Legislatura: 18Seduta di annuncio: 715 del 28/06/2022
Primo firmatario: CONTE FEDERICO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 28/06/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FASSINA STEFANO LIBERI E UGUALI 28/06/2022 FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 28/06/2022 DE LORENZO RINA LIBERI E UGUALI 28/06/2022 TIMBRO MARIA FLAVIA LIBERI E UGUALI 28/06/2022 BERSANI PIER LUIGI LIBERI E UGUALI 28/06/2022
Ministero destinatario:
- MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE delegato in data 28/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 29/06/2022 Resoconto CONTE FEDERICO LIBERI E UGUALI RISPOSTA GOVERNO 29/06/2022 Resoconto GELMINI MARIASTELLA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE) REPLICA 29/06/2022 Resoconto FASSINA STEFANO LIBERI E UGUALI
DISCUSSIONE IL 29/06/2022
SVOLTO IL 29/06/2022
CONCLUSO IL 29/06/2022
CONTE, FASSINA, FORNARO, DE LORENZO, TIMBRO e BERSANI. — Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie . — Per sapere – premesso che:
il Governo si appresterebbe ad approvare un disegno di legge sulla «autonomia differenziata», il cui contenuto è stato anticipato dai media;
secondo tale bozza di 5 articoli, alle regioni a statuto ordinario verrebbe riconosciuta la possibilità di chiedere ulteriori forme e condizioni di autonomia secondo quanto previsto dalla Costituzione;
tranne che per sanità, assistenza, istruzione e trasporto pubblico locale (per le quali, prima di devolvere ulteriori forme di autonomia rispetto a quelle già attribuite su alcune di queste materie, vanno preventivamente definiti i livelli essenziali delle prestazioni), tutte le altre competenze possano essere trasferite attraverso una procedura di negoziazione con Governo e Parlamento, dove il ruolo del Parlamento verrebbe fortemente ridimensionato;
stando alla bozza sopra menzionata, per i nuovi trasferimenti di autonomia regionale verrebbe adoperato il criterio della spesa storica, rimandando solo a una fase successiva la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e il necessario calcolo dei fabbisogni standard, che dovrebbero essere invece prioritari e adeguati alla necessità di ridurre il gap storico tra le parti del Paese;
nessun riferimento sarebbe presente nella proposta relativamente a fondi perequativi per sostenere le regioni meno avanzate;
la Ministra per il sud e la coesione territoriale, rispondendo all'interrogazione 3-03019 degli interroganti, ha detto che sono «tre le questioni imprescindibili: definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e costituzione del fondo perequativo previsto dall'articolo 119 della Costituzione per le regioni con minore capacità fiscale, definitivo abbandono del principio della spesa storica e pieno coinvolgimento del Parlamento nel processo attuativo»;
a parere degli interroganti il provvedimento descritto nella bozza circolante: non corrisponde allo spirito cooperativo delle norme del titolo V della Costituzione; asseconda una spinta centrifuga di funzioni e competenze che mina il principio di unità nazionale; determinerebbe il trasferimento indiscriminato di risorse alle regioni richiedenti, mettendo a rischio la tenuta del quadro di finanza pubblica nazionale attuale; aumenta divari e disuguaglianze tra Nord e Sud, tra centro e periferia, tra ricchi e poveri –:
se non consideri imprescindibile adottare iniziative volte a prevedere il pieno coinvolgimento del Parlamento anche nella definizione e approvazione, a maggioranza qualificata, delle previste intese tra Governo e regioni e procedere a una preventiva ricognizione su tutto il territorio nazionale degli standard e dei fabbisogni effettivi riferiti ai servizi pubblici essenziali che si intendono trasferire, per definire, sulla base degli stessi, in primo luogo gli investimenti da effettuare per ridurre il gap (perequazione reale) e poi i livelli essenziali delle prestazioni di riferimento.
(3-03049)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):autonomia
negoziato internazionale
economia pubblica