ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00039

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 4 del 10/04/2018
Firmatari
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/04/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/04/2018
Stato iter:
01/08/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/08/2019
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 01/08/2019

CONCLUSO IL 01/08/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00039
presentato da
BIGNAMI Galeazzo
testo di
Martedì 10 aprile 2018, seduta n. 4

   BIGNAMI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   nella camera di consiglio del 31 ottobre 2017 la seconda sezione del Tar ha stabilito di accogliere il ricorso di alcuni Comitati, associazioni e cittadini contro la sopraelevazione, autorizzata, della discarica Tre Monti di Imola;

   il Tar ha dunque annullato la delibera di giunta della regione Emilia-Romagna n. 2262 del 21 dicembre 2016 avente ad oggetto «provvedimento di VIA del progetto per l'ampliamento della discarica Tre Monti: recupero volumetrico in sopraelevazione del 3° lotto nel comune di Imola (BO) - Proponenti CON.AMI ed Herambiente» e altri atti a essa connessi;

   secondo il Tar, il parere non favorevole della Soprintendenza al progetto di ampliamento andava tenuto in debita considerazione anche in riferimento alla sopraelevazione, «non foss'altro perché lo stesso riguardava anche la porzione del progetto di sopraelevazione – già oggetto di parere negativo – e non soltanto la realizzazione del 4° lotto»;

   il progetto di cui si rendeva noto il deposito con Bollettino ufficiale della regione del 23 settembre 2015 prevedeva infatti un recupero volumetrico in sopraelevazione per 375.000 tonnellate e la realizzazione di un quarto lotto (ampliamento) per 1.125.000 tonnellate. A seguito del parere negativo della Soprintendenza, l'iter proseguiva per la sola sopraelevazione che poi veniva autorizzata con la delibera della giunta regionale sopra richiamata;

   il Tar, in sostanza, ha specificato che il parere negativo della Soprintendenza andava considerato nel suo complesso e che la regione avrebbe dovuto valutare l'impatto ambientale in un'ottica complessiva dell'intervento;

   a seguito della sentenza del Tar l'assessorato regionale competente confermava comunque l'autosufficienza della regione nonostante lo «stop» dell'impianto Tre Monti;

   tuttavia, la giunta procedeva a fare ricorso al Consiglio di Stato per l'annullamento, previa sospensione, della sentenza del Tar sopra richiamata, con delibera della giunta regionale n. 300 del 5 marzo 2018;

   è tuttora in corso la procedura di valutazione di impatto ambientale, con proponenti ConAmi e Herambiente, per l'ampliamento della discarica Tre Monti per 1.125.000 tonnellate;

   va rilevato che la discarica di Imola ha oltre 40 anni di vita ed era nata per soddisfare un bisogno di stoccaggio rifiuti prettamente territoriale. Negli anni tuttavia questa discarica ha accolto rifiuti da ogni parte d'Italia, pertanto si è giunti alla sua saturazione in tempi relativamente brevi;

   nel corso dei due iter valutativi (il primo concluso con l'autorizzazione della sopraelevazione, il secondo ancora in essere) comitati e cittadini hanno evidenziato la necessità di procedere a una puntuale valutazione di impatto sanitario dato l'evidente impatto ambientale di tale impianto e considerando ormai insostenibile un ampliamento di tali dimensioni per una discarica tanto datata –:

   se il Ministro della salute intenda, per quanto di competenza, promuovere una indagine epidemiologica che includa un approfondimento sulle aree circostanti, analizzando anche i dati presenti nell'atlante della mortalità della regione Emilia-Romagna che vedono il territorio dell'ausl di Imola al primo posto per alcune malattie del sistema respiratorio e verificando anche le matrici ambientali (aria, suolo, sedimenti e acque);

   se si intenda, per quanto di competenza, promuovere, anche per il tramite del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, una verifica all'interno del perimetro della discarica ove attualmente persistono superamenti dei limiti di legge (CSC) per parametri quali cromo VI, arsenico, cianuri liberi, nitriti, solfati, ferro ed altri per valutare una eventuale messa in sicurezza.
(4-00039)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 agosto 2019
nell'allegato B della seduta n. 220
4-00039
presentata da
BIGNAMI Galeazzo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare, si precisa che la discarica Tre Monti di Imola non è inserita in alcuna procedura d'infrazione di competenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
  Le autorizzazioni degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti attengono alle competenze delle singole regioni (articolo 196 del decreto legislativo n. 152 del 2006) e in presenza di superamenti delle CSC, è sempre la regione ad avere la titolarità della messa in sicurezza/bonifica ai sensi del titolo del testo unico ambientale.
  Per quanto riguarda il caso di specie la regione Emilia Romagna, anche sulla base dell'agenzia regionale di prevenzione ambiente ed energia (ARPAE) e dell'assessorato politiche per la salute, ha rappresentato quanto segue.
  Sotto il profilo dell'impatto sanitario nei confronti della popolazione residente, la discarica Tre Monti è già stata oggetto di valutazione preliminare nel periodo 2012-13, nell'ambito del progetto «Sorveglianza epidemiologica sullo stato di salute della popolazione residente intorno agli impianti di trattamento dei rifiuti (SESPIR)», promosso dal Ministero della salute.

  Lo studio in questione, realizzato dalle regioni Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia e dall'istituto superiore di sanità, ha inteso valutare l'impatto sulla salute della popolazione residente in prossimità degli impianti di smaltimento di rifiuti solidi urbani delle cinque regioni, oltre che fornire metodologie e strumenti operativi per la realizzazione di sistemi di sorveglianza in materia di rifiuti e salute nel territorio nazionale.
  Per quanto concerne, in particolare le discariche, secondo lo studio in questione, l'effetto di tali impianti è limitato, almeno in riferimento agli esiti sanitari più rilevanti, essendo essenzialmente riconducibile a disturbi e disagi conseguenti agli odori percepiti in stretta prossimità dell'impianto e ciò in linea con la letteratura internazionale.
  In merito al progetto di ampliamento e sopraelevazione della discarica Tre Monti si precisa che il dipartimento di sanità pubblica dell'azienda Usl di Imola, fin dall'inizio del suo iter di valutazione, ha posto particolare attenzione agli aspetti dell'impatto sulla salute della popolazione.
  A tal riguardo la regione ha evidenziato che, nell'ambito del provvedimento di VIA del progetto, tenendo conto dell'evoluzione più recente della letteratura scientifica, è stata inserita, tra le prescrizioni, la realizzazione di un programma di sorveglianza sanitaria a lungo termine dell'impatto sanitario esercitato dalla discarica, del quale si riportano di seguito i primi risultati.
  Il programma in particolare è complessivamente riferito a due periodi:

   il periodo 2013-2016, finalizzato a stabilire l'attuale livello di rischio sanitario associabile alle residenze in prossimità della discarica;

   il periodo 2017-2020, finalizzato ad individuare eventuali scostamenti del rischio sanitario sperimentati dalla popolazione residente in prossimità della discarica.

  L'analisi effettuata, con riferimento al primo periodo sopra indicato, anni 2013-16, avente ad oggetto i quattro esiti sanitari richiesti dal programma di sorveglianza sanitaria e ritenuti di interesse sulla base della letteratura scientifica, ovvero le malformazioni congenite e il basso peso alla nascita, la prevalenza di asma bronchiale, e di neoplasia pancreatica, non ha mostrato incrementi significativi del rischio, evidenziando tassi di prevalenza di tali eventi sanitari nella popolazione considerata come potenzialmente «esposta», in quanto residente in prossimità della discarica, simili o spesso inferiori a quelli caratterizzanti la popolazione di riferimento.
  Tali risultati, pur con la cautela dovuta alle ridotte dimensioni della popolazione residente in prossimità della discarica, alla possibilità – mai del tutto esclusa negli studi epidemiologici non sperimentali — di interferenze da parte di fattori confondenti non misurati, ed infine alla tipologia degli indicatori sanitari utilizzati, non consentono di associare il verificarsi di effetti nocivi in ambito sanitario alla residenza in prossimità del sito di trattamento rifiuti preso in esame.
  Per quanto riguarda invece il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) nelle acque dei piezometri di controllo della discarica, la regione riferisce che, in ottemperanza alla determinazione della struttura autorizzazioni e concessioni di Arpae Bologna (DET-AMB-2016-2529 del 26 luglio 2016), è stata completata la rimozione totale delle vasche di stoccaggio del percolato VI e V2 e di tutto il materiale di riporto presente, eliminando così la sorgente primaria di contaminazione. Sono stati effettuati campioni di controllo del fondo scavo che hanno rilevato l'assenza di contaminazione residua del suolo.
  L'ultima campagna di monitoraggio Arpae, di novembre 2017, sui piezometri sia interni che esterni alla discarica, rileva ancora superamenti per i solfati e il manganese, con una leggera riduzione dei solfati rispetto alla campagna precedente.
  La regione evidenzia inoltre un aumento della concentrazione di ferro, per tutti i piezometri ma anche per quelli di controllo (bianchi) esterni alla discarica. L'aumento può essere correlato alle attività di cantiere che si sono svolte per tutto il 2017 per la sistemazione dell'area e la rimozione delle citate vasche.
  Sempre la regione precisa che non si è riscontrata la presenza di fenoli, indici di possibile contaminazione da percolato, né di metilfenol, né il superamento per il boro, a differenza di quanto rilevato nelle precedenti campagne.
  In un unico piezometro, in occasione dell'ultimo campionamento, si è riscontrato un leggero superamento dell'arsenico e su un altro una concentrazione anomala di nitriti ma essendo gli unici valori leggermente al di sopra della norma a fronte di altri precedenti campionamenti sotto soglia, si ritiene di attendere gli esiti di ulteriori campionamenti prima di poterli considerare statisticamente significativi per le valutazioni.
  Inoltre la regione evidenzia come non si sia riscontrato neanche in passato, il superamento del cromo VI né di cianuri liberi.
  Si evidenzia, in conclusione che solo il completamento del monitoraggio delle acque sotterranee, che durerà due anni oltre la fine dei lavori, come previsto dalla citata DET-AMB-2016-2529 del 26 luglio 2016, permetterà di verificare l'efficacia degli interventi di sistemazione dell'area delle vasche V1/V2, nonché la necessità di predisposizione di ulteriori interventi.
  Si rassicura comunque che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ridurrà in alcun modo lo stato di attenzione sulla tematica.
  

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

studio d'impatto

impatto ambientale