo con le autorità sanitarie territorialmente competenti.
  Sulla base di tali disposizioni, il paragrafo 3 precisa che la valutazione del rischio deve basarsi sulla determinazione del rischio aeronautico, da sottoporre al parere di Enac, e sulla capacità sanitaria offerta dal territorio nonché dal livello di integrazione tra servizio sanitario aeroportuale e servizio sanitario pubblico.
  La valutazione di tale ultimo aspetto è in capo all'autorità sanitaria territorialmente competente, individuata nell'azienda sanitaria locale, la quale è competente a determinare il dimensionamento del presidio di primo soccorso aeroportuale; dal canto suo Enac, autorità tecnica di regolazione e controllo del settore aereo, non può estendere la propria potestà all'individuazione delle dotazioni in termini di uomini, mezzi e apparati.
  Ciò premesso, per quanto riguarda in particolare l'aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, è stata sottoscritta apposita convenzione per la gestione del presidio e del servizio di primo soccorso sanitario per gli anni 2015-2016, adottata dalla Asl di Bologna il 12 dicembre 2014 e resa esecutiva il successivo giorno 22.
  Il 18 febbraio 2015 la società Aeroporto di Bologna ha comunicato ad Enac, e a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, che il modello organizzativo era stato adottato assieme alle autorità sanitarie territorialmente competenti sulla base di una valutazione congiunta dei dati e delle risultanze esaminate, precisando altresì che esso rispondeva ai requisiti di accreditamento delle strutture sanitarie di emergenza della regione Emilia Romagna e che le attività di coordinamento del Psa (presidio sanitario aeroportuale) erano affidate a medico con comprovata esperienza e competenza nel campo delle emergenze sanitarie, che afferisce al dipartimento di emergenza/urgenza dell'Ausl di Bologna.
  Ciò nonostante, a seguito di una segnalazione dell'ordine dei medici di Bologna, il 23 marzo 2015 il coordinamento Usmaf ha evidenziato a tutti i soggetti coinvolti le proprie perplessità circa la mancata previsione della presenza di un medico stabilita dalla suddetta convenzione, priva di alcuna risposta da parte della Ausl di Bologna.
  Il 21 maggio 2015, a distanza quindi di cinque mesi dalla sottoscrizione della convenzione con la Ausl di Bologna, la società aeroporto di Bologna ha sottoposto a Enac il documento di rischio sanitario, rispetto al quale lo stesso ente ha ritenuto adeguata la determinazione del solo rischio aeronautico, conformemente al precitato paragrafo 3 delle linee guida.
  Al riguardo, Enac ha evidenziato che seppur le linee guida prevedano al paragrafo 6 la presenza di un medico, questa potrà essere garantita con metodologie diverse dalla sua presenza fisica, qualora l'organo sanitario competente, ovvero la Asl locale, ritenga che, anche sulla base degli elementi aeronautici e non forniti dal gestore – come l'entità di traffico e le statistiche circa gli interventi di soccorso effettuati nell'arco di un triennio precedente – sia adottabile un modello organizzativo che non preveda tale presenza in aeroporto.
  In ogni caso Enac, non avendo competenza alcuna di ordine organizzativo-sanitario, ha chiesto al coordinamento Usmaf di impartire esso stesso direttive al riguardo alla Asl, con particolare riferimento alla presenza del medico h24 con apposita postazione aeroportuale; ad oggi non è pervenuto alcun riscontro.
  A seguito di recente interessamento del comune di Bologna, è allo studio con la società di gestione dell'aeroporto un progetto per l'attivazione presso lo scalo di un servizio sanitario di tipo ambulatoriale, con caratteristiche da definire valutando le specifiche esigenze dell'utenza.
  Sarà cura di questo Ministero seguire attentamente gli sviluppi della vicenda con il coinvolgimento del dicastero della salute.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: Danilo Toninelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aeroporto

societa' di servizi

prestazione di servizi